FERS 2019: ma quali obiettivi di spesa avrebbe raggiunto il Governo Musumeci? Cerchiamo di essere seri!

31 dicembre 2019

Anche per quest’anno la rendicontazione delle risorse del Fondo Europeo Regionale di Sviluppo (FERS) non va proprio. Non è stata un disastro, come lo scorso anno, ma un mezzo disastro sì! C’è ancora un 30% di progetti retrospettivi. E c’è, soprattutto, il gravissimo errore di sostituire l’intervento dello Stato su ferrovie e strade con i fondi europei!

La Sicilia ha superato l’obiettivo di spesa del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il 2019. Sono stati infatti rendicontati 474 milioni di euro, poco più di 70 milioni di euro in più rispetto alla somma richiesta. Canta vittoria il Governo regionale di Nello Musumeci, anche se, in realtà, non è affatto una vittoria, ma l’ennesima sconfitta.

Certo, rispetto allo scorso anno, quando sono stati rendicontati circa 700 milioni di euro di fondi europei c’è un parziale miglioramento: se lo scorso anno la somma rendicontata era composta per il 98% circa progetti retrospettivi (ovvero vecchie opere pubbliche contrabbandate come opere pubbliche realizzate con i fondi europei: di fatto, un inghippo contabile), per quest’anno i progetti retrospettivi non dovrebbero superare il 30%: così, almeno sembrerebbe.

Ma c’è un altro inghippo: il Governo regionale Musumeci, con le risorse FERS, sta finanziando opere che sono di competenza dello Stato: tratte ferroviarie e strade! In questo caso non si può nemmeno parlare di mancato rispetto dei principio di addizionalità, ma di una Regione che, pur di non perdere i fondi europei a disposizione, si sostituisce a uno Stato inadempiente.

La verità è che, sui fondi europei destinati alle infrastrutture della nostra Isola, la confusione è tanta. In generale, lo Stato è tenuto a cofinanziare le opere che vengono realizzate con le risorse del FERS: cosa che non fa: e infatti, di recente, l’Unione europea ha sanzionato lo Stato italiano perché definanzia le Regioni del Sud non cofinanziando gli interventi realizzati con i fondi europei.

Non solo. La UE ha chiesto anche chiarezza sui progetti retrospettivi: e, tanto per cambiare, la Regione siciliana ha risposto con un 30% di progetti retrospettivi rendicontati!

Come finirà? Noi non la vediamo bene.

Non vediamo bene il fatto che la Regione, con i fondi europei, la Regione si stia ancora una volta sostituendo allo Stato per realizzare tratte ferroviarie e strade (addirittura sta finanziando un intervento in favore dei Vigili del Fuoco, altra competenza dello Stato!): cosa, questa, sbagliatissima! E non possiamo nemmeno chiamare in causa Roma, perché l’alternativa è la perdita di questi fondi europei!

Non ci convince il ricorso, ancora una volta, ai progetti retrospettivi: certo, sono moto meno rispetto allo scorso anno: ma sono molto meno perché gli uffici del dipartimento Programmazione della Regione siciliana non hanno più cosa contrabbandare come “opere realizzate con le risorse FERS”!

Se l’Unione europea sarà conseguente agli avvertimenti che ha lanciato sul mancato cofinanziamento delle opere da parte dello Stato e sui fondi retrospettivi, ebbene, aspettiamoci sgradite sorprese: tipo la ‘bocciatura’ di una parte dei fondi rendicontati.  

Insomma: la chiusura di anno, per il FERS Sicilia, ‘viaggia’ ancora una volta all’insegna della confusione!

 

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