Il via vai sullo Stretto: l’ORSA e il sindaco di Messina chiedono il rispetto della legge

24 marzo 2020

Il sindacato ORSA apre agli automobilisti rimasti bloccati a Villa San Giovanni: si controllino le loro condizioni, si garantisca la sicurezza e si lascino passare. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, chiede una banca dati da condividere con i concessionari dei trasporti via mare

Contrariamente a certi radical chic della sinistra italiana (o presunta tale), che in interviste e sulla rete dicono di non condividere la linea dura della Regione siciliana e del Comune di Messina – che alla fine stanno provando ad applicare una legge dello Stato che vieta lo spostamento delle persone da un Comune all’altro – nella Città dello Stretto l’idea di fare arrivare persone a umma umma dalla Calabria non piace affatto.

Stasera registriamo due comunicati stampa: uno del sindacato ORSA, il secondo del sindaco di Messina. Leggiamoli insieme.

“Una coda di automobili e tir intasa da stamattina l’imbarcadero di Villa San Giovanni – dice Mariano Massaro, segretario generale del sindacato ORSA -. I viaggiatori che vorrebbero imbarcare sui traghetti verso la Sicilia sono sottoposti a controlli finalmente seri. Dopo le denunce e gli allarmi che SOLO L’ORSA ha divulgato prima che il resto del mondo si accorgesse che la Sicilia era stata isolata solo sulla carta dei decreti e delle ordinanze, finalmente si fa sul serio. Dalle 239 auto e 551 passeggeri del 22 marzo, che il Viminale, per minimizzare l’assenza dello Stato sul territorio, ha derubricato a normale flusso di viaggiatori, siamo passati alle uniche 28 automobili che ieri sera sono sbarcate a Messina alla stessa ora della sera precedente. Significa che l’intollerabile afflusso di arrivi in Sicilia in piena emergenza Coronavirus che si registrava prima degli interventi istituzionali stimolati dalle denunce del sindacato di base, erano sbarchi illeciti, senza controllo, in piena violazione dei decreti ministeriali e delle ordinanze territoriali in prevenzione del contagio da COVID-19″.

“Dopo giorni di denunce solitarie – prosegue Mariano Massaro – l’ORSA saluta positivamente i recenti interventi di altri sindacati e/o associazione a vario titolo che fanno da supporto una volta accesi i riflettori sulla vicenda. La protesta dei viaggiatori attualmente bloccati a Villa San Giovanni che, a loro volta, stanno bloccando i Tir carichi di beni di prima necessità per la Sicilia, va risolta in tempi brevissimi. Si tratta degli ultimi rientri a cavallo fra l’annuncio e l’entrata in vigore del DPCM del 22 marzo, per questi viaggiatori le regole sono cambiate durante il viaggio, pertanto sarebbe opportuno attivarsi per controllare il loro stato di salute, assicurarsi che una volta sbarcati in Sicilia vadano correttamente in quarantena e si chiuda qui l’ultimo episodio di esodo selvaggio verso un’Isola che non ha le strutture sanitarie per contenere malaugurati aumenti esponenziali dei contagi. Se il Governo vuole realmente evitare l’annunciata ecatombe in Sicilia, non è sufficiente sfornare decine di Decreti, bisogna porre in essere tutti gli strumenti per farli rispettare. Si presti inoltre uguale attenzione e si facciano rispettare le regole di prevenzione anche ai viaggiatori del treno intercity 723 che giornalmente porta in Sicilia una media di 150/200 viaggiatori. L’ORSA continuerà e denunciare eventuali illeciti, nell’interesse della comunità Siciliana e dell’intera nazione”.

Andiamo al comunicato del sindaco di Messina, Cateno De Luca:

“In queste ore abbiamo constatato l’ennesima gravissima scoperta a Villa San Giovanni. A seguito di interlocuzioni con l’Assessore al ramo e il Sindaco del Comune calabrese, mi è stato riferito che da due giorni ci sono 40 macchine ferme con 90 persone di cui 20 minori e 1 donna incinta che sono rimaste bloccate lì per irregolarità delle dichiarazioni. Alcuni sono anche partiti quando ancora era vigente la norma che consentiva gli spostamenti per fare rientro nella propria abitazione, residenza o domicilio, solo che mentre queste persone viaggiavano, il Governo ha eliminato tale ipotesi tra quelle degli spostamenti consentiti. Il risultato è che queste persone sono rimaste bloccate perché nel frattempo è intervenuta la nuova Ordinanza del Ministro della Salute, di concerto con quella dell’Interno, che vieta i trasferimenti tra i Comuni”.

“Continuo a non comprendere – prosegue il sindaco di Messina – come faccia il Viminale ad affermare che tutto è in regola e che le persone che arrivano sullo Stretto sono autorizzate. A questo punto o il Viminale si permette di diffondere notizie errate, oppure chi riferisce i dati al Viminale lo fa omettendo di dire la realtà dei fatti, che sono confermati dai numeri che io stesso ho verificato ieri notte, quando su 26 autovetture, 20 appartenevano a pendolari dello Stretto, e delle restanti 6, ben 3, cioè la metà, non avevano l’autorizzazione allo spostamento”.

“La scelta perpetuata negli anni dal Viminale, di totale disinteresse verso il traghettamento dello Stretto e totale indifferenza verso il fenomeno del pendolarismo – prosegue Cateno De Luca – in questo momento di estrema emergenza sanitaria, sta rendendo evidente a tutti la fragilità del sistema ed esponendo tutta la comunità siciliana al rischio di un contagio incontrollato e incontrollabile. Nonostante il divieto generale di spostamento e nonostante l’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria, che aveva disposto la ‘chiusura’ della Calabria, si è consentito a queste persone di arrivare indisturbate fino a Villa San Giovanni. Adesso queste persone, che non hanno alcun valido motivo per spostarsi, si rifiutano di tornare indietro e si sono accampate in un posteggio a Villa San Giovanni dove hanno ricevuto anche un pasto caldo e i generi di conforto. Ma si tratta di una situazione che non può essere trascurata, come sembra volere continuare a fare il Viminale, né tollerata, altrimenti si rischia di trasformare le sponde dello Stretto in una zona franca dove tutto è consentito. Attendiamo e pretendiamo delle risposte da Roma, che siano precise e soprattutto che si facciano carico di risolvere le situazioni che il Governo ha generato, emettendo provvedimenti contraddittori, uno dietro l’altro. A riferirlo è il sindaco di Messina, on. Cateno De Luca, da ieri in presidio fisso sulla zona portuale della città, per evitare gli sbarchi incontrollati”.

“In merito alla gestione dell’emergenza sanitaria – continua il primo cittadino di Messina – ho deciso di evidenziare tutte le anomalie e le criticità del sistema di cui ero a conoscenza da giorni ma che avevo preferito non rendere pubbliche per non ingenerare paure nella popolazione. Ma quando mi sono reso conto che nei ‘palazzi’ della Burocrazia dorata si guardava solo alla regolarità formale degli atti, infischiandosene della drammaticità della situazione reale e della disorganizzazione del sistema sanitario, sono intervenuto a modo mio, reclamando quello che è il ruolo e il dovere di un Sindaco, che è la massima autorità sanitaria locale”.

“Nei giorni scorsi – dice sempre De Luca – ho posto all’assessore Razza (Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute-sanità ndr) e al Presidente Musumeci (Nello Musumeci, presidente della Regione ndr) alcuni quesiti specifici sull’emergenza da Coronavirus, per affrontare alcune situazioni concrete. Si sono resi conto che tali quesiti non avevano una pronta soluzione, in quanto non avevano pensato a tali concreti problemi. Intanto però la gente continua a morire. Nei primi di Marzo avevo denunciato la carenza di posti letto e nessuno mi ha smentito. Invito l’Assessore Razza a destituire i dirigenti sanitari che non sanno fare il proprio lavoro. Nell’attesa io ci sto mettendo la faccia, anche perché fino a qualche giorno fa, i sindaci erano anche stati esautorati dalle proprie funzioni in virtù di poteri superiori che rivendicavano autorità ma che ora si stanno lavando le mani su tale vergognosa situazione”.

“Questa notte abbiamo preparato un’ordinanza, la n. 75 del 24/03/2020 – prosegue il sindaco di Messina -. Il testo impone ai Concessionari per il trasporto navale e ferroviario di pretendere una prenotazione dei titoli di viaggio on-line mediante istituzione di una banca dati condivisa, nella quale dovranno essere inseriti i nominativi dei passeggeri e le ragioni dello spostamento, il luogo di destinazione e l’indirizzo dove si dovrà trascorrere l’auto-isolamento. In attesa della risposta delle Istituzioni, abbiamo già cominciato a realizzare noi il database – abbiamo già affidato il compito a una ditta specializzata – che serva da controllo assoluto per gli accessi con la rete di vigilanza, e verificare l’effettuazione dell’auto quarantena. Le attività di prenotazione dovranno concludersi entro 24 ore dalla data dell’imbarco in modo da consentire le verifiche del caso”.

De Luca conclude spiegando che verranno “tutelati i pendolari dello Stretto, che saranno agevolati perché non dovranno più sottostare ai doppi controlli quotidiani. Si registreranno una sola volta e riceveranno un codice che gli permetterà il transito quotidiano. L’istituzione di un’attività di check-point – conclude il sindaco di Messina – risulta essere l’unica modalità per evitare un accesso indiscriminato al territorio siciliano”.

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