Federico II Svevia diventa “di Svezia”: piccolo errore nella Parma ‘Capitale della Cultura’ 2020…

20 febbraio 2020

Detto questo, basta sorriderci su: al Comune di Parma, nel preparare la targa, hanno confuso la Svevia con la Svezia. Il sindaco Federico Pizzarotti ha sbagliato a scoprire la targa con lo ‘scivolone’? Certo! Però i Soloni che salgono in cattedra e le speculazioni politiche sono fuori luogo. Ribadiamo: basta sorridere un po’ senza veleni e cattiverie! 

Ragazzi, qui la cosa ci tocca da vicino: sì, tocca le corde dei siciliani e, soprattutto, dei palermitani. E anche dei pugliesi. Perché Federico II di Svevia non può diventare di Svezia! Federico II di Hoenstaufen era imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e Re di Gerusalemme: veniva chiamato “di Svevia” perché le sue origini affondano le radici in questa regione della Germania meridionale. Insomma: Federico II – seppellito nella Cattedrale di Palermo – con la Svezia non ci ‘azzecca’ proprio niente!

Al massimo, se proprio lo vogliamo allontanare da Palermo o dalla Svevia, Federico II lo dobbiamo cercare in Puglia, dove amava passare molto del suo tempo. E’ ero che era cresciuto a Palermo da bambino e che, tra le sei lingue che parlava, c’era anche il siciliano. Ma in Svezia, no, non andava: andava in Puglia.

E poi che ci doveva andare a fare in Svezia? Quando il Papa lo costrinse a organizzare una Crociata, per “riconquistare il Santo Sepolcro”, lui, Federico II – che parlava correntemente anche l’arabo – si mise d’accordo con gli “infedeli”, suscitando le ire del Pontefice che lo scomunicò!

Però quello che conta è il pensiero. Per questo, a differenza di altri che stanno ‘massacrando’ il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, reo di aver scoperto una targa dove Federico II diventa “di Svezia”, noi non ci accaniamo su questo scivolone.

In questi casi basta sorridere un po’. Pensando che può capitare a tutti di sbagliare. Tra l’altro – se proprio la dobbiamo dire tutta – di solito il sindaco non segue personalmente quanto viene scritto nelle targhe. Di questo si occupano gli uffici.

Noi non siamo teneri con il Movimento 5 Stelle e con il PD: però approfittare di questo errore per attaccare il Movimento 5 Stelle del quale il sindaco Pizzarrotti ha fatto parte, o per attaccare il PD, partito al quale oggi il sindaco di Parma sarebbe vicino ci sembra fuori luogo.

Semmai bisognerebbe chiedersi come sia possibile che a Parma – ‘Capitale della Cultura’ 2020 – possa essere accaduto un fatto del genere. Ma anche in questo caso, via, basta sorridere un po’: magari a Parma sono contro la cultura ‘nozionistica’!

 

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