L’assemblea dell’ANCI di Palermo? Un fallimento pressoché totale!

27 dicembre 2019

Quella andata in scena oggi ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo è stata solo una passerella. Nessun risultato utile per la Sicilia e per i Comuni dell’Isola. Nessuna protesta contro il Governo nazionale che ha portato in quasi default Regione siciliana, Comuni e Province. In arrivo l’Autonomia differenziata senza Lep che penalizzerà ulteriormente Sud e Sicilia 

Come finì stamattina all’assemblea dell’ANCI Sicilia di Palermo a proposito dei Comuni della nostra Isola che rischiano di fallire? E’ finita com’era prevedibile: per un terzo  è andata un scena una farsa, per un terzo una passerella di politici e per un terzo con qualcosa di serio.

Cominciamo le cose serie (poche). E’ passata la proposta del vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta. I Comuni siciliani faranno squadra con la Regione siciliana per chiedere al Governo nazionale – che è il vero responsabile dello sfascio della Regione, dei Comuni e delle nove Province siciliane – di non scippare più soldi alla Sicilia (anzi di restituire almeno una parte degli scippi) e di impedire alle Regioni del Centro Nord Italia di varare l’Autonomia differenziata senza i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep).

Non crediamo che queste due proposte passeranno. A nostro avviso lo Stato non solo non restituirà il maltolto alla Sicilia, ma continuerà a tenerselo (soprattutto con le quote di IRPEF e IVA della Sicilia che incamera grazie al ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta del 2016).

Le Regioni del Centro Nord Italia si prenderanno l’Autonomia differenziata senza assicurare i Lep alle Regioni del Mezzogiorno: e questo avverrà con l’avallo dell’attuale Governo nazionale Conte bis. Morale: le Regioni del Sud perderanno altri 62 miliardi di euro a favore delle regioni del Centro Nord.

Regione siciliana e Comuni dell’Isola perderanno solo tempo.

Le notizie positive sono due. E ci vengono confermate da Paolo Amenta.

Prima notizia. La Regione siciliana ha trovato gli altri 70 milioni di euro per il pagamento delle rate dei mutui: c’erano 45 milioni di euro e il Governo di Nello Musumeci ha trovato altri 70 milioni di euro.

Seconda notizia. Il Governo nazionale ha bloccato il prelievo forzoso di 240 milioni di euro circa alle Province siciliane (dopo avergli scippato tutto quello che gli poteva scippare).

E poi? Di positivo non c’è altro. C’è, invece, un altro punto dolente, che è rappresentato dalle bollette ENEL. Quale sia il problema lo ha spiegato lo scorso Febbraio Paolo Amenta a I Nuovi Vespri:

“La storia è semplice. Siccome i Comuni sono in grande difficoltà finanziaria e capita spesso di pagare in ritardo le bollette per la fornitura di energia elettrica, ecco che passano dal mercato libero al cosiddetto mercato di salvaguardia, dove si paga già un aumento del 40 per cento circa. Dopo di che, se ci sono ancora ritardi nei pagamenti delle bollette – e questo, purtroppo, sta diventando la norma – i Comuni vengono passati al cessionario. Ciò Significa maggiori costi nella bolletta dell’energia elettrica che, nel silenzio generale, sta raddoppiando”.

Amenta lo scorso Febbraio ha anche illustrato perché il costo dell’energia elettrica, per i Comuni, raddoppia:

“Entrano azione gli agenti della riscossione – i cessionari – che caricano sulle bollette interessi e sanzioni per i ritardati pagamenti. Ciò porta al raddoppio del costo della fornitura di energia elettrica rispetto al mercato libero. E siccome il costo dell’energia, nei bilanci dei Comuni, rappresenta il secondo maggiore costo dopo la spesa per il personale, ne deduciamo che un’altra bomba ad orologeria si sta abbattendo sul sistema degli enti locali della Sicilia già finanziariamente stremato”.

La notizia è che, su questo fronte, non c’è alcuna novità: i Comuni siciliani (e quindi gli ignari cittadini) continueranno a pagare le bollette per la fornitura di energia elettrica raddoppiate!

Ma allora a cos’è servita l’assemblea dell’ANCI Sicilia di stamattina? A nulla! Tempo perso. Nessuna decisione importante. Niente di niente.

Ci si sarebbe aspettati l’annuncio di un viaggi di protesta a Roma di Sindaci e Governo regionale per farsi restituire i soldi che lo Stato ha scippato alla Sicilia con i due ‘Patti scellerati’ Renzi-Crocetta e con la maldestra cancellazione di 5,7 miliardi di crediti dal Bilancio della Regione fatti passare sbrigativamente come inesigibili.

Ci aspettavamo una protesta sulle bollette dell’energia elettrica.

Ci aspettavamo – perché no? – una protesta contro l’Unione europea dell’euro che insiste con le politiche del rigore economico (stamattina la BCE, la Banca del ‘sottosviluppo’ europeo, ha ribadito la sua linea dura con i Paesi a debito pubblico alto: cioè contro l’Italia, perché la Francia, anche se ha un debito pubblico uguale, se non lievemente superiore a quello italiano, non subisce le penalizzazioni inflitte invece all’Italia).

Invece, nulla di tutto questo. Ed è anche logico: la maggior parte dei sindaci della Sicilia è dello stesso colore politico del Governo nazionale Conte bis: figuriamoci se vanno a protestare a Roma contro il ‘loro’ Governo!

Insomma: quello che da quattro anni ripete Paolo Amenta, oggi, con quattro anni di ritardo, lo ripetono – ma senza ‘gridare’ per non disturbare il governo nazionale Conte bis – lo ripetono anche altri sindaci. Tutto qui.

Vi risparmiamo le dichiarazioni del presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando: vi ricordiamo soltanto che, nel 2015, Orlando era presidente dell’ANCI Sicilia quando il Governo nazionale di centrosinistra di Renzi ‘spazzolava’ dal Bilancio della Regione siciliana i 5,7 miliardi di crediti che la stessa Regione vantava in buona parte verso lo Stato; Orlando era sempre presidente dell’ANCI Sicilia quando Renzi e Crocetta, nel 2016, firmavano il secondo ‘Patto scellerato’ che ha ulteriormente ‘dissanguato’ le finanze della Regione.

Vi risparmiano anche la passerella degli esponenti del PD e del Movimento 5 Stelle che hanno preso parte alla sceneggiata di stamattina presso i Cantieri culturali alla Zisa di Palermo.

Sì, il PD: il partito che nella passata legislatura ha massacrato la Regione siciliana oggi vuole contribuire al ‘rilancio’ della Sicilia…

Cari cittadini siciliani, rassegnatevi: i Comuni della nostra – tranne qualche raro caso – continueranno a fornire servizi pessimi e a riempirvi di tasse e imposte comunali, Ztl, autovelox e quant’altro…

Foto tratta da la Sicilia in dettaglio  

 

 

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