Ma a chi creava fastidio una preghiera scritta sulla strada dell’ospedale Civico di Palermo per dare un po’ di conforto alle donne che attraversano un tratto di ospedale Civico prima di arrivare al padiglione oncologico? Perché restituire questo particolare “dono”alla collettività
di Antonio Piraino
I fatti. A Palermo, nell’ambito di una mostra dedicata a “Arte e cancro”, la scrittrice Giusy Torregrossa e l’artista Stefania Galegati, entrambe siciliane, realizzano una “Preghiera sull’asfalto” per portare una parola di conforto, speranza, fede alle donne che attraversano un tratto di ospedale Civico prima di arrivare al padiglione oncologico.
La preghiera da subito commuove centinaia di persone ma, con una velocità degna di miglior sorte, viene rimossa. Sembrerebbe per un difetto di comunicazione tra organizzatori della mostra e vertici dell’ospedale.
In pochi giorni la protesta ha dilagato sul web, dove migliaia di donne hanno espresso il loro disappunto per essere state private di questo piccolo ma significativo “dono” sulla pagina lanciata ad hoc, dove messaggio dopo messaggio emerge uno spaccato di dolore, semplicità, dignità, forza, fede, indignazione straordinario.
Una sintonia comunitaria con il senso profondo del dono pensato per tutti noi da Giusy Torregrossa e Stefania Galegati Shines.
Una realtà vera, autentica, forte della Città che frantuma tanti stereotipi!
L’obiettivo. Per dare voce e risposta alla civile protesta PALERMO STA CON TORREGROSSA intende ampliare la partecipazione civica che si è messa spontaneamente in atto e che trova crescente attenzione da parte degli organi di comunicazione fino alla restituzione del dono. Così semplicemente per umanità e solidarietà.
In questa prospettiva non ci sono “avversari”, tantomeno “nemici” ma un chiaro inequivocabile obiettivo: riprendersi il dono.
In questa prospettiva rivolgiamo un forte, pressante invito a tutti ad iscriversi ed invitare altri amici. Per contribuire a fare chiarezza nella sezione comunicazione cliccando “mostra tutto” si possono trovare i “fatti” progressivamente più significativi.
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