Ars, la bocciatura dell’esercizio provvisorio: inaccettabili le dichiarazioni dell’assessore Armao

22 gennaio 2020

La prima regola di una democrazia parlamentare è il rispetto del Parlamento. Sminuire e trattare con sufficienza il voto contrario su una legge proposta dal Governo è, contemporaneamente, un errore politico e una caduta di stile. Il presidente Musumeci ne prenda atto e ne tragga le conseguenze politiche   

Ieri era, dopo la bocciatura del disegno di legge sull’esercizio provvisorio da parte del Parlamento siciliano, quando abbiamo letto la seguente dichiarazione del vice presidente della Regione, nonché assessore all’Economia, Gaetano Armao, siamo rimasti basiti:

“Nessuna paralisi – ha detto Armao -. Quello che è accaduto oggi (ieri per chi legge ndr) si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del Governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani”.

Intanto l’assessore Armao farebbe bene a indicare quando ciò che è avvenuto ieri si sarebbe verificato a Sala d’Ercole. E, soprattutto, quando un disegno di legge di esercizio provvisorio è stato trasformato in una legge omnibus!

Ma il punto non è questo: il vero punto politico è il tono delle dichiarazioni dell’assessore Armao, che è politicamente inaccettabile.

La prima regola, nelle democrazie parlamentari, è accettare, che piaccia o no, la volontà del Parlamento. Sala d’Ercole – che fino a prova contraria è un Parlamento – ieri sera ha bocciato non un articolo del disegno di legge, ma l’intero disegno di legge di esercizio provvisorio trasformato inopinatamente – questo non finiremo mai di ripeterlo – in un’impropria legge omnibus.

Con la sua improvvida dichiarazione, l’assessore Armao sminuisce non soltanto il voto, ma la volontà del Parlamento siciliano: e questo è inaccettabile!

Ridurre la portata politica del voto di ieri sera alla mancanza in Aula dei parlamentari della maggioranza – o presunta tale – che dovrebbe sostenere il Governo è una manifestazione, da parte di tutto l’attuale Governo regionale, di miseria della politica.

Tra l’altro – particolare molto importante – l’assessore Armao non è un parlamentare dell’Ars, a differenza dei parlamentari che hanno alle spalle un mandato popolare.

Quello che è avvenuto ieri sera è un fatto grave: e avrebbe dovuto essere il presidente Musumeci a intervenire, non certo l’assessore non parlamentare!

In questa storia a rischio ci sono gli stipendi di migliaia di persone. O forse il fatto che migliaia di dipendenti pubblici della Regione o comunque legati al Bilancio regionale rischiano di prendere lo stipendio a Febbraio inoltrato non è un problema?

Ribadiamo: è inaccettabile che un assessore non parlamentare si rivolga con certi toni di sufficienza al Parlamento siciliano:

“Nessuna paralisi… si è già verificato in passato”.

Cosa pensano gli attuali governanti della Regione siciliana? Che siccome di mezzo ci sono gli stipendi di migliaia di persone costringeranno, in un modo o nell’altro, i parlamentari dell’Ars ad ‘inghiottire’ un disegno di legge trasformato in una Finanziaria abusiva?

E’ meglio che il Governo Musumeci si dia una regolata, soprattutto nella gestione dell’assessorato all’Economia.

Chi vuole capire, capisca.

 

 

 

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