Non ci possiamo credere: a dieci mesi dalla sentenza l’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ non ha ancora pagato i dipendenti licenziati!

17 dicembre 2019

Fa un certo effetto, ogni Domenica, ascoltare Papa Francesco che ci invita ad essere buoni, ad occuparci degli altri, ad accogliere i bisognosi e via continuando, per poi scoprire che la ‘Sua’ Chiesa, a Palermo… Chissà cosa penserebbe di questa storia il Cardinale Arcivescovo Ernesto Ruffini! 

Non ci crediamo. Non ci possiamo credere. Non possiamo credere che, a dieci mesi da una sentenza del Tribunale di Palermo i dipendenti dell’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ non sono ancora stati pagati! Così facendo la Chiesa Cattolica del capoluogo della Sicilia rischia di perdere credibilità. Non è un problema di misericordia, ma di giustizia: giustizia di questa Terra, ma anche di un altro tipo di giustizia che pure dovrebbe stare a cuore a chi crede in Dio…

La scorsa estate – era il 27 Agosto – abbiamo pubblicato la seguente lettera di un ex dipendente dell’Opera Pia ‘Cardinale Ernesto Ruffini’, Ernesto Bellitteri, che così scriveva: 

“Traditi dalla Regione, organo di vigilanza e controllo sulle IPAB siciliane (per la cronaca, le Opere Pie sono anche conosciute come IPAB, Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza e, quando c’era lo Stato di diritto, facevano capo alla Regione ndr), dipendenti pubblici dei diritti negati, gli oramai ex dipendenti della fu Opera Pia Cardinale Ruffini, licenziati da un CdA (Consiglio di Amministrazione ndr) presieduto dall’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, e dal vice presidente, nominato dal Vescovo stesso e mancante del terzo componente perché dimessosi e defilatosi da questa enorme ingiustizia (quest’ultimo rappresenta la Regione siciliana ndr) attendono il pagamento delle 18 mensilità ordinate dai giudici del lavoro in data 18 febbraio 2019. Ebbene, a tutt’oggi, trascorsi 6 mesi dalla sentenza, niente di niente. Certo, non ci aspettavamo questo eccesso di forza, da parte di don Corrado Lorefice: non ci aspettavamo che non rispettasse addirittura un’ordinanza del Tribunale di Palermo! La domanda sorge spontanea: l’Arcivescovo non vuole pagarci? Il CdA dell’IPAB ‘Cardinale Ernesto Ruffini’ non intende rispettare un’ordinanza dei giudici del lavoro? Ma allora è proprio vero che la giustizia è uguale per tutti ‘i fessi’, non per i potenti”.

Siamo a Natale e la situazione non è cambiata. Siamo stati contattati sempre da Ernesto Bellitteri che ci ha detto:

“Continuano a non pagarci. Oramai abbiamo capito che questi signori sono al di sopra della legge. Le ordinanze dei Tribunali che li condannano, o meglio, che condannano l’Opera ‘Cardinale Ruffini’ ad un risarcimento di 18 stipendi non fanno spostare di un metro i nostri interlocutori. Siamo alla vigilia di Natale. Sono trascorsi dieci mesi dalla sentenza e lui, Monsignor Corrado, continua imperterrito con la sua filippica: ‘Non avete voluto accettare la riduzione oraria’, oppure ‘se prima dovevo trovare 100 lire adesso me ne servono 300’, o ancora ‘voi siete quelli delle Iene”. Chi lo capisce è bravo”.

“Vorrei dire al caro Arcivescovo – prosegue Bellitteri – che ormai è acqua passata la storia dei licenziamenti. Perché si ‘arrocca’ ancora con queste uscite che manifesta con qualche ex dipendente che lo incontra? Deve pagarci per permettere ai sopravvissuti del naufragio lavorativo di pagarsi i contributi ai fini della pensione. C’è gente che ha quarant’anni di servizio. C’è gente che vorrebbe intraprendere attività autonome e altri ancora che vogliono vivere e sopravvivere fino al raggiungimento pensionistico. E l’Arcivescovo di Palermo continua con le sue omelie che non portano i diciotto stipendi nelle nostre tasche”.

 

 

 

 

 

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