IL PUNTO/ Sono i grillini che debbono aprire la crisi di Governo e non Renzi!

14 febbraio 2020

Quella che è in corso – che ha tutta l’aria di una possibile crisi del Governo di Giuseppe Conte – è anche una manfrina: il tentativo di Renzi, del PD e dello stesso Presidente del Consiglio Conte di costringere il Movimento 5 Stelle a cedere sulla riforma della prescrizione e sulle autostrade 

Da qualche giorno si parla di una possibile crisi del Governo Conte bis. E si chiama in causa Matteo Renzi come il protagonista di questa crisi. In realtà, come ora proveremo a illustrare, non è il leader di Italia Viva che sta provocando la fine dell’attuale esecutivo. Il vero motivo sta in due contraddizioni che stanno venendo a galla: prescrizione e gestione delle autostrade. Proviamo a illustrarle.

PRESCRIZIONE – Si dice che è Renzi che, non accettando la riforma della prescrizione, così come preparata dall’attuale Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, apre, di fatto, la crisi.

Ma Renzi ha tutto il diritto – e soprattutto la convenienza politica – a contestare la riforma della prescrizione. Se vogliamo entrare nella cronologia dei fatti, questa riforma della prescrizione è nata durante il Governo tra grillini e leghisti: queste due formazioni politiche, che hanno governato tra mille contrasti, proprio sulla riforma della prescrizione erano d’accordo.

Contro questa riforma della prescrizione, oltre a Forza Italia, era schierato anche il PD. Renzi – che quando maturava la riforma Bonafede era ancora nel PD – alla fine sta dimostrando coerenza politica.

Perché, allora, il PD di Zingaretti, oggi, è favorevole alla prescrizione targata Ministro Bonafede? Perché ormai il suo partito è al Governo e deve cercare in tutti i modi di salvare lo stesso Governo.

Questa scelta al PD costa, perché si ritrova contro tante aree della società italiana (si pensi al mondo degli avvocati, ma non solo) che non sono d’accordo con la riforma delle prescrizione voluta dai grillini: e sono quelle aree della società italiana che, con la sua fermezza nel no alla prescrizione, Renzi sta intercettando.

La ‘Grande informazione’ – quasi tutta schierata con il PD – dice che Renzi è in difficoltà e cerca consenso. Ma appunto perché lo scrivono e lo dicono questi signori è vero l’esatto contrario: Renzi ha indovinato una battaglia politica che gli porterà voti e credibilità politica in ambienti importanti della società italiana e andrà fino in fondo.

I grillini, d’altra parte, non possono cedere sulla prescrizione. Ormai si sono giocati buona parte della credibilità politica tra gli elettori. I risultati elettorali in Umbria, in Calabria e in Emilia Romagna non sono ‘casi’: sono lo specchio fedele dell’attuale stato del Movimento.

E’ lunghissimo l’elenco degli impegni che i grillini hanno assunto e non hanno rispettato.

In Puglia, ad esempio, dopo quello che hanno combinato con l’acciaieria ILVA e con la TAP non se li fila più nessuno.

Non parliamo della Sicilia. Basti pensare al flop sul caro-biglietti aerei. Il costo dei biglietti aerei, per i siciliani, avrebbe dovuto essere ridotto prima del Natale dello scorso anno. Siamo a metà Febbraio e non solo i biglietti aerei, per gli abitanti della Sicilia, sono sempre salatissimi, ma non c’è nulla di nuovo sulle autostrade gestite dall’ANAS (incredibile che il nuovo ponte di Genova sarà pronto il prossimo Agosto a due anni dal crollo, mentre a cinque anni dalla frana del viadotto Himera, lungo l’autostrada Palermo-Catania, si registra il nulla, con migliaia di automobilisti e camionisti siciliani costretti a percorrere le trazzere!).

Per non parlare del flop dei grillini in ordine all’agricoltura del Sud e, in generale, per tutte le questioni del Mezzogiorno.

Anche il Reddito di cittadinanza nel Sud è un mezzo disastro. Com’era prevedibile, non c’è alcuna comunicazione tra domanda e offerta di lavoro nella gestione di questo strumento nel Mezzogiorno: anche perché, con un Nord che ha scippato 830 miliardi di euro al Sud dal 2000 ad oggi e con la totale mancanza di investimenti non si capisce chi dovrebbe creare, nel Sud, posti di lavoro.

Il risultato è che, nel Sud – com’era facile prevedere – il Reddito di cittadinanza si sta trasformando in una nuova forma di precariato, con gli stessi percettori del Reddito di cittadinanza che pensano di mantenere questa forma di assistenza a vita o, al limite, di finire assunti presso le pubbliche amministrazioni.

Oggi i grillini, per provare a mantenere quei poco consenso di cui ancora dispongono – 7% forse l’8%, forse il 10% largheggiando molto con l’ottimismo – debbono provare a mantenere la barra ferma sulla riforma della prescrizione e sulla nuova gestione delle autostrade.

Se i grillini dovessero cedere sulla prescrizione e sulle autostrade scomparirebbero.

E forse la manfrina oggi in atto dovrebbe servire proprio a questo: a fargli gettare la spugna anche su questi due punti.

Tra qualche giorno o tra qualche settimana ci sarà qualcuno della maggioranza dell’attuale Governo che, in una bella intervista – in un ‘Grande giornale’ o in quale televisione – dirà:

“Cari grillini, noi le abbiamo provate tutte, ma sulla prescrizione e sulle autostrade dovete cedere, sennò farete cadere il Governo e la colpa sarà vostra”.

Scommettiamo che finirà così? E se finirà così cosa faranno i grillini?

Fino ad ora, tranne qualche eccezione (peraltro strumentalizzata dalla vecchia politica, come nel caso del citato Reddito di cittadinanza) non hanno dimostrato di possedere la forza politica e culturale per difendere le proprie idee: tant’è vero che, molte idee, le hanno cambiate perdendo credibilità politica.

Insomma: noi non escludiamo che, anche per la prescrizione e le autostrade, alla fine, i grillini cedano. O, in alternativa, potrebbero aprire loro la crisi di Governo anticipando Renzi, Conte e il PD, che sono i veri loro avversari.

 

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