Glifosato nei vigneti: a Pordenone lo vogliono, in Veneto no. E nel Sud e in Sicilia?/ MATTINALE 531

12 febbraio 2020

Per carità: noi siamo certi che nei vigneti del Sud e della Sicilia non si utilizzi il glifosato per diserbare i vigneti. Però, a giudicare da quello che sta avvenendo nel Nord Italia, è bene porre l’interrogativo. Anche perché, dalle nostre parti, il glifosato non è proprio sconosciuto: per esempio, per diserbare i lati delle strade…  

Confessiamo che quando abbiamo appreso questa notizia siamo rimasti di sasso. Sapevamo che nel mondo dell’agricoltura del Nord Italia il glifosato è piuttosto diffuso, ma non pensavamo che questo diserbante venisse copiosamente utilizzato anche nei vigneti. E invece scopriamo anche che ci sono polemiche tra chi vuole continuare ad utilizzarlo nelle vigne e chi cerca, invece, di bandirlo.

Interessante, al riguardo, è un articolo pubblicato da IL GAZZETTINO.it Nord est. Si parla della viticoltura di Pordenone. O meglio, a parlare è Matteo Zolin, presidente della Coldiretti pordenonese:

“Siamo attenti a quello che fa il Veneto, abbiamo in comune lo stesso mercato e il medesimo bacino di approvvigionamento, ma in provincia di Pordenone al momento non vediamo alternative all’uso del glifosato nei vigneti: tutte quelle sondate risulterebbero troppo costose e non sostenibili economicamente”.

Il glifosato, dalle parti di Pordenone, viene usato per diserbare i vigneti. Pratica non non è più ammessa nel territorio della denominazione Docg del Prosecco, in Veneto, dove questo erbicida è stato bandito (dall’1 Gennaio 2019 il glifosato è bandito dai regolamenti di polizia rurale dei Comuni corrispondenti alla zona Docg e il divieto è recepito dal disciplinare del Consorzio). Su questo punto – cioè sul no al glifosato – la posizione del Governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, non lascia adito a dubbi.

“In provincia di Pordenone invece – leggiamo sempre su IL GAZZETTINO.it – si assiste a una presa di posizione chiara: il glifosato si continuerà ad usare”.

“Anche all’interno dello stesso Consorzio del Prosecco – spiega Zolin – ci sono voci discordanti. Le nostre aziende si stanno muovendo verso politiche volte a una maggiore sostenibilità ambientale, ma il glifosato si usa e si userà ancora. Ci sono tecnici al lavoro per valutare tutte le alternative, ma i dati che abbiamo in mano ci dicono che sono ancora tutte troppo costose. E stiamo parlando sia degli altri principi attivi che delle lavorazioni meccaniche con le zappe automatiche, che richiedono investimenti per l’attrezzatura e diverso tempo per le operazioni. Non dobbiamo dimenticarci, poi, che il glifosato viene usato anche dalle amministrazioni pubbliche per rimuovere le erbacce da strade e marciapiedi, e che il prodotto è diffuso anche dove corrono le rotaie della ferrovia”.

Il quotidiano OGGI TREVISO titola:

“Guerra tra Veneto e Friuli sul glifosato”. 

E scrive:

“La notizia che l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA) ha sdoganato il glifosato come ‘non cancerogeno’ ha corroborato la posizione dei nostri cugini friulani visto che la Coldiretti di Pordenone ora sostiene che non vi sarebbero alternative al famigerato erbicida. In realtà (come avevamo già scritto) la notizia è datata ma improvvisamente nel Nordest sembra essere diventata un’autorevole informativa dell’ultim’ora nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità continui a considerare questo prodotto pericoloso”.

E in Sicilia? In effetti, anche nella nostra Isola non manca chi utilizza il glifosato per eliminare le erbe dai lati delle strade: cosa che I Nuovi Vespri denunciano da tempo (QUI UN NOSTRO ARTICOLO DEL 2017).

Sul glifosato, è noto, sono in corso studi, anche se qualcosa – in termini di effetti sull’ambiente e sull’organismo umano – già si conosce (COME POTETE LEGGERE IN QUESTO ARTICOLO ed anche in QUEST’ALTRO ARTICOLO).

Una domanda: nei vigneti del Sud Italia come vengono eliminate le malerbe?

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DE IL GAZZETTINO.it

Guerra tra Veneto e Friuli sul glifosato

 

 

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