La Regione blocca l’impianto per il trattamento di rifiuti organici di Termini Imerese

13 novembre 2019

L’impianto di Termini Imerese è gestito dalla Ecox Srl, società della quale è socio anche il presidente della Rap, Giuseppe Norata. Tutto normale? Non mancheranno gli ‘organizzatissimi’ Comuni del Palermitano che rifilavano i propri rifiuti a Termini Imerese. Le incognite della discarica di Bellolampo a Palermo 

“Stop all’invio di rifiuti organici all’impianto di compostaggio di Termini Imerese. La Regione ha inviato una nota di diffida alla struttura gestita dalla Ecox che le impone il divieto di ricezione di nuovi rifiuti organici”.

Lo dice in un comunicato il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars, Luigi Sunseri. Lo stesso parlamentare, nei giorni scorsi, ha chiesto l’intervento immediato della Regione. Motivo: i rilievi mossi all’impianto dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) che ha certificato, dopo un’ispezione, che l’impianto di Termini Imerese inquinava.

“Il provvedimento del dipartimento Acqua e rifiuti – afferma Sunseri – è una vittoria per i cittadini e un riconoscimento del loro sacrosanto diritto alla salute che veniva calpestato dall’impianto, considerato quanto accertato dai tecnici dell’Arpa”.

Sunseri riporta quanto messo nero su bianco dall’Arpa: “L’impianto gestito da Ecox Srl non ha le caratteristiche e i presidi ambientali utili a garantire una corretta gestione del processo senza arrecare danni all’ambiente circostante ed alla salute dei cittadini”.

“Abbiamo subito fin troppo – continua Sunseri – abbiamo pagato a caro prezzo la disattenzione della politica e gli interessi economici di pochi a discapito del benessere di tanti. Ecox non è la benvenuta nel nostro territorio. I frutti della nostra battaglia ora finalmente sono arrivati”.

“Tra le principali lacune individuate dall’Arpa nell’impianto di Termini Imerese – leggiamo sempre nel comunicato del parlamentare grillino – ci sono cumuli di potatura di sfalci senza copertura, ampie zone di percolato, odori nauseabondi e l’assenza di presidi ambientali utili a prevenire la dispersione del rifiuto liquido, nonché l’emissione e la dispersione di odori particolarmente intensi nell’area”.

Qualcosa in più la racconta il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Palermo, Antonino Randazzo:

“L’impianto gestito da #Ecox Srl (di cui è socio anche il presidente della #Rap Giuseppe Norata) non ha le caratteristiche e i presidi ambientali utili a garantire una corretta gestione del processo senza arrecare danni all’ambiente circostante ed alla salute dei cittadini”.

Insomma, a gestire il contestato impianto di Termini Imerese, anzi era il numero uno della Rap, l’Azienda controllata dal Comune di Palermo che gestisce, in modo non esattamente brillante, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti Palermo e la discarica di Bellolampo.

Tutto questo non è un po’ strano?

Che succederà, adesso? Considerata la disorganizzazione di tanti Comuni del circondario di Termini Imerese e la difficile situazione delle discariche siciliane, quasi tutte sature, non possono essere escluse reazioni.

Nei giorni scorsi è stato chiuso un altro impianto nel Catanese (si tratta dell’impianto Raco di Catania dove sono in corso opere di manutenzione). Né è pensabile tenere aperti gli impianti fuori legge.

Anche Palermo è nel caos. Dopo alcune settimane di rifiuti ammassati nel piano della discarica di Bellolampo, all’aria aperta (ricordiamo che la sesta vasca della discarica di Bellolampo è satura e, checché ne dicano il Governo nazionale e il Comune di Palermo, la discarica di Bellolampo va chiusa e va bonificata, altro che realizzazione della settima vasca!), Palermo ha trovato altri Comuni dell’Isola disposti a prendersi i rifiuti.

La domanda è: può una città di 700 mila abitanti gestire in modo fallimentare la raccolta differenziata e scaricare i propri problemi su altri Comuni siciliani?

A nostro modesto avviso, sia Palermo, sia i Comuni che scaricavano i rifiuti nell’impianto di termini Imerese si dovranno attrezzare per portare i rifiuti fuori dalla Sicilia come si fa nel Lazio e in Puglia.

Ieri abbiamo chiesto al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e, in generale, al Movimento 5 Stelle: è vero che è stata autorizzato, proprio a Bellolampo, la realizzazione della settima vasca al posto di un nuovo impianto per il Trattamento biologico dei rifiuti? 

Ancora non abbiamo ricevuto risposta.

Foto tratta da Altreconomia.it

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