In Sicilia arrivano i nuovi treni, un giorno, forse, arriveranno le nuove ferrovie e i raddoppi ferroviari…

8 gennaio 2020

Non sappiamo se siamo davanti a una farsa o a una tragedia: mentre in Sicilia mancano le strade ferrate, improvvisamente, arrivano i nuovi treni, guarda caso prodotti da un gruppo del Nord Italia. Così la Sicilia si ritrova con i treni nuovi, ma con le linee ferroviarie che non esistono, o con linee nelle quali, dagli anni ’60 del secolo passato, debbono essere ancora completati i raddoppi!  

Da Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana, è arrivato il seguente comunicato stampa:

“Consegnato questa mattina a Catania il nuovo treno “Pop”. E’ il quinto dei complessivi 43 nuovi convogli destinati a rinnovare il parco ferroviario nell’Isola. La Sicilia è la prima Regione nel Sud Italia a utilizzare i modernissimi treni di ultima generazione di Trenitalia, acquistati dalla Regione con i fondi dell’Unione europea. Il nuovo treno brandizzato dall’hashtag #EuropeLoveSicily, fa parte della fornitura di 21 convogli (più 17 ibridi e 5 treni elettrici) che entreranno in servizio entro la fine del 2021 e finanziati con le risorse comunitarie del Po Fesr Sicilia 2014-2020 a valere sull’Azione 7.3.1.
Complessivamente il rinnovo della flotta ferroviaria in Sicilia vedrà in esercizio 43 nuovi treni che permetteranno la riduzione dell’età media dei convogli dai 24,5 anni del 2017 ai 7,6 del 2021. Alla cerimonia hanno partecipato il governatore Nello Musumeci, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, e per Trenitalia l’amministratore delegato, Orazio Iacono, e il direttore Divisione passeggeri regionale, Sabrina De Filippis.
«Quello di oggi – ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci – è un ulteriore e importante passo avanti verso la modernizzazione del sistema ferroviario in Sicilia. I treni ‘Pop’ che costeranno complessivamente circa 40 milioni di euro, miglioreranno certamente il trasporto passeggeri nell’Isola, ma per avere un sistema su rotaie moderno ed efficiente non bastano le carrozze, occorre intervenire con decisione sulle infrastrutture. Per questo chiediamo ad Rfi, di passare dalla programmazione alla progettazione, dal momento che le risorse finanziarie sono disponibili. La Sicilia ha bisogno di treni moderni e linee veloci, attendiamo da venticinque anni un segnale da Roma, ci auguriamo arrivi presto».
I cinque nuovi treni sono già in circolazione per i principali collegamenti sull’isola. Rientrano nel Contratto di servizio decennale, sottoscritto a maggio 2018 da Regione siciliana e Trenitalia, che prevede investimenti per oltre 426 milioni, di cui circa 325 destinati all’acquisto di nuove vetture per potenziare la mobilità regionale e metropolitana nell’isola. Sarà così possibile un progressivo incremento dell’offerta e un ulteriore miglioramento delle performance di qualità.
Per l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, la consegna dei nuovi treni «è il segnale che il governo Musumeci mantiene l’impegno di rendere più moderno ed efficiente il sistema dei trasporti in Sicilia. Il nuovo treno sarà utilizzato sulle tratte Palermo-Messina e Messina-Catania-Siracusa. Continueremo a lavorare per far sì che la rete ferroviaria nell’Isola sia all’altezza della crescente richiesta che viene dagli utenti siciliani».
“Pop” è il nuovo treno con una capacità di trasporto fino al 15 per cento superiore rispetto alla precedente generazione, che può trasportare fino a 530 persone con oltre 300 posti a sedere e dotato di 8 porta biciclette di serie, che sui treni regionali dell’isola viaggiano gratis”.

Solo due domande.

Domanda numero uno. Ma prima dei nuovi treni – o magari contestualmente – non sarebbe stato logico completare i raddoppi ferroviari e, in generale, potenziare le linee ferroviarie della Sicilia che versano in uno stato pietoso?

Domanda numero due. Non è che non sapevano a chi ‘sbolognare’ i nuovi treni?

Ps 1

Per la cronaca, i nuovi treni Pop sono stati costruiti nello stabilimento Alstom di Savigliano, a Cuneo. Una bella commessa per un bel gruppo del Nord. Mentre in Sicilia le aziende che producevano carrozze ferroviarie hanno chiuso i battenti. E ti pareva!

Ps 2

Se noi fossimo stati al posto del presidente della Regione siciliana avremmo rimandato indietro – a Cuneo – questi nuovi treni. 

 

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