Palermo e i bus dell’AMAT che non passano mai. In compenso c’è il Tram (e ci sono i relativi appalti milionari)

12 novembre 2019

Lo sanno tutti che, da quando è entrato in funzione il Tram – gestito dall’AMAT – una parte dei dipendenti della stessa AMAT è stata dirottata, per l’appunto, alla gestione del Tram. Il risultato è che il servizio dei bus è peggiorato in tutta la città e, soprattutto, nelle periferie. Sulla rete le proteste di cittadini palermitani che aspettano ore i bus dell’AMAT non si contano più 

Non passa giorno che sulla rete non si materializzino le proteste dei cittadini palermitani che lamentano tempi lunghi di attesa – quando va bene un’ora – per poter salire su un bus dell’AMAT, l’Azienda del Comune di Palermo che si dovrebbe occupare del trasporto pubblico delle persone. Tranne la linea del 101, le lamentele sono quasi generalizzate, anche se le periferie della città sembrano le più abbandonate.

Il quartiere ZEN 2, ad esempio, registra molte lamentele. Ci sono cittadini che dicono di aver atteso 45 minuti, altri un’ora, altri ancora oltre un’ora prima di salire su un autobus dell’AMAT.

C’è chi racconta di lunghe attese anche per i bus che collegano via dei Cantieri con la Stazione Centrale.

Lamentele anche dai quartieri di Bonagia e Falsomiele.

L’AMAT non ha mai brillato per efficienza. Ma da quando ha preso in gestione il Tram la situazione è di gran lunga peggiorata. Ed è peggiorata perché una parte del personale è stata spostata alla gestione del Tram: solo che all’AMAT il personale è carente e, al di là dei sotterfugi per nascondere la verità, non ci sono soldi per effettuare nuove assunzioni.

La verità è che il Comune di Palermo, che versa in condizioni finanziarie precarie, è amministrato all’insegna della confusione. Per esempio: ma se con le attuali linea di Tram le lamentele dei cittadini delle periferie non si contano più – cittadini, lo ribadiamo, che lamentano di essere stati abbandonati dai bus dell’AMAT – che succederà quando il Comune dovrà far funzionare le altre sei o sette tratte di Tram che vorrebbe realizzare?

La domanda ha una logica stringente: come ha denunciato il coordinatore dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna, le nuove tratte di Tram interesserebbero il centro di Palermo; per metterle in esercizio bisognerebbe dislocare sul Tram altro personale dell’AMAT. Morale: le periferie verrebbero ulteriormente abbandonate!

Emerge, in tutta la sua drammaticità, il pressappochismo con il quale l’attuale amministrazione comunale di Palermo programma le grandi opere: senza una visione strategica, senza una previsione finanziaria (nessuno sa, ad esempio, chi dovrebbe gestire i 10 Km di Anello ferroviario, opera costosissima, che ha arrecato e continua ad arrecare danni enormi all’economia della città), senza una corretta analisi del flusso del traffico.

La sensazione è che si rincorrano i grandi appalti, senza guardare agli interessi reali dei cittadini.

Il tutto mentre i giudici del TAR Sicilia non si sono ancora pronunciati sul merito di un ricorso che non è contro il Tram di Palermo, ma sulle procedure che sono state seguite.

La sensazione è che a Palermo ci siano interessi inamovibili e intoccabili… E che i veri problemi dei cittadini – come la possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici – vengano sacrificati sull’altare di interessi ‘altri’.

Nulla di nuovo a Palermo. Dove, rispetto al passato, sembra cambiato l’ordine degli addendi, ma ‘somma’ sembra sia rimasta la stessa…

P.s.

Ma di questi argomenti non sentirete parlare su RAI 1, su RAI 2, su RAI 3, né dalle televisioni di Berlusconi. E nemmeno su Striscia la notizia. Lo sfascio del Comune di Palermo – dall’immondizia al trasporto pubblico delle persone – per definizione, non fa notizia…    

 

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