Il blocco della ZTl notturna di Palermo: Sabrina Figuccia chiede le dimissioni dell’assessore Giusto Catania

31 gennaio 2020

Dopo che il TAR Sicilia ha bloccato la ZTL notturna di Palermo che avrebbe dovuto entrare in vigore stasera, la battagliera consigliera comunale Sabrina Figuccia – una delle poche voci di opposizione in un Consiglio comunale quasi inesistente sotto il profilo politico – attacca l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, chiedendo le sue dimissioni

Non sappiamo come finirà al TAR Sicilia – che oggi ha sospeso la ZTL notturna di Palermo che avrebbe dovuto entrare in vigore stasera – ma un dato politico emerge con forza già in questa prima fase: il Comune di Palermo ha preso una ‘sberla’. La sospensione della Zona a Traffico Limitato (ZTL) notturna da parte dei giudici amministrativi riconosce, di fatto, le ragioni di chi ha presentato il ricorso: cioè dei Commercianti della città che fanno capo a Confcommercio. E adesso la consigliera comunale Sabrina Figuccia chiede la dimissioni dell’assessore comunale alla viabilità, Giusto Catania.

“Con il provvedimento del TAR di sospensione della ZTL notturna – dice Sabrina Figuccia, una delle poche voci di opposizione nel Consiglio comunale del capoluogo siciliano – viene punita l’arroganza politica di chi, contro cittadini, imprenditori e contro il Consiglio comunale, ha deciso di mettere in atto un provvedimento che, nella sua essenza, mina i legittimi interessi dei commercianti dimostrando così di partire da presupposti assolutamente errati”.

“Della misura in questione infatti – aggiunge la battagliera consigliera comunale – si discuterà il 3 Febbraio presso la sede del TAR Sicilia per addivenire a delle soluzioni di mediazione. Una mediazione che purtroppo è dovuta arrivare in Tribunale a causa dell’arroganza di tutte le parti
politiche che in questa vicenda hanno cercato di recitare la parte del Leviatano. Quindi la ZTL non entrerà in vigore perché attualmente il TAR ha ritenuto di sospendere la misura con un atto che viene disposto soltanto in casi di massima urgenza: ed evidentemente, in questo senso, i giudici del TAR Sicilia hanno ritenuto di agire, a tutela di tutti i legittimi interessi dei commercianti, considerando la condizione di estrema gravità”.

“Sarebbe bastato agire con una maggiore prudenza – prosegue la consigliera comunale – con maggiore spirito di condivisione, senza abusare della pazienza di cittadini, commercianti e della tolleranza dello stesso Consiglio
comunale che, chiedendo la convocazione in aula del sindaco, non ha
comunque raggiunto l’obiettivo sperato, ovvero quello di trovare una
mediazione. Quando si è costretti a ricorrere alle cure dei Tribunali – conclude Sabrina Figuccia – significa che si è in presenza di mancanza di democrazia, perché una decisione di questo tipo, di carattere prettamente politico, è stata invece oggi delegata ad altre sedi, a causa dell’inadeguatezza di questo assessore di cui per la lapallissiana inadeguatezza, chiedo immediatamente le dimissioni”.

L’assessore è Giusto Catania.

Sulla vicenda interviene anche Marianna Caronia, parlamentare regionale della Lega Sicilia:

“La sospensione della ZTL da parte del TAR, sia pure meramente tecnica, mette un freno all’arroganza di chi ha provato a imporre con miopia questo provvedimento alla città. Come ho già detto, tutta la vicenda è stata viziata da continue forzature amministrative sulle quali è bene che la Regione avvii una verifica. Nel merito del provvedimento, questa sospensione potrà permettere, se l’amministrazione lo vorrà e saprà mostrare senso di responsabilità, di affrontare l’argomento senza pregiudizi e forzature ideologiche e, soprattutto, coinvolgendo il Consiglio comunale come chiediamo da tempo”.

C’è anche una dichiarazione congiunta dei consiglieri comunali di Sinistra Comune Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno. Si tratta della formazione politica della quale fa parte l’assessore comunale Giusto Catania.

“Rispettiamo la decisione del Tribunale Amministrativo di sospendere il provvedimento della ZTL notturna in attesa di un contraddittorio che avverrà lunedì mattina. Se le preoccupazioni degli agenti commerciali sono legittime e saranno valutate nel merito, ci risultano completamente fuor di luogo i toni da tifoseria utilizzati per commentare questa decisione prudenziale che, al momento, non entra nel merito del provvedimento. Toni che alimentano un dibattito poco sereno che non fa bene alla nostra città. Ci preme sottolineare però che in una comunità gli interessi commerciali non possono pregiudicare la tutela degli interessi generali, in particolar modo riguardo alla salute collettiva, alla sicurezza, alla qualità dell’aria e al contrasto dell’inquinamento acustico. Avendo fiducia che questo principio sarà correttamente valutato dal TAR continuiamo a ritenere che la ZTL notturna sia, nel contemperamento degli interessi in gioco, una necessità della città e siamo fiduciosi che, come avviene in tutte le città d’Italia, presto sarà attiva anche a Palermo”.

C’è pure l’intervento di Vincenzo Fumetta segretario provinciale di Rifondazione Comunista:

“Coloro che hanno presentato ricorso al TAR contro l’estensione della ZTL nelle ore notturne di venerdì e sabato sono mossi dalla logica del proprio interesse di bottega contro quello generale della collettività. I ricorrenti rappresentano uno spaccato nefasto ed egoistico di un modo di gestire la città che impedisce il cambiamento e il miglioramento collettivo a discapito di quello della propria parte. Palermo – conclude Fumetta – ha archiviato questa modalità già nel 2012 e ci auguriamo non ritorni più. Rifondazione Comunista invita l’Amministrazione a Comunale ad andare avanti sulla strada tracciata ed a far valere i diritti della cittadinanza in tutte le sedi opportune”.

P.s.

Il merito di questo primo risultato di civiltà va anche a Confcommercio di Palermo che ha creduto in questa battaglia giusta. 

E merito anche all’avvocato Alessandro Dagnino. 

All’attuale amministrazione comunale di Palermo bisognerebbe spiegare che una città senza esercizi commerciali diventa un deserto!

Non è pensabile fare ‘cassa’ distruggendo le attività commerciali.   

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