Il vaccino contro il Coronavirus? Per il Regno Unito è un’illusione. L’infezione durerà a lungo. E allora…/ MATTINALE 461

17 marzo 2020

Non sono mancate le polemiche per le scelte adottate dal Governo del Regno Unito per fronteggiare questa brutta infezione. Proveremo a sfatare qualche luogo comune. Cominciando col dire che Boris Johnson non è matto: si è affidato a due valenti studiosi i quali sono piuttosto pessimisti sui vaccini. Secondo questi due studiosi, la lotta al Coronavirus sarà lunga e bisognerà pensare a strategie diverse   

di Economicus

Figuriamoci se il direttore de I Nuovi Vespri si lasciava scappare questa occasione:

“Tu che vivi a Londra da un sacco di anni prova a raccontarci cosa stanno combinando lì con il Coronavirus, perché qui in Italia dicono che nel Regno Unito sono impazziti”.

Lo dico subito: non volevo scrivere questo articolo. Per due motivi.

In primo luogo, perché non è una materia che padroneggio. Al massimo, io riesco a mettere una dietro l’altra un paio di idee sull’economia, mentre la sanità non è il mio campo.

In secondo luogo perché, dopo aver letto il quantitativo industriale di offese che gli italiani hanno tirato addosso agli inglesi e soprattutto al premier Boris Johnson, a proposito della gestione dell’emergenza Coronavirus, era mia intenzione lasciare gli italiani con le loro convinzioni, che dal 1992 in poi, di solito, sono quasi sempre sbagliate.

Poi il direttore mi ha convinto. Però, come premessa, una cosa la devo scrivere. Mi rivolgo agli italiani per avvertirli: guardate che voi, su quello che succede nel Regno Unito siete disinformati. In parte per responsabilità vostra, perché basterebbe leggere i giornali inglesi per capire che, in Italia e in Europa, sul Regno Unito, fanno circolare notizie interessate e fesserie.

LE BUGIE SULLA BREXIT – Ricordate cosa vi raccontavano sulla Brexit? Prima che la Brexit non sarebbe passata, poi che il Regno Unito sarebbe fallito e altre stupidaggini. Sapete perché vi raccontano tutte queste falsità? Perché prendono ordini dall’Europa dell’euro e perché il Regno Unito, lasciando la Ue, si è salvato dal tracollo economico che, tra un po’ di tempo, travolgerà Germania, Francia e tutta l’Unione europea.

Sul Regno Unito, se volete capire quello che succede, dovete leggere la stampa inglese. Soprattutto voi italiani. Ricordatevi che imparare le lingue non è poi così difficile.

Detto questo, per affrontare l’argomento mi sono documentato. Vediamo se riuscirò a fare chiarezza su una questione che, anche questa volta, è stata illustrata molto male agli italiani.

Cominciamo col dire che Boris Johnson non sta facendo di testa sua: si avvale della consulenza di due esperti: Sir Patrick Vallance e il professor Chris Whitty.

Il primo – Sir Patrick Vallance – ricopre, dal 2018, l’incarico di Chief Scientific Adviser del Governo: in pratica, è il capo consulente scientifico dell’esecutivo del Regno Unito. Alle spalle ha una vasta esperienza, visto che è stato per anni il responsabile del settore ricerca della più grande azienda farmaceutica britannica, la GlaxoSmithKline.

Il secondo – il Professor Chris Whitty – è Chief Medical Officer per il Governo inglese, è un noto epidemiologo ed esperto in materia di sanità pubblica.

Quindi confutiamo la prima notizia: il premier del Regno Unito non è matto, non è un sadico, ma ha deciso di seguire le indicazioni di due studiosi che, su cosa fare per affrontare il Coronavirus, hanno opinioni diverse dai cinesi e dagli europei.

Seconda notizia: non è vero che nel Regno Unito non ci saranno provvedimenti restrittivi. Ci saranno per gli anziani e non soltanto per gli anziani.

IL REGNO UNITO NON E’ L’ITALIA – Se volete capire qual è l’atteggiamento del Governo del Regno Unito e dei suoi abitanti dovete cercare le prime pagine e gli articoli dei giornali italiani nella terza decade di Febbraio. Quando scrivevano che Milano non si sarebbe fermata a causa del Coronavirus, che la Lombardia non si sarebbe fermata, quando qualche sindaco si recava nei locali pubblici e invitata i cittadini ad uscire di casa tra abbracci e baci. Il seguito, purtroppo, lo conoscete.

Nel Regno Unito sono più flemmatici. Non sottovalutano mai nulla. Prima di decidere, ponderano. E se decidono di affidarsi agli uomini di scienza, lo fanno con fiducia. E li ascoltano. A differenza di quanto avvenuto in Italia, dove un noto virologo che cercava di mettere in guardia il Governo italiano e gli italiani dai pericoli del Coronavirus, è stato deriso da chi pensava che una stretta eccessiva avrebbe danneggiato l’economia.

Il risultato è che coloro i quali non credevano alle parole di uno scienziato che cercava solo di evitare guai e anche lutti, ora vivono terrorizzati.

Nel Regno Unito queste cose non succedono. Qui hanno deciso di non precipitare gli eventi. Le scuole e le università sono aperte. E non sono cambiate le abitudini. Le partite di calcio non sono state bloccate. Ma ciò non significa – lo ripeto – che non arriveranno le restrizioni. Il Governo si fida di questi due scienziati. Sono loro che detteranno i tempi dei provvedimenti da assumere.

L’obiettivo del Governo del Regno Unito è evitare di inseguire il Coronavirus, come sta facendo l’Italia, non senza la confusione che c’è oggi in Italia. L’obiettivo è anticipare l’infezione.

L’ESODO AL SUD ITALIA: UNA FOLLIA – Ora, non perché sono nato in Sicilia, ma leggere che l’attuale Governo italiano ha consentito a non so quante centinaia di migliaia di meridionali che vivevano nel Nord Italia di tornare nel Sud è stato sbagliatissimo. Prima di parlare male di Boris Johnson, gli italiani – soprattutto gli italiani del Sud – dovrebbero meditare sul comportamento antimeridionale tenuto dal capo del Governo italiano Giuseppe Conte e dai partiti politici che lo appoggiano.

Dopo quello che è accaduto in un momento delicatissimo, i meridionali non dovrebbero mai più votare PD, Movimento 5 Stelle e il partito di Matteo Renzi! E’ una questione di dignità e di rispetto verso se stessi.

Andiamo alla “follia” di Boris Johnson, che in verità, alla fine della scorsa settimana, ha riconosciuto che il suo Paese si trova di fronte ad una seria emergenza sanitaria. Fidandosi degli uomini di scienza che lavorano con lui, ha rivelato che il suo Governo ha deciso di affrontare l’emergenza Coronavirus seguendo una strategia diversa da quella seguita in Cina e in altri Paesi europei.

I citati Vallance e Whitty sanno benissimo che in altri Paesi del mondo stanno adottando misure severe nella lotta al Coronavirus, tra chiusura delle scuole e delle università, stop agli assembramenti, stop alle partite di calcio e così via. Non è detto che anche nel Regno Unito non vengano adottati provvedimenti stringenti. E’ diversa, però, la ‘filosofia’: per i due studiosi britannici il modello delle restrizioni non è l’unico possibile. Anzi, a loro avviso, in particolari condizioni potrebbe rivelarsi controproducente.

Il Regno Unito – stando sempre ai due esperti – in questo momento si trova nelle prime fasi dell’epidemia. L’aumento è previsto, grosso modo, fra tre settimane. Il picco dovrebbe arrivare fra poco più di tre mesi.

Questi spiega il perché Sir Patrick e il Professor Whitty non hanno voluto anticipare le restrizioni. Che arriveranno anche nel Regno Unito. Soprattutto per gli anziani, che sono i più a rischio (e io, detto per inciso, sono tra questi).

I due scienziati che lavorano per il Governo del Regno Unito, nella prima fase, hanno deciso di non sospendere le riunioni di massa: per esempio, le partite di calcio.

Non so cosa hanno raccontato agli italiani, ma anche qui da noi è arrivata l’indicazione di lavarsi spesso le mani e la richiesta ai cittadini di autoisolarsi se dovessero mostrare i sintomi della malattia. Anche nel Regno Unito si pensa che questi accorgimenti dovrebbero ridurre di almeno del 20% il picco dell’epidemia.

Secondo gli studiosi, i contagi avvengono con maggiore probabilità da un componente della famiglia o da amici, piuttosto che nei grandi spazi.

Vallance e Whitty pensano che la chiusura delle scuole non sarebbe efficace: lo è per le epidemie di influenza ordinaria, non lo è per il Coronavirus che sembra non colpire i bambini. Per gli inglesi, però, c’è un altro rischio: i bambini, a casa, potrebbero trasmettere il Coronavirus ai loro genitori e ai nonni.

RITARDARE L’INSORGENZA DEL PICCO – Stiamo entrando nel cuore della strategia messa a punto dai due scienziati che lavorano per il Governo britannico. Il loro obiettivo, contrariamente a quello che qualcuno ha ipotizzato, è di ritardare l’insorgenza del picco della malattia, trascinandolo fino ai mesi estivi. Insomma, si punta a diluire nel tempo il numero dei casi.

I due studiosi non sono molto ottimisti. Pensano che eliminare rapidamente questa infezione non eliminerebbe i rischi, nel senso che, nei mesi successivi, si potrebbe ripresentare: per esempio, il prossimo inverno.

Ribadisco: i due esperti non sono molto ottimisti: sono realisti. Non so perché in Italia, ad esempio, si sia diffusa la voce che nel Regno Unito si punti a concentrare in un periodo ristretto i casi di Coronavirus: in verità, i due scienziati hanno spiegato che bisogna fare in modo che avvenga l’esatto contrario, per non intasare il sistema sanitario.

Arriviamo, così, al concetto di immunità di gregge. Come già detto, la strategia è quella di provare a “spalmare” l’andamento dell’infezione nel tempo, non di provare a eliminarla in breve tempo.

IMMUNITA’ DI GREGGE – Poiché, al tempo stesso, la grande maggioranza delle persone si ammalerà in forma non grave e guarirà, ritardando le misure restrittive si creerà una sorta di immunità di gregge: più persone risulteranno immuni al virus e si dovrebbero ridurre i contagi. Questa impostazione, a giudizio degli esperti britannici dovrebbe servire per proteggere le persone più vulnerabili.

Nella lotta al controllo dell’espansione di questo virus nel Regno Unito la scienza non è radicale. La soppressione radicale di questa malattia, con provvedimenti troppo drastici, potrebbe riservare sgradite sorprese una volta che si allenterà la presa. Insomma, la scienza britannica pensa che con questa malattia vanno evitati gli effetti di rimbalzo.

L’immunità di gregge non è un concetto nuovo. Se ne parla da quando esistono le vaccinazioni. Se una percentuale piuttosto alta – 60%, meglio, secondo altri il 65-70% – della popolazione sviluppa le proprie difese immunitarie sia grazie alle vaccinazioni, sia grazie all’immunità naturale che si acquisisce dopo essere stati ammalati, magari in modo non mortale, ecco che si riduce la possibilità che il virus circoli tra la stessa popolazione. Ciò consente alla popolazione immunizzata di proteggere anche chi non è immunizzato.

IL VACCINO? UN’ILLUSIONE – Vi debbo dare una notizia non bella. Sir Vallance è uno scienziato che conosce molto bene il mondo delle vaccinazioni. E’ stato per anni a capo del settore ricerca e sviluppo di un importante gruppo che si occupa proprio di vaccini: la GlaxoSmithKline. Ora se uno scienziato del suo calibro ha deciso di impostare la battaglia al Coronavirus provando a valorizzare al massimo l’immunizzazione naturale e non su un ipotetico vaccino che dovrebbe risolvere tutto, questo ci dovrebbe fare riflettere.

Secondo Vallance, il Covid-19, molto probabilmente, potrebbe diventare una malattia annuale, insomma un’infezione che si presenta ad ogni stagione. A suo avviso, bloccare questo virus, almeno per un certo periodo di tempo non sarà facile. Nemmeno a me è piaciuto familiarizzare con questa notizia. Ma non ho molti elementi per contraddire uno studioso come Vallance.

Leggo qua e là di guerra per i vaccini contro il Coronavirus. La Gran Bretagna, o meglio, la scienza di questo Paese non partecipa a questa guerra. Qui pensano che bisogna invece trovare il modo meno impattante per convivere con questo virus, magari utilizzando farmaci che ne possono ridurre, se non eliminare, gli effetti negativi.

Il problema e non va nascosto. Ma non si può vivere in eterna emergenza, bloccando l’economia e la vita sociale.

In Europa le parole del premier Johnson sono state interpretate male. Non c’è alcuna cattiveria in quello che ha detto. Il suo è solo realismo. Gli scienziati di cui si fida gli hanno detto che la guerra contro questo virus sarà lunga. E bisogna prepararsi.

Certo, in molti pensano che la strategia che il Regno Unito si accinge a seguire potrà costare cara. Che non mancheranno i danni per ottenere la cosiddetta immunità di gregge. Non siamo in grado di dire chi ha ragione e chi ha torto. Saranno i fatti a dircelo.

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