Figuccia: “Che dobbiamo fare con i contributi ai trasporti via mare visto che le corse sono diminuite?”

26 marzo 2020

Nel silenzio quasi generale il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia solleva una questione delicata: l’erogazione di contributi regionali(60 milionidi euro all’anno!) alle società che si occupano in Sicilia dei trasporti marittimi. In un momento in cui – come sottolinea nell’interrogazione al Governo regionale – le corse sono diminuite 

Ne vogliamo parlare dei dorati trasporti marittimi siciliani al tempo dell’emergenza Coronavirus? Con tutto quello che è successo da un anno a questa parte – ci riferiamo alle inchieste della magistratura e alle puntuali denunce del sindacato ORSA – è il minimo. Se ne occupa il volenteroso parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia; e dobbiamo dare atto che il suo è un intervento incisivo.

Figuccia ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, marco Falcone.

Tema: i già citati trasporti marittimi e, in particolare, la “Richiesta in merito all’utilizzo e alla gestione fondo Solimare da parte delle compagnie di navigazione e contributi pubblici”.

Per la cronaca, il Solimare è un fondo gestito dall’INPS ma cui contribuiscono solo datori e lavoratori del settore.

Scrive Figuccia:

“Premesso che diverse compagnie di navigazione (fra cui Moby, CIN Tirrenia, Siremar) percepiscono una sovvenzione pubblica per buona parte dei servizi che prestano, statale per alcune come nel caso di CIN e Siremar, regionale per altre come la Toremar”.

“Considerato – prosegue l’interrogazione – che in data 23 marzo 2020 si sono incontrati con la modalità della teleconferenza la Caronte & Tourist SpA e le segreterie regionali dei sindacati, al fine di esperire la procedura di consultazione sindacale preliminare alla richiesta di prestazioni al Fondo Solimare Fondo di solidarietà bilaterale del settore marittimi, e che le parti, dopo aver premesso l’esubero di n. 168 dipendenti marittimi e n. 50 dipendenti amministrativi, hanno richiesto la prestazione garantita dal Fondo Solimare ex art. 6 del Decreto Interministeriale n. 90401 dell’8.6.2015”.

“Rilevato – leggiamo sempre nell’interrogazione – che l’emergenza epidemiologica relativa alla divisione del virus COVID-19 ha inciso in maniera sensibile sul già ridotto traffico di bassa stagione da e verso le isole minori della Sicilia”.

“Preso atto che meno corse, meno costi ma sovvenzioni invariate (e per giunta già incassate o quasi, dato che è previsto il versamento entro marzo del 70%). Sovvenzioni la cui ratio, naturalmente, è garantire agli armatori, a fronte del servizio di continuità territoriale, la copertura dei costi anche laddove i ricavi da mercato siano fisiologicamente inesistenti, irrilevanti o comunque insufficienti diversamente a giustificare l’effettuazione di un collegamento”,

il parlamentare Figuccia chiede al presidente Musumeci e all’assessore Falcone:

“- Se ritengono opportuno integrare le risorse del Fondo Solimare con uno stanziamento straordinario;

se ritengono giusto continuare ad elargire per intero le sovvenzioni pubbliche considerando che ad oggi le corse sono diminuite.

Nell’interrogazione si ricorda che la Regione siciliana, per le tratte integrative, verserebbe circa 60 milioni all’anno.

“Se non sono stati ancora erogati i contributi relativi ai mesi di aprile, maggio e giugno – chiede Figuccia – perché non si utilizzano i soldi sotto il controllo della Regione per pagare i lavoratori?”.

Figuccia chiede inoltre al Governo quando intende “inviare gli ispettori alla Caronte & Tourist e Liberty Lines per controllare i flussi di cassa come da prerogative di legge”.

La questione è stata sollevata anche a livello nazionale dal giornale on line, SHIP 2 SHORE:

“I contributi pubblici a CIN, Siremar e Toremar non sono mutati, sebbene il servizio sia stato ridimensionato. Ma per migliaia di dipendenti si preannuncia il taglio degli stipendi: sindacato sull’attenti, Ministero muto e altri armatori impegnati a chiedere intervento finanziario dello Stato”.

“Si è aggiunta quella di Toremar alle richieste già presentate da diversi armatori (fra cui GNV, Moby, CIN Tirrenia, Siremar) di avviare le procedure per l’attivazione del fondo Solimare – prosegue l’articolo – per un cospicuo numero dei propri dipendenti (nel caso di specie 205 marittimi e 19 amministrativi), per un totale che, secondo fondi sindacali, supererebbe le 1.200 unità. Ad eccezione di Moby e Grandi Navi Veloci, le altre sono tutte compagnie che percepiscono una sovvenzione pubblica per buona parte dei servizi che prestano, statale per CIN e Siremar, regionale per Toremar. Per tutte gli oneri legati agli obblighi di servizio pubblico sono già diminuiti o diminuiranno, a partire dal fatto che la Capitaneria, in ragione delle restrizioni al traffico passeggeri legate al Coronavirus, ha già acconsentito ad una riduzione delle tabelle di armamento che permetterà agli armatori di sgravarsi in breve tempo dei costi del marittimi in turno particolare. Ancor più significativo, poi, che per le compagnie regionali molte linee siano state sospese o gli orari ridotti”.

“Meno corse, meno costi ma sovvenzioni invariate (e per giunta già incassate o quasi, dato che è previsto il versamento entro marzo del 70%) – leggiamo sempre nell’articolo -. Sovvenzioni la cui ratio, naturalmente, è garantire agli armatori, a fronte del servizio di continuità territoriale, la copertura dei costi anche laddove i ricavi da mercato siano fisiologicamente inesistenti, irrilevanti o comunque insufficienti diversamente a giustificare l’effettuazione di un collegamento”.

Interessante anche la conclusione dell’articolo che si occupa anche della Sicilia.

“Il Ministero, al solito, tace, mentre compatto, almeno a livello associativo, appare il fronte armatoriale. Una nota di Confitarma (che parla solo dell’associata Siremar) ricorda ad esempio come ‘il servizio da e verso le Isole Minori della Sicilia è stato fortemente ridimensionato’ con conseguente ‘privazione per Siremar dei ricavi da mercato’. Ma dei costi dice che ‘rimangono immutati anche se il viaggio sia effettuato per trasportare solo un ammalato o un’autobotte o un carico di derrate alimentari’ (il che peraltro è la ratio della percezione di sovvenzione pubblica), dimenticandosi che si abbattono se il viaggio non viene effettuato. Insomma per la Confederazione il tema non si pone e l’obiettivo, per evitare che il plafond venga esaurito, è ottenere, come è stato chiesto al Ministro De Micheli, che vengano integrate le risorse del Fondo Solimare con uno stanziamento straordinario”.

Insomma, Figuccia ha toccato un tema delicato del quale in Sicilia si parla pochissimo. Chissà perché…

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI SHIP 2 SHORE 

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