Coronavirus: problemi per 35 mila aziende agroalimentari nel Palermitano. Agriturismi: fioccano le disdette

26 febbraio 2020

Il Coronavirus rischia di creare seri problemi anche all’agricoltura, all’agroindustria e agli agriturismi. La situazione a Palermo e provincia in un comunicato della CIA Sicilia Occidentale

Che effetti avrà il Coronavirus sull’agricoltura siciliana? Per ora le notizie arrivano da Palermo e provincia dove sarebbero a rischio 35 mila aziende del settore agroalimentare, per non parlare degli agriturismi.

Lo si legge in un comunicato della CIA Sicilia Occidentale che, nei giorni scorsi, ha segnalato le difficoltà alla mancanza di piogge.

“Preoccupazione anche per il settore agrituristico – si legge nel comunicato -: tra ieri e oggi già arrivate le prime disdette sulle prenotazioni di marzo.

“L’incertezza e la paura stanno spingendo tanti ad annullare vacanze e viaggi. Sono già arrivate le prime telefonate e mail per cancellare le prenotazioni per marzo. Primavera e Pasqua sono due periodi importanti per la sopravvivenza degli agriturismi”, spiega Daniela Di Garbo, responsabile di Turismo Verde Cia, l’associazione che riunisce le strutture agrituristiche.

Dice Luca Basset, direttore della Cia Sicilia Occidentale:

“Le misure restrittive che potrebbero essere decise nei prossimi giorni, unite alla chiusura di alcuni mercati del Nord Italia che hanno portato allo stop delle esportazioni dall’Isola, sarebbero il colpo di grazia su una stagione già compromessa da condizioni meteoclimatiche avverse e prezzi sempre più al ribasso”.

“Il timore dell’epidemia e l’eccessivo allarmismo di questi ultimi giorni – leggiamo sempre nel comunicato – stanno iniziando ad avere le prime ripercussioni economiche sul comparto agroalimentare, così come avvenuto in passato con altre emergenze sanitare come l’influenza aviaria, la blue tongue o la peste suina. La Cia Sicilia Occidentale tiene però a sottolineare che il settore si è già dotato da tempo di protocolli sanitari stringenti con controlli periodici e approfonditi. I nostri allevamenti hanno i più elevati standard di tutela sanitaria”.

“Non si sa in che modo e in che tempi la situazione potrà evolversi – sottolinea il presidente della Cia Sicilia Occidentale, Antonino Cossentino – e già registriamo le prime ricadute economiche negative. Chiediamo al governo regionale di vigilare e attivare tutte le procedure necessarie per tutelare le aziende agricole, zootecniche e agrituristiche siciliane, come sgravi fiscali e contributivi, rinvio di pagamenti e scadenze per gli obblighi relativi all’Ocm vino e l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori”.

E nel resto della Sicilia?

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti