In Puglia medico contagia medici e infermieri: adesso rischia il licenziamento

20 marzo 2020

Emergenza Coronavirus: in Puglia un medico contagia medici e infermieri e adesso rischia il licenziamento. Notizia che arriva due giorni dopo un’altra notizia – poi rivelatasi non vera – di 249 nove medici dell’ospedale ‘Antonio Cardarelli’ che erano stati considerati ‘imboscati’. Due storie diverse. Ripercorriamole  

 

Due giorni fa un quotidiano nazionale ha tirato in ballo la notizia – ‘strillata’ in prima pagina – che all’ospedale ‘Antonio Cardarelli’ di Napoli c’erano 249 medici ‘imboscati’. Notizia che poi non si è rivelata vera: erano 24 medici in malattia (in questo momento chi ha un raffreddore anche lieve deve restare a casa: tanto più se è un medico) e 9 con altri problemi.

La notizia, prima di essere smentita, è rimasta in rete come vera per qualche ora: non c’è bisogno di scrivere quello che non hanno potuto dire sui 249 medici ‘imboscati’: la parola “vigliacchi” è stata forse la più contenuta…

Andiamo alla notizia di oggi. In Puglia un medico ha contagiato altri medici e infermieri. A quanto pare questo medico aveva la febbre e si è recato lo stesso al lavoro. Ha sottovalutato le propria condizioni di salute? Ha fatto qualcosa di rischioso, ignorando il protocollo?

Non lo sappiamo. Ma se il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Facebook interviene in modo deciso è evidente che sa quello che dice:

“Ho appreso della vicenda riguardante l’ospedale ‘San Pio’ di Castellaneta dal direttore generale della Asl Taranto Stefano Rossi, dal direttore del Dipartimento di prevenzione di Taranto dott. Michele Conversano, dal Direttore Sanitario dell’ospedale San Pio di Castellaneta dott. Emanuele Tatò.
Ho anche avuto un’importante relazione telefonica sui fatti da parte del Sindaco di Castellaneta, avv. Giovanni Gugliotti, lui stesso esposto a rischi della condotta del soggetto che, dipendente dell’Ospedale San Pio, aveva proprio il compito di vigilare il rispetto da parte di tutti delle regole di igiene atte a prevenire l’estendersi del contagio.

A causa di quanto accaduto saranno probabilmente chiusi molti reparti dell’Ospedale e posti in quarantena moltissimi sanitari. Il danno provocato alla comunità è enorme.
Si aggiunga che molto probabilmente queste condotte violano diverse norme penali che prevedono gravi conseguenze sull’autore dell’eventuale reato. Per questa ragione ho telefonato subito al Procuratore della Repubblica di Taranto dott. Carlo Capristo, per consentirgli di iniziare tempestivamente la sua doverosa indagine.
E ho dato indirizzo al dg Rossi di avviare un procedimento disciplinare finalizzato all’eventuale sospensione e successivo licenziamento, ove i fatti ipotizzati venissero oggettivamente accertati.

I medici, infermieri e operatori sanitari sono i nostri eroi, in prima linea in questa emergenza. Ma se qualcuno tra loro, anche uno solo, non rispetta le regole e le leggi, e si comporta in modo irresponsabile nell’esercizio delle sue funzioni o nella vita privata, mette a repentaglio tutto il sistema sanitario, la vita e la salute dei suoi colleghi e dei pazienti.

Non abbiamo fatto altro in queste drammatiche settimane che richiamare l’attenzione sulle basilari forme di prevenzione per i cittadini comuni e tale appello vale a maggior ragione per il personale sanitario. Abbiamo detto in tutte le maniere che bisogna proteggere gli ospedali e chi ci lavora.

Rispettare le regole non è una libera scelta in questo momento, ma un dovere categorico. Dal nostro rigore dipenderà il successo o l’insuccesso della battaglia contro il coronavirus”.

Riassumendo. I 249 medici dell’ospedale ‘Antonio Cardarelli’ in malattia (che poi sono 33) sono stati definiti “imboscati” e “vigliacchi”. Il medico che è andato a lavorare pur in non perfette condizioni fisiche, avendo contagiato altri medici, rischia il licenziamento e altri provvedimenti punitivi.

Ammettiamolo: in questo momento non è facile fare il medico in Italia!

Foto tratta da Sanità in Sicilia 

 

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