Agricoltori indebitati con l’INPS: la stessa INPS si rivale sui fondi europei. Ma…

4 febbraio 2020

L’argomento è affrontato in un’interrogazione che il senatore Saverio De Bonis ha presentato alla Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. A parte la singolarità nel pagare i debiti INPS con i fondi europei, che succede se l’agricoltore ha già pagato e all’INPS il pagamento non risulta?

Scrive il senatore Saverio De Bonis sulla propria pagina Facebook:

“Il debito che le aziende contraggono con l’istituto di previdenza, spesso a causa di problemi economici, può essere decurtato dai fondi Ue a cui hanno diritto. Il tutto senza preavviso. E chi poi si mette in regola rischia di pagare due volte. A quel punto recuperare la somma è un’odissea. A riguardo ho depositato una interrogazione ai due ministri competenti. Attendiamo una risposta…”.

De Bonis, che fa riferimento alle aziende agricole, accompagna il suo post con un articolo pubblicato da Lettera 43 dal titolo:

“Agricoltori, tra Inps e Agea l’ennesima beffa della burocrazia”.

Leggiamo ancora nel sommario dell’articolo di Lettera 43:

“Il debito che le aziende contraggono con l’istituto di previdenza, spesso a causa di problemi economici, può essere decurtato dai fondi Ue a cui hanno diritto. Il tutto senza preavviso. E chi poi si mette in regola rischia di pagare due volte. A quel punto recuperare la somma è un’odissea”.

Quindi le aziende agricole indebitate con l’INPS possono essere private dei fondi europei destinati all’agricoltura: il soggetto che eroga i fondi di Bruxelles agli agricoltori – ovvero l’AGEA, l’Agenzia per l’erogazione dei fondi agli agricoltori – su richiesta dell’INPS, può stornare i fondi che spettano all’azienda indebitata direttamente all’INPS.

La fregatura, per gli agricoltori italiani, è doppia.

Prima fregatura. Oggi una buona parte dei debiti delle aziende agricole nasce dal fatto che non si riescono più a vendere i prodotti agricoli, massacrati dalla concorrenza di prodotti agricoli esteri che arrivano in Italia a prezzi stracciati.

Succede con il grano, con gli ortaggi, con la frutta, con i legumi e anche con la frutta secca.

Non solo gli agricoltori vengono ‘bastonati’ dall’Unione europea che agevola l’arrivo di questi prodotti agricoli freschi e trasformati (in alcuni casi a dazio zero): ma, se indebitati con l’INPS, i fondi europei vengono utilizzati per pagare eventuali debiti verso l’INPS!

Seconda fregatura. Il meccanismo scatta anche nel caso in cui all’INPS non risultino pagamenti già effettuati dagli agricoltori. Risultato: in questo malagurato caso gli agricoltori devono attendere chissà quanto tempo prima di ricevere i fondi europei. Questo è il punto affrontato da De Bonis nell’interrogazione parlamentare.

Nell’articolo di Lettera 43 si spiega che

“Il meccanismo è messo in moto da una legge entrata in vigore nel 2006, secondo cui l’Inps può fare ricorso agli «organismi pagatori», in questo caso l’Agea, per compensare gli aiuti dell’Ue «con i contributi previdenziali dovuti dall’impresa agricola beneficiaria, comunicati dall’Istituto previdenziale all’Agea in via informatica». Insomma, di fronte alla morosità di alcuni imprenditori, l’Istituto di previdenza si rivale sui fondi in arrivo dall’Ue: l’Agea è di fatto autorizzata, in automatico, a decurtare la somma corrispondente a versamenti previdenziali non pagati dall’impresa agricola. Opera una trattenuta a riparazione dei debiti insoluti, basandosi sulle informazioni a disposizione”.

Nel caso in cui l’agricoltore ha pagato, come già ricordato, va in scena la seconda fregatura. Intanto per verificare che sta pagando due volte l’agricoltore deve effettuare ricerche avvalendosi di un esperto del settore: e queste sono spese che deve sostenere.

Dice De Bonis a Lettera 43:

“Già ci sarebbe da ridire sulla legge che consente il prelievo dai fondi comunitari per sanare la situazione contributiva con l’Inps. Il sostegno al reddito dell’Ue serve a sviluppare politiche agricole, non a saldare arretrati con gli istituti di previdenza”.

In effetti è singolare che una legge consenta di sanare i debiti con i fondi europei!

L’agricoltore non riceve alcuna comunicazione: si accorge di quello che è avvenuto quando non gli arrivano i fondi europei. De Bonis, nell’interrogazione, punta i riflettori sul database dell’INPS:

“Vorrei sapere, e sarebbe giusto farlo sapere a tutti i cittadini – dice De Bonis a Lettera 43 – con quale frequenza l’Inps aggiorna i suoi database, perché questa tempestività incide, eccome, sul problema che ho denunciato. Ed è giusto che l’istituto ripaghi rapidamente l’imprenditore che per due volte ha versato la somma, invece di costringerlo ad avviare una farraginosa procedura dal commercialista”.

Foto tratta da Wikipedia

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti