Franco Calderone: “I parlamentari diano i loro stipendi alla sanità pubblica e trattengano solo 600 euro”

24 marzo 2020

Questa è la proposta del responsabile in Sicilia del Movimento per l’Equità Territoriale. I parlamentari nazionali, i parlamentari delle Regioni a Statuto speciale e i consiglieri regionali per ora, come tanti altri cittadini, non possono lavorare. Trattengano solo 600 euro al mese – la cifra data alle partite Iva – e devolvano il resto dell’indennità alla sanità pubblica

“Parlamentari e consiglieri regionali, in questo momento di emergenza Coronavirus, non possono svolgere il loro lavoro, ma potrebbero rendersi utili donando i loro stipendi alla sanità pubblica e trattenendo solo 600 euro, tanto quanto è stato destinato ai detentori di partita Iva”.

L’idea è di Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, movimento fondato dal giornalista e scrittore meridionalista, Pino Aprile.

“Continuano ad essere pagati con soldi pubblici, nonostante il blocco totale che interessa il Paese e, quindi, anche loro. Cosa aspettano a dimostrare che sono sempre al servizio degli italiani? Questo è l’unico modo in cui possono dimostrarlo: sostenere il sistema sanitario pubblico che è al collasso. Se 600 euro è una cifra ritenuta sufficiente per la sopravvivenza di chi ha la partita Iva, lo sarà anche loro. Non parlo – sottolinea Calderone – di azioni individuali, né di beneficenza privata: tutti i rappresentati dei consigli regionali, dalla Calabria alla Valle d’Aosta, quelli del Parlamento siciliano e quelli del Parlamento nazionale dovrebbero immediatamente farsi carico di questa esigenza, magari guardando ai propri territori di provenienza, perché non ha senso che intaschino i soldi dei cittadini mentre i cittadini hanno il disperato bisogno che i loro ospedali siano dotati di tutto il necessario. Dovrebbero farlo e comunicarlo a tutti, mentre chi non la fa, dovrà spiegarlo ai suoi elettori”.

“Verrà il giorno – osserva il responsabile siciliano del Movimento per l’Equità Territoriale – in cui dovranno occuparsi della sanità dagli scranni istituzionali: va rivisto tutto il sistema sanitario italiano che, alla prima seria difficoltà, si è dimostrato del tutto inadeguato. A dire il vero, in molte Regioni, lo era già da prima. Verrà il giorno in cui non potranno più girare la testa dall’altra parte e lasciare che si macelli la sanità pubblica come hanno fatto finora. Ma non è questo il momento. Adesso possono solo dimostrare che i cittadini non stanno sprecando i loro soldi pagando politici che stanno a casa, mentre negli ospedali manca di tutto”.

“Va da sé – chiosa Calderone – che l’appello vale in particolar modo per i parlamentari meridionali: la nostra sanità è, infatti, quella che ha pagato il prezzo più alto alle politiche liberiste selvagge avallate dai governi nazionali su input dell’Unione europea. Non possiamo neanche sperare nella beneficenza di qualche milionario, perché questo non esenterebbe i parlamentari dalle loro responsabilità dinnanzi ai propri elettori, Inoltre i milionari, finora, hanno versato soldi alle strutture del Nord, addirittura a quelle private come ha fatto uno nota coppia italiana, che, praticamente, ha dato soldi a chi già ce li ha”.

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