Un’alleanza tra Movimento 24 Agosto di Pino Aprile e i grillini del Sud in uscita dal Movimento/ MATTINALE 490

29 dicembre 2019

Il Movimento 5 Stelle è in crisi: in Parlamento e nei territori. Ci sono grillini che vanno verso la Lega e grillini che, direttamente (con Beppe Grillo) e indirettamente (con l’ex Ministro Fioramonti) vanno verso il PD. Al Sud ci sono grillini – parlamentari e semplici cittadini – che potrebbero essere interessati al Movimento 24 Agosto di Pino Aprile. Anche in vista delle elezioni regionali di Puglia e Calabria. Perché dire no a Michele Emiliano e a Pippo Callipo

Perché non cominciare a lavorare a un’alleanza – politica e immediatamente elettorale, con riferimento alle elezioni regionali di Puglia e Calabria – tra il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale e i grillini in uscita dal Movimento? Si tratterebbe di lavorare con i grillini del Sud e con i parlamentari grillini del Sud per un progetto politico in favore del Sud. Ma bisogna fare presto: il Movimento 5 Stelle è ormai in disfacimento e sono in corso due ‘operazioni’ dalle quali il Sud è fuori.

Una parte dei grillini – questo ormai è chiaro – potrebbe confluire nella Lega di Matteo Salvini.

Un’altra parte dei grillini potrebbe seguire l’ormai ex Ministro, Lorenzo Fioramonti, che starebbe lavorando per aggregare personale da portare in doto alla finta sinistra italiana rappresentata dal PD e dalle varie sigle che stanno scomparendo, Libri e Uguali e ‘frattaglie’ varie.

Non sappiamo se Beppe Grillo guardi con attenzione a Fioramonti, o se conti di far confluire quel poco che resterà del Movimento 5 Stelle nel PD.

In ogni caso, al Sud non interessano né i grillini che guardano alla Lega, né Fioramonti (che, detto per inciso, è romano e non ha nulla a che spartire con il Sud), né Grillo che ormai è parte integrante del PD.

Quello che a noi del Sud interessa sapere è che il Movimento 5 Stelle ormai non esiste più, se non nella sua espressione formale-parlamentare: con i parlamentari di Camera e Senato, ormai privi di una casa comune, che dovranno per forza di cose trovare una nuova collocazione.

GRILLINI IN MOVIMENTO NEI TERRITORI – Per capire quello che sta succedendo nel Movimento 5 Stelle non bisogna guardare solo ai parlamentari di Montecitorio e Palazzo Madama: bisogna analizzare anche quello che succede nei territori. Sotto questo secondo profilo, risulta illuminante un post su Facebook del senatore Saverio De Bonis, eletto nel Movimento 5 Stelle in Basilicata e oggi nel gruppo misto:

“Esodo grillino: a preoccupare non sono solo i parlamentari, ma i consiglieri regionali, comunali e pure un Ministro. E niente. Dopo aver vagato nel deserto grillino per un decennio, sono ormai decine e decine gli ex pentastellati che hanno lasciato i rispettivi gruppi negli enti locali, per passare o ai gruppi misti o nel centrodestra. Stelle cadenti! Come gli ex attivisti che speravano nella liberazione del profeta Grillo e sono rimasti delusi”.

In ambito nazionale – scrive sempre De Bonis – finora sono 15 i parlamentari del M5s (6 deputati e 9 senatori) che, dall’inizio della legislatura, hanno abbandonato Di Maio, capo politico assoluto. Ma anche Grillo e Casaleggio a seguito di vari scandali. Meno di due mesi fa, ha fatto scalpore l’uscita dal M5s della consigliere regionale della Sardegna, Elena Fancello («Non accetto i diktat di Di Maio»). Per non parlare del sindaco di Imola, Manuela Sangiorgi, che addirittura non solo ha lasciato il Movimento ma anche il suo incarico: «Il M5S è morto, non esiste più». Marina Pollicino ha abbandonato il gruppo dei pentastellati nel consiglio comunale di Torino per passare al misto. La lista è lunga. Un divorzio all’interno del Movimento si registra soprattutto nelle piccole amministrazioni, quasi sempre fuori dai riflettori nazionali. È il caso del Comune di Bolzano dove la consigliera Deborah Sibi è passata alla Lega. A Palermo, invece, due grillini (Giulia Argiroffi e Ugo Forello) si staccano dal Movimento e danno vita ad un gruppo autonomo in Consiglio comunale”.

“A Roma – leggiamo sempre nel post di De Bonis – nel Municipio XII, Francesca Benevento è passata al misto, dopo essere stata addirittura ‘vittima di mobbing e bullismo’. A Genzano Domenico Teto, già bocciato come aspirante sindaco dai cittadini lucani (non aveva il fisico politico), starebbe meditando di tornare a fare il suo vecchio lavoro. Anche lui sperava nella stella cometa Grillo, ma la stella non luccica più mentre lo scontro all’interno del M5s è vivo più che mai, con altri parlamentari pronti a lasciare Di Maio sempre più in difficoltà insieme a Grillo e Casaleggio neolobbisti 2.0 segnalati dall’antiriciclaggio per bonifici sospetti”.

A questo punto De Bonis svela il Vero volto dell’ex Ministro Lorenzo Fiaramenti che, come già accennato, a noi non ha mai convinto:

IL VERO VOLTO DELL’EX MINISTRO FIERAMONTI – “Gli ultimi esodi sono eclatanti: il ministro Fioramonti avrebbe già consegnato al premier Conte la lettera di dimissioni (ricordiamo che il post di De Bonis è di qualche giorno fa ndr). Voleva promuovere l’ideologia gender e abolire il crocifisso dalle aule, ma il tentativo di rimuovere le nostre radici cristiane è naufragato! È stato comunque coerente con quanto affermato: ‘Volevo invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza’. Ma i soldi non sono arrivati!”.

“Addirittura secondo quanto riporta l’AGI – prosegue De Bonis – Fieramonti andrebbe a costituire un gruppo alla Camera a sostegno del premier come embrione di un nuovo soggetto politico che vorrebbe fare da pungolo ‘a sinistra’ del governo, con future liste insieme al PD e a LEU… Starebbe lavorando ad un partito ecologista sul modello dei Verdi tedeschi. Un’operazione organizzata, falsa e artificiale”.

“Alcuni deputati – scrive ancora De Bonis – potrebbero seguirlo, tra cui Massimiliano De Toma, Paolo Lattanzio, Roberto Rossini, Nadia Aprile, Mara Lapia, Paolo Giuliodori, Felice Mariani, Andrea Vallascas, Nunzio Angiola, Gianluca Rospi, Rachele Silvestri (che, però, nega) e anche l’ex M5s Andrea Cecconi. Ma alla Camera ci vogliono almeno 20 deputati per costituire un gruppo e ci vuole un simbolo che si sia già presentato alle ultime elezioni politiche”.

RICORDIAMOCI DEL MINISTRO BOCCIA – E’ chiaro che il Sud, oltre a non essere interessato ovviamente ai grillini-leghisti, non è interessato nemmeno al PD che, come ha ulteriormente dimostrato il Ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, rimane uno dei partiti politici più antimeridionali presenti oggi nello scenario politico italiano (non dobbiamo dimenticare che il PD, con il Ministro Boccia in testa, sta provando a strappare i voti sulla pelle del Sud, regalando l’Autonomia differenziata senza Lep alle regioni del Nord!).

Il Sud non è interessato nemmeno ai grillini che vogliono togliere i crocifissi, sbaraccare i presepi e promuovere le differenze di genere intese come un’ideologia militante! Ci spaventa un po’, infatti, il riferimento alle differenze di genere che  ritroviamo nel comma 385 del maxi emendamento alla legge di Bilancio, là dove si fa cenno al “Fondo per il finanziamento ordinario delle Università” che verrà “incrementato di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2020”, con l’obiettivo di “promuovere l’educazione alle differenze di genere quale metodo privilegiato per la realizzazione dei principi di eguaglianza e di piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea”.

Tolti i grillini-leghisti (per cortesia!), i grillini pro-PD (ne ne parliamo nemmeno!), i grillini che vogliono eliminare crocifissi e presepi e anche i grillini che sponsorizzano in modo fondamentalista le “differenze di genere”, nel Sud ci sono non soltanto parlamentari in carica, ma anche cittadini che, in buona fede, hanno creduto nel Movimento 5 Stelle e che potrebbero essere interessati a un nuovo soggetto politico del Sud.

Il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile esiste già. Però, la sola esistenza non basta. All’anima del Movimento bisogna adesso aggiungere anche il ‘corpo’. Noi sappiamo benissimo che un’avventura elettorale organizzata male potrebbe segnare in negativo il Movimento 24 Agosto.

EMILIANO E CALLIPO SONO DEL PD! – Ma non è pensabile che in Puglia e Calabria centrodestra a ‘trazione’ leghista e centrosinistra a ‘trazione’ PD si contendano le due Regioni senza la presenza di un’alternativa legata alle vere ragioni del Sud.

Michele Emiliano in Puglia e Pippo Callipo in Calabria sono espressioni del PD: e questo non va! Piaccia o no, sono candidati della vecchia politica e, in particolare, di un partito – il PD – che è ferocemente antimeridionale.

A nostro avviso, il Movimento 24 Agosto deve rischiare subito e presentare propri candidati alla guida di queste due Regioni e liste proprie. Dare la sensazione – perché questo sta succedendo – che andare contro la Lega di Salvini sia la priorità, tenendosi il PD sarebbe un errore politico gravissimo, molto più grave di un risultato elettorale modesto.

Lo ribadiamo ancora una volta: in assenza di un soggetto fortemente ancorato agli interessi del Sud, molti elettori di Puglia e Calabria o non andranno a votare, o voteranno la Lega di Salvini.

Con l’aggravante che i voti leghisti in Puglia e Calabria, alle elezioni politiche (che a nostro avviso non sono lontane) potrebbero raddoppiare o triplicare!

In politica, ogni tanto, bisogna osare.

Foto tratta da Vivo Per Lei -Calcio Mercato.com

 

 

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