Piccolo inconveniente (kafkiano) nella lotta alla moneta contante ai tempi del Governo Conte bis

19 gennaio 2020

La storia che vi raccontiamo è avvenuta una bella domenica mattina, quando abbiamo avuto l’infelice idea di pagare con il bancomat dal benzinaio. Siamo finiti alla mercé di un pos di nuova generazione e… 

Via la moneta contante, ci dice il Governo Conte bis. Così combattiamo l’evasione fiscale. La piccola evasione fiscale, naturalmente, non certo la grande evasione fiscale delle multinazionali! Ma non sempre la lotta al contante risulta semplice. E’ il caso di questa piccola avventura che vi raccontiamo.

Domenica mattina. Automobile in riserva. Ci fermiamo in un distributore di carburante.

“Trenta euro, grazie”, diciamo all’addetto del distributore.

Qualche minuto ed è tutto a posto. Paghiamo in contanti o seguiamo i consiglio del Governo Conte bis? Ma sì, paghiamo con il bancomat.

L’addetto al distributore di carburante – o benzinaio – si presenta con un pos mobile, lo “strumento per i pagamenti veloci e sicuri”, come ci assicurano le promozioni.

E’ un pos diverso da quello che conosciamo.

Chiediamo:

“C’è la ricevuta cartacea?”.

“No”, ci risponde.

Noi siamo abituati al pos che ci dà la ricevuta di pagamento. Siamo un po’ perplessi. Però ricordiamo di avere attivo un servizio, sul nostro smartphone, che ci comunica ogni pagamento che effettuiamo con il bancomat o con la carta di credito.

Paghiamo. A questo punto… A questo punto succede un mezzo patatrac!

A noi, sul nostro smartphone, arriva il messaggio di effettuato pagamento di 30 euro. Al benzinaio, o meglio nel ps mobile del benzinaio non risulta il pagamento! Com’è possibile?

“Sapete – ci dice – dobbiamo ripassare la carta”.

Nostra risposta:

“Guardi che a noi la transazione effettuata risulta”.

Risposta del benzinaio:

“Io non vi posso fare andare via se non mi risulta il pagamento. A meno che non lo rifacciate”.

La discussione si infervora. Obiettiamo:

“Scusi, a noi il pagamento effettuato risulta, non possiamo pagare una seconda volta!”.

Cominciamo a chiamare: noi il numero di assistenza alla carta (che abbiamo trovato presso un bancomat); il benzinaio chiama, su nostra richiesta, il suo servizio di assistenza.

Passano i minuti. Il servizio di assistenza chiamato da noi, nei giorni festivi, ha solo la segreteria telefonica.

Per fortuna, dopo vari tentativi, risponde il servizio di assistenza al pos elettronico del benzinaio. Iniziano le verifiche… Tutto mentre noi, di domenica mattina, restiamo ‘condannati’ all’attesa!

Finalmente si scopre l’inghippo: il circuito di pagamento utilizzato dal benzinaio aveva incamerato la transazione, ma non l’aveva trasmessa al pos dello stesso benzinaio!

Quindi per un problema loro, noi siamo rimasti bloccati!

Ecco i se.

Se noi non avessimo avuto lo smartphone non avevamo dove andare.

Di più: se nello smartphone non avessimo avuto il servizio di messaggistica bancaria (a pagamento) non avremmo avuto come controbattere e saremmo stati costretti ad effettuare un secondo, un terzo, un quarto pagamento…

E se il benzinaio non avesse rintracciato il servizio di assistenza al pos? Saremmo stati costretti ad effettuare un secondo pagamento? E se non fosse risultato nemmeno il secondo pagamento avremmo dovuto effettuarne un terzo?

Tutto questo non è kafkiano?

Lo volete un consiglio? Pagate in contanti!

 

 

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