Sul Titanic

Formazione professionale siciliana: qualche speranza in più per i lavoratori licenziati

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Lo leggiamo in un comunicato del parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao. Il quale comunica che il Parlamento europeo ha discusso la petizione presentata da mille e 385 cittadini: petizione – precisa Corrao – che non è stata archiviata 

Si accende una nuova speranza per i lavoratori della Formazione professionale della Sicilia. Lo desumiamo dalla lettura di un comunicato stampa dell’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao.

In realtà, alcuni passaggi di questo comunicato forse non sono molto precisi, ma c’è l’impegno verso i lavoratori in difficoltà: e questo è importante.

“In Sicilia ben 6.000 lavoratori del settore della formazione professionale sono da mesi senza stipendio ed è tutta colpa della Regione che non ha rispettato il programma di formazione professionale cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo”, dice Corrao a margine della Commissione Peti riunita oggi in Parlamento Europeo a Bruxelles in presenza tra l’altro della Commissione Europea e dell’avvocato Fasano, in rappresentanza dei 1400 formatori siciliani.

Forse se dagli 8 mila lavoratori della Formazione professionale siciliana togliamo i lavoratori degli ormai ex Sportelli multifunzionali arriviamo a poco più di 6 mila lavoratori. Ma questi lavoratori sono senza stipendi non da mesi, ma da alcuni anni!

“Il Movimento 5 Stelle – dice sempre Corrao – sostiene la petizione discussa oggi al Parlamento europeo e presentata da ben 1.385 cittadini e per questo ringraziamo per l’impegno l’europarlamentare Eleonora Evi. Siamo riusciti a non fare archiviare la petizione dalle autorità europee. È evidente la violazione dei loro diritti, i licenziamenti collettivi sono stati operati senza rispettare le garanzie occupazionali che prevedevano l’attivazione della mobilità. La conseguenza è che ci sono oggi migliaia di famiglie vittime di un sistema malato e abbandonate al loro destino”.

“Tutti – aggiunge l’europarlamentare grillino – si comportano come Ponzio Pilato e fanno lo scaricabarile, la verità è che nessuno paga sulla malagestione delle risorse pubbliche. Chiediamo che le Istituzioni europee forniscano risposte chiare ai cittadini che sono vittime di un cattivo uso di denari pubblici. I fondi europei sono nati per promuovere l’occupazione, l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali tra le Regioni europee. E invece per troppi cittadini si sono trasformati in una vera e propria beffa”.

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