La poetessa palermitana Rita Saccone quarta classificata al premio Mario Luzi

2 febbraio 2020

L’autrice propone, in un’epoca in cui si sostiene che tutto sia già stato detto, un vortice di immagini nuove non usurate, un linguaggio ricco di trapassi irrazionali ma nello stesso tempo nitido, potentemente efficace, lontano dall’oscura impermeabilità di tante pubblicazioni

La poetessa palermitana Rita Saccone in finale al Premio Luzi.

La poetessa palermitana, Rita Saccone, arriva quarta nella finale del premio poetico più ambito in Italia: il premio Luzi. Il premio è stato istituito per volontà testamentaria del grandissimo poeta e senatore a vita, Mario Luzi, per la valorizzazione del talento poetico italiano ed è sotto il patrocinio del Senato della Repubblica e della massime istituzioni della cultura italiana, come le Accademie della Crusca e dei Lincei, la Società Dante Alighieri.

Il libro di Rita saccone – Le parole del mio sangue – ha stregato anche una giuria popolare, tra miglia di autori e case editrici potentissime.

Il volume è lontanissimo dalla banalità di molte pubblicazioni della poesia di oggi. Si impone con una scrittura potente e con tematiche profonde, che riportano la poesia a contatto con radici culturali importanti, con la riflessione esistenziale e culturale.

L’autrice propone, in un’epoca in cui si sostiene che tutto sia già stato detto, un vortice di immagini nuove non usurate, un linguaggio ricco di trapassi irrazionali ma nello stesso tempo nitido, potentemente efficace, lontano dall’oscura impermeabilità di tante pubblicazioni.

Molti testi parlano della condizione poetica oggi, molto marginale anche a causa della scarsa attenzione dei media. La poesia deve veramente ritornare ad essere quella che è stata nella storia della letteratura italiana e nei decenni precedenti con Luzi, Montale, Ungaretti, ritornando ai lettori.

L’autrice è una bella donna, affascinante, schiva. Assiste da anni padre cerebroleso a cui è dedicato il libro.

Laureata in lettere, allieva di Giuseppe Bellafiore, che l’aveva voluta nell’istituto di Storia dell’arte, ha pubblicato di arte e di storia e si è poi dedicata alla scrittura poetica, segnalata dopo il primo libro da Maria Luisa Spaziani, poetessa amica di Montale, e da Donatella Bisutti, poetessa e animatrice di importanti riviste letterarie.

I suoi testi sono stati varie volte presenti nell’enciclopedia della poesia contemporanea. L ‘autrice è palermitana, con discendenza accertata da Giacomo Serpotta. Una voce sicuramente di talento e raffinata cultura, una poesia ricca di significato e di molteplici tematiche, musicale, suggestiva, un’autentica vocazione di artista e di intellettuale.

La poesia sembra con questo libro veramente ritornare ai vertici e pare che a Roma intellettuali notissimi se ne siano accorti. Speriamo che la sua città sappia accogliere questa professoressa del liceo Galilei dalla potenza artistica veramente impressionante.

L’autrice racconta di avere ricevuto molte insistenti proposte di pubblicazione da varie case editrici, ma di avere scelto una giovane casa editrice palermitana guidata da due donne.L’editoria siciliana ha trovato una perla da sostenere, capace di prendere un quarto posto confrontandosi con case editrici potentissime ed autori affermati.

Rita Saccone Le parole del mio sangue Antipodes 2018

Foto dell casa editrice Antipodes

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