Dopo averlo chiesto a Roma lo chiedono anche al presidente Musumeci: perché non chiudere le banche per 15 giorni?

21 marzo 2020

EMERGENZA CORONAVIRUS/ I sindacati dei lavoratori bancari tornano all’attacco: il pericolo di contagio, nelle banche, rimane alto. da qui la richiesta di chiudere le banche per 15 giorni: richiesta inoltrata al capo del Governo nazionale, Giuseppe Conte, e adesso anche al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci  

di Carmelo Raffa

Coronavirus. In Sicilia, come già evidenziato ieri, temiamo il peggio. Bene, continua a fare il Governatore della nostra Isola, Nello Musumeci, ad inasprire le misure di sicurezza. Al riguardo notiamo alcuni sapientoni che trincerandosi nella Costituzione e nell’attentato alla democrazia continuano a lanciare insulti sui media e sui social al Presidente della Regione siciliana.

Costoro non hanno ancora capito il pericolo incombente sulle nostre vite  da parte del nemico vero dell’umanità costituito dal Covid19. Eppure le altre nazioni che sbeffeggiavano l’Italia per le misure di sicurezza disposte si sono ricreduti e stanno adottando provvedimenti più estremi rispetto a quelli da noi vigenti

Dicevano del nostro Belpaese: “Sono dei fannulloni e trovano scuse per non lavorare”

Quelli che dovevano essere i nostri fratelli, cioè i Paesi dell’Europa, non solo non ci hanno dato concreta solidarietà, ma addirittura hanno bloccato il materiale sanitario (mascherine, guanti, disinfettanti, respiratori, etc.). E’ ora? Tutti chiudono i confini, i porti, gli aeroporti, etc.

Chiudiamo tutto è diventato il motto dei vari governi del Mondo.

Tornando alla nostra Isola ci chiediamo: non sarebbe opportuna per 15 giorni la chiusura degli sportelli bancari? Le organizzazioni sindacali, al riguardo, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che riportiamo:

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Piazza Colonna 370 00187 Roma usg@mailbox.governo.it segreteriausg@governo.it

Oggetto: Emergenza Covid-19 – Misure urgenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e della clientela

In questi giorni così delicati per il Paese, giorni di decisioni anche difficili prese al fine di tutelare nella misura massima la salute e la sicurezza di tutte le cittadine e i cittadini non possiamo non apprezzare l’impegno del Suo Governo nella gestione di questa così delicata ed inaspettata contingenza.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo gestito sino ad ora l’emergenza di concerto con ABI, sollecitando in misura massima il pieno utilizzo degli strumenti di lavoro alternativi come lo smart working, tuttavia ad oggi, considerate anche le decisioni assunte ai vari livelli anche circa l’interpretazione della mobilità, abbiamo diverse e forti perplessità circa l’impatto che queste decisioni potrebbero avere rispetto al contenimento o l’incentivazione dei contagi.

Nella giornata del 12 Marzo ci siamo unitariamente rivolti al Ministro dell’Interno denunciando la massiccia affluenza di clientela presso gli sportelli bancari, anche per svolgere operazioni non urgenti, segnalando le code di anziani che, come a tutti noto, sono i più fragili e a maggior rischio di contagio.

A tal punto, pur rientrando il settore bancario nel novero dei “servizi pubblici essenziali” ad oggi la situazione in tutte le agenzie bancarie risulta di assoluta emergenza, non solo per il numero di contagi che via via riscontriamo fra le lavoratrici e lavoratori, ma per l’afflusso continuo di clientela che giornalmente le agenzie si trovano a dover gestire.

ABI ha raccolto il nostro appello, invitando con comunicato stampa del 15 Marzo tutta la clientela a recarsi in filiale solo se necessario ed indispensabile.

Nell’incontro in videoconferenza del 16 Marzo finalizzato a stilare un Protocollo di settore in materia di salute e sicurezza abbiamo altresì richiesto la chiusura per 15 giorni di tutti gli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale, questo per massimizzare gli effetti di distanziamento sociale al fine di arginare il diffondersi dell’epidemia da Covid- 19 e tutelare massimamente lavoratrici, lavoratori e clientela evitando che le filiali si trasformino in luoghi di contagio e propagazione del virus.

All’esito della consultazione del Comitato Esecutivo del 18 Marzo ABI ha respinto la nostra richiesta invocando il rispetto della normativa in materia di servizi pubblici essenziali.

Riteniamo dunque necessario e non più procrastinabile rivolgerci direttamente a Lei rispetto alla perplessità e al dissenso che unitariamente manifestiamo rispetto alla interpretazione del DPCM 11 Marzo 2020.

Chiediamo pertanto al Suo Ufficio di procedere con l’adozione di un provvedimento straordinario in accoglimento della richiesta già formulata ad ABI, ovvero la chiusura per 15 giorni di tutti gli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale.

In qualità di Segretari Generali delle categorie produttive del credito, siamo totalmente a disposizione nel contribuire a favorire la piena applicazione delle disposizioni governative e chiediamo a Lei ed al Suo Governo convinti però che in questa particolare fase la salute e la sicurezza del Paese sia di assoluta priorità.

Questo a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici dei lavoratori e della clientela tutta”.

I Segretari Generali

Fabi (Lando Maria Sileoni)

First Cisl (Riccardo Colombani)

Fisac Cgil (Giuliano Calcagni)

Uilca Uil (Massimo Masi)

Unisin (Emilio Contrasto)

Riteniamo più che opportuno che in Sicilia, allo scopo di limitare i contagi e non fare esplodere la pandemia, occorre intervenire perché fin da subito si chiudano gli sportelli bancari. Le varie Banche hanno già dato segnali forti per limitare l’afflusso della clientela con la chiusura di centinaia di sportelli e la limitazione degli orari. Purtroppo constatiamo che ciò non è stato del tutto positivo, perché notiamo che nelle poche filiali aperte si creano, all’esterno, code o addirittura assembramenti di persone e ciò in contrasto con le previsioni di legge contenuti nei decreti e nelle ordinanze.

In considerazione del fatto che la maggior parte delle persone che sono andate in Banca negli ultimi giorni avrebbero potuto rinviare la visita in tempi successivi (titolari di bancomat o internet banking, richiesta continua di estratti conti, prelevamenti continui di poche decine di euro, informazioni sui prodotti, etc.) è indispensabile chiudere per quindici giorni gli sportelli bancari. Si obietterà e chi deve prendere la pensione o non ha il bancomat?

Il rimedio c’è: i clienti contattino gli appositi numeri telefonici delle banche e concordino gli appuntamenti. Per operazioni commerciali rinviare tutto.

Il presidente della regione siciliana Nello Musumeci, d’intesa con i Prefetti, faccia l’ordinanza: Banche chiuse per quindici giorni

 

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