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La UE ha abolito l’indicazione di origine del grano nella pasta? E noi acquistiamo pasta artigianale!/ MATTINALE 540

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Già le indicazioni erano poco chiare (“grano UE” e “grano non UE”). Dall’1 Aprile l’Unione europea ha deciso di eliminare dalle confezioni di pasta le poche indicazioni introdotte qualche anno fa dal Governo Renzi, a parte qualche eccezione. Come rispondere? Semplice: non acquistando più pasta industriale che non indica con esattezza la provenienza del grano duro. Il resto sono chiacchiere  

La notizia è nota da tempo. E precisamente da quando il Governo italiano di Matteo Renzi, qualche anno fa, ha introdotto l’obbligo dell’indicazione di origine nelle confezioni di pasta. Non era il massimo della chiarezza, ma era già qualcosa rispetto al nulla. Tutt’oggi, infatti, nelle confezioni di pasta non c’è l’indicazione di origine, ma notizie un po’ vaghe, tipo pasta prodotta con grano UE o non UE.

Fateci caso: nessuno ha mai letto in una confezione di pasta:

“Questa pasta è prodotta con il grano duro canadese”. Sono state le analisi disposte da GranoSalus a svelare ai consumatori la presenza, entro i limiti di legge, di glifosato, erbicida utilizzato in pre-raccolta nelle aree fredde e umide del Canada per far maturare artificialmente il grano duro (ma anche il grano tenero e le lenticchie).

La legge voluta dal Governo Renzi – perfettibile quanto si vuole – era comunque un passo avanti. Ma tutti sapevamo che l’Unione europea dell’euro, espressione del liberismo economico sfrenato, avrebbe eliminato questa legge. Ed è quello che avverrà a partire dall’1 Aprile.

Sì, dall’1 Aprile niente più indicazioni di origine del grano duro nelle confezioni di pasta. Ma anche per il riso, per la passata di pomodoro, per il latte.

Con la nuova normativa europea – si tratta del Regolamento esecutivo UE 775/2018 – entrerà in vigore un nuovo modello di etichettatura, che sarà obbligatoria solo in alcuni casi. Quando?

Facciamo un esempio. Se nella confezione di pasta c’è la bandiera italiana o qualcosa che ricorda comunque l’Italia, c’è l’obbligo di riportare il luogo di provenienza del grano. Se nella confezione di pasta non c’è la bandiera italiana, ebbene, i consumatori non hanno più alcun diritto di sapere come viene prodotta tale pasta!

Un minimo di tutela c’è: l’obbligo di etichettatura, infatti, scatta nel caso in cui la pasta è stata prodotta con un grano presente in quantità superiore al  50% e rappresenta la materia prima del prodotto.

Ciò significa che chi produrrà pasta mescolando più varietà di grano duro provenienti da varie aree del mondo non avrà più l’obbligo di specificare nelle etichette come ha prodotto tale pasta.

Che dire? Due cose: la prima riguarda noi consumatori, la seconda l’attuale Governo italiano.

Noi consumatori abbiamo tra le mani uno strumento formidabile: la nostra libera scelta. In una parola, possiamo non acquistare più pasta nella quale non venga specificato, per filo e per segno, non la provenienza in modo oscuro – come è fatto fino ad oggi (grano UE e non UE) – ma la provenienza esatta del grano.

In parole ancora più semplici, noi consumatori dobbiamo pretendere di sapere da dove arriva il grano duro con il quale viene preparata la pasta. Se è fatta anche di grano duro estero – per esempio canadese – lo debbono scrivere, altrimenti noi non dobbiamo più acquistare la pasta senza una precisa etichettatura. 

Se non ci sarà l’etichettatura con indicazione precisa possiamo non acquistare più la pasta. Punto. Vuol dire che acquisteremo solo la pasta artigianale, o che acquisteremo la farina presso negozi di fiducia e la pasta la prepareremo in casa, come si faceva una volta.

Andiamo alla seconda cosa: il ruolo del Governo italiano.

Nessuno obbliga l’attuale Governo italiano a non imporre la corretta etichettatura sulla pasta. Indicando l’esatta provenienza del grano: non più la formula “grano UE” e “grano non UE”: ma l’indicazione precisa dell’origine del grano duro.

Ricordando – con spiegazioni semplici ed efficaci – che il grano duro del Sud Italia matura naturalmente, con il sole, senza il ricorso al glifosato e, di conseguenza, non contiene né glifosato, né micotossine DON.

Ci saranno ricorsi alle magistrature europee? Facciano pure. L’Italia deve tutelare i propri cittadini, non le multinazionali.

Il Governo Conte bis avrà il coraggio di mettersi contro la UE e le multinazionali per tutelare i propri cittadini? Noi ci auguriamo di sì.

 

 

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