Cari amici del Sud, uniamoci!

31 gennaio 2020

Un appello per non cadere nei tranelli mediatici orchestrati da chi deruba il Sud Italia dal 1860. Attenzione al Partito Unico del Nord che ha gestito le politiche governative degli ultimi trent’anni abbandonando il Sud al proprio destino, convinto dalla Lega Nord che senza il Sud brutto, sporco e cattivo il Nord si avvicina all’area virtuosa dell’Europa

di Michele Eugenio Di Carlo

Cari amici del Sud maltrattati, infamati, sfruttati, emigrati a milioni anche negli ultimi decenni, attenti a non farvi distrarre! Non lasciatevi angosciare dalla paura dell’ “uomo nero”, dalla finta invasione dei migranti in un mondo finanziario sempre più senza etica in cui un centinaio di famiglie straricche detiene ricchezze pari a 4 miliardi di poveri, non addoloratevi per i processi a cui deve sottostare l’uomo dal citofono facile, non immergetevi nelle atmosfere finte e vellutate di “Uomini e donne”, “Grande Fratello” e “Isola dei famosi”…

Non lasciatevi distrarre da quanto giornali e tv, di proprietà di chi distrugge l’umanità e il suo ambiente, vi suggeriscono quotidianamente. Pensate e riflettete sul perché dalla nostra terra – la più bella e la più ricca al mondo – i nostri figli continuano ad emigrare o stanno per farlo; chiedetevi perché nel nostro Sud strade, ferrovie, aeroporti sono fermi all’Ottocento mentre si discute di infrastrutture inutili al Nord; informatevi sul perché consumiamo beni e servizi che per il 90 % provengono da Nord e che spesso dobbiamo andare a produrre noi emigrando.

Non distraetevi con tutte le sciocchezze possibili che ci propongono alimentando odio e paure contro il “diverso”; rendiamoci conto che quel “diverso” siamo noi “terroni” del Sud dal 1860, quando ci raccontarono che dovevano essere liberati mentre con la forza delle armi ci tolsero tutto.

E ora, dopo averci insultati e calunniati per bene negli ultimi 30 anni ci hanno regalato la Tap nel Salento, l’Ilva a Taranto, le trivellazioni petrolifere nel nostro mare e nell’antica Lucania, le pale eoliche nel nostro bel paesaggio, il veleno nei nostri terreni e nelle nostre falde acquifere, l’eradicazione dei nostri ulivi, mentre continuano a sprecare risorse al Nord per opere inutili a spese nostre (Tav, Mose, pedemontane; raddoppi autostradali e ferroviari).

E non tocchiamo nemmeno il tasto delle recenti alluvioni dove al Nord sono arrivati milioni e a noi pochi spiccioli.

Ma attenti, non distraetevi ora più che mai, dopo che hanno vinto sia in Calabria che in Emilia-Romagna.

Anche in Emilia-Romagna, mi direte? Sì, anche in Emilia-Romagna, perché il rieletto governatore ha appena promesso di portare avanti l’autonomia differenziata, a nome e per conto del Partito Unico del Nord (Lega, FI, FDI, PD); quel partito unico del Nord che ha gestito le politiche governative degli ultimi trent’anni univocamente dettando le regole per abbandonare il Sud al proprio destino, convinto dalla Lega Nord che senza il Sud brutto, sporco e cattivo il Nord si avvicina all’area virtuosa dell’Europa.

Cari amici del Sud, non distraetevi, finora come ET-M24A abbiamo bloccato i tentativi di far passare un Regionalismo differenziato che nero su bianco sancisce che dobbiamo per forza, inesorabilmente, essere cittadini del Sud con pochi diritti e con pochi servizi.

Non facciamoci distrarre da quei conduttori e opinionisti onnipresenti sulle reti nazionali (Sallusti, Sgarbi, Feltri, Cruciani, Del Debbio, Giordano, Belpietro, Santanché, Mughini, ecc. ecc.) che raccontano l’altra Italia, non certo la nostra.

Non siete convinti? Leggetevi “La parte cattiva dell’Italia. Sud, media e immaginario collettivo”, scritto da Stefano Cristante e Valentina Cremonesini, gli studiosi veneti più idonei per formazione professionale a documentare statisticamente come e quanto il Sud sia stato rappresentato dai media nazionali negli ultimi decenni, in quanto docenti di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università del Salento. I dati lasciano sconcertati: i media nazionali hanno messo in rilievo quasi solo i mali del Sud, ignorandone sistematicamente gli estesi e avanzati processi culturali nel mondo dell’arte, della musica, del cinema, della cultura in generale. Attraverso questa narrazione negativa è stata manipolata la percezione che abbiamo di noi stessi ed eccoci qui sempre a parlarci addosso e ad auto giudicarci colpevoli.

Non perdiamo ancora tempo ed energie a dividerci, cerchiamo di vedere, al di là dei luoghi comuni, la realtà occultata, ma resa chiara ed evidente da tutti gli indicatori economici e statistici: tutte le politiche – di destra, di centro e di sinistra – negli ultimi 30 anni hanno affossato il nostro caro Sud.
Prepariamoci uniti ad invertire la rotta e a riscattare la memoria antica di popolo mediterraneo, fonte non secondaria della cultura nel mondo.

Foto tratta da Alganews

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