Coronavirus: giusto bloccare scuole, università, cinema, teatri e manifestazioni sportive

5 marzo 2020

Mettiamo a disposizione dei nostri lettori le parole pronunciate da uno dei più importanti infettivologi italiani, Massimo Galli, primario dell’ospedale ‘Sacco’ di Milano, in un’intervista al quotidiano La Stampa  

Non sono mancati i ‘mal di pancia’ alla notizia delle chiusura di scuole, università, cinema e teatri. Anche per la confusione andate in scena ieri, con le notizie che sono state sussurrate, smentite e poi adottate.

Anche noi siamo un po’ perplessi per l’atteggiamento ondivago e un po’ confuso dell’attuale Governo italiano. Ma, con tutto il rispetto per le opposizioni, questo non ci sembra il momento per le divisioni e per le polemiche.

Piuttosto, bisogna pensare subito ai genitori che, con la chiusura delle scuole, si ritroveranno con i figli minorenni in casa. Uno dei genitori dovrà restare in casa: ma questo va fatto subito, entro oggi.

Detto questo, ci sembrano molto illuminanti le motivazioni che giustificano la chiusura delle scuole, delle università, dei cinema e dei teatri illustrate in un’intervista al quotidiano La Stampa dal primario dell’ospedale ‘Sacco’ di Milano, Massimo Galli.

Dice l’infettivologo a proposito della chiusura delle scuole:

“In un’aula i ragazzi passano molte ore e questo impedisce sia il distanziamento di un metro l’uno dall’altro sia la riduzione dell’affollamento, che si verifica al momento dell’entrata a scuola, dell’uscita e durante la ricreazione. Se è vero che i bambini e gli adolescenti sono, vedendo i numeri, appena toccati da questa infezione per motivi che non sono ancora chiari, è anche vero che non è improbabile che facciano da “amplificatori” della diffusione del Covid19. Soprattutto nei confronti dei nonni che, come sappiamo, sono per età tra le persone che più rischiano nel momento del contagio”.

Sempre il professore Galli a proposito della chiusura di cinema e teatri:

“Facciamo un esempio. Se una persona in sala non sa di essere contagiata – e può capitare – e tossisce, le goccioline emesse con la tosse entrano nell’ambiente e rischiano di infettare chi si trova un metro davanti a lui, un metro dietro a lui e un metro di fianco a lui. Se valgono i dati sulla trasmissione dell’influenza, potrebbero essere infettate anche persone sedute a distanza un po’ maggiore. Poi, c’è il problema dell’affollamento al botteghino per comprare o ritirare il biglietto e gli spostamenti non strettamente necessari sui mezzi pubblici per arrivare al cinema”.

A proposito del blocco della manifestazioni sportive:

“Pure questa decisione contribuisce a evitare che ci siano assembramenti e che le persone stiano a una distanza ravvicinata. E, di nuovo, contribuisce a ridurre in modo consistente gli spostamenti non indispensabili su autobus, tram e metropolitane”.

Quello che si sta cercando di fare è di bloccare la diffusione del virus. E questo non vale solo per il Nord Italia dove i problemi sono tanti, ma anche per il Sud Italia: è importantissimo evitare che al Sud succeda quello che sta succedendo in alcune aree del Nord: per questo è importante adottare le misure di precauzione, anche se sono impopolari.

Foto tratta da Meteoweb

QUI L’ARTICOLO DE LA STAMPA

 

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