Sul Titanic

Il ‘regalo’ del Governo Conte bis ai turisti: tassa di soggiorno raddoppiata

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Il Governo Conte bis – che si era impegnato (a parole, a quanto pare) a non aumentare la pressione fiscale – non solo farà pagare agli italiani 7 miliardi circa di tasse e imposte in più, ma raddoppierà anche la tassa di soggiorno a carico dei turisti e dei viaggiatori che metteranno piede in Italia. Cosa succederà in Sicilia  

Il Governo Conte bis – quello che non doveva aumentare le tasse – non solo farà pagare agli italiani 7 miliardi di euro di imposte e tasse in più, ma farà pagare anche ai turisti una tassa di soggiorno più ‘salata’. Infatti, per i visitatori – turisti e viaggiatori – che arriveranno in Italia nel 2020 li aspetta una bella sorpresa: un aumento della tassa di soggiorno che potrà arrivare fino a 10 euro al giorno!

Certo, ci saranno i Comuni turistici del Belpaese virtuosi che, magari, non arriveranno a 10 euro al giorno. Ma i Comuni con i conti in ‘rosso’ – che sono ormai la stragrande maggioranza – daranno una bella ‘strigliata’ ai turisti.

I particolari di questa nuova stangata a carico dei turisti li leggiamo in un approfondimento del quotidiano economico e finanziario INVESTIREOGGI:

“Lo prevede una modifica approvata al decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio che consente di raddoppiare il prelievo. Una vera e propria stangata inattesa per chi andrà in vacanza o visiterà città d’arte. La misura è volta a incrementare le entrate dei Comuni a maggiore affluenza turistica e, in particolare, quelli per i quali le presenze superano di 20 volte i residenti. Il provvedimento sarà quindi adottato da apposita delibera comunale in base alle esigenze di bilancio, pertanto non è detto che venga applicata e (eventualmente) in misura piena”.

Non è detto che venga applicata nei Comuni con i conti a posto. Nei Comuni con i bilanci traballanti non solo verrà applicata, ma i soldi chissà dove andranno a finire. La tassa di soggiorno dovrebbe servire per migliorare l’offerta turistica. Ma non sempre è così.

Proprio ieri, a proposito di Palermo, Mario Attinasi, di Assoimpresa, ha denunciato un uso improprio degli introiti derivanti da questa tassa:

“Siamo scontenti anche di come, per l’ennesima volta, l’amministrazione comunale abbia deciso di usare i provenienti della tassa di soggiorno per finalità che niente hanno a che fare con la promozione turistica del territorio e senza alcun confronto con gli operatori del settore: in questo modo, la tassa di soggiorno è solo un inutile balzello”.

Più che “inutile”, in verità, è un balzello che i Comuni, spesso, utilizzano per pagare altro. La storia è sempre la stessa: l’Unione europea impone le politiche del rigore economico agli Stati; gli Stati li scaricano sulle Regioni, sulle Province e sui Comuni. E a pagare, alla fine, sono i cittadini con più tasse, più imposte e meno servizi.

Pagano anche i turisti e i viaggiatori che arrivano in Italia i quali, a partire dal prossimo anno, pagheranno ancora di più.

“I Comuni italiani, quasi tutti – leggiamo sempre su INVESTIREOGGI – hanno incassato nel 2018 ben 600 milioni di euro dalla tassa di soggiorno e si prevede un incremento sostanziale anche per il 2019. I Comuni che ne hanno approfittato maggiormente sono stati quelli delle città d’arte con Roma in testa che applica la tariffa giornaliera più cara, fino a 5 euro, e che nel 2018 ha incassato ben 130 milioni di euro dai turisti. Ma, sebbene le grandi città difficilmente supereranno di 20 volte la popolazione residente con l’afflusso dei viaggiatori, per i piccoli Comuni a vocazione turistica, come Cortina o Riccione, sarà più facile alzare la tassa di soggiorno visto l’elevato numero di vacanzieri durante l’anno”.

Anche in Sicilia, c’è da giurarci, i Comuni turistici (che sono tantissimi) si getteranno a pesce per acchiappare questi fondi. Figuriamoci se a Palermo e a Catania – tanto per citare due esempi – si lasceranno scappare questa occasione. Ma anche Taormina, Sciacca, Cefalù e via continuando…

Resta da capire fino a che punto i turisti non si scocceranno e cominceranno a frequentare l’Italia un po’ meno.

Nell’inchiesta di INVESTIREOGGI vengono indicate le categorie esentate dalla tassa di soggiorno e in quali altre città del mondo si paga questa tassa.

QUI L’INCHIESTA DI INVESTIREOGGI SULLA TASSA DI SOGGIORNO 

Foto tratta da Money.it

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