Ministro Costa, Giampiero Trizzino e Musumeci: invece di racconta le favole perché non parlate delle trivelle e di Bellolampo?/ MATTINALE 454

12 novembre 2019

E bravi i governanti nazionali e siciliani. Invece di occuparsi seriamente dell’ambiente ci vengono a raccontare di mirabolanti interventi per bloccare la desertificazione, di altri interventi sulla qualità dell’aria e bla bla bla. Diteci invece perché non avete bloccato le trivelle dei petrolieri nella Val di Noto e nel mare di Sciacca, di Licata e del Ragusano! Perché non fate luce sui disastri ecologici e finanziari della discarica di Bellolampo a Palermo? Intanto il TAR Sicilia sulla Val di Noto… 

Mentre le trivelle dei petrolieri devastano in mare e in terra la Sicilia, mentre nella discarica di Bellolampo, a Palermo, succede di tutto e di più, il Governo nazionale e il Governo regionale ci vengono a raccontare le favolette su quello che faranno per combattere la desertificazione, ci parlano delle nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti, della mobilità alternativa, della qualità dell’aria e bla bla bla.

Per carità, non che questi non siano argomenti seri: di desertificazione della Sicilia ce ne siamo occupati anche noi, dando la parola al professore Silvano Riggio. Quello che dà fastidio, che è insopportabile, quasi odioso è l’uso di questi problemi come mezzi di distrazione di massa: della serie: invece di pensare ai disastri che le trivelle stanno provocando nella Val di Noto, nel mare di Sciacca, di Licata e della provincia di Ragusa, o dei disastri ecologici e finanziari della discarica di Bellolampo a Palermo, vi gettiamo un po’ di fumo negli occhi…

Così il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – quello che avrebbe dovuto essere il Ministro della rivoluzione nella tutela dell’ambiente e che, invece, si sta dimostrando uguale, se non peggiore, dei suoi predecessori si è presentato in Sicilia con il suo bla bla bla sullo scibile ecologico. Sostenuto dal parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino, quello che critica la riforma dei rifiuti dell’assessore regionale Alberto Pierobon, ma non trova nulla da dire sulla discarica di Bellolampo a Palermo.

Il Ministro Costa e Trizzino lo sanno cos’è successo e cosa succede ancora oggi a Bellolampo? Glielo ricordiamo noi. Dando la parola all’ex assessore regionale Nicolò Marino, messo fuori dal Governo siciliano dalla banda sicula delle discariche private.

Nella discarica di Bellolampo, dice l’ex assessore Marino in un’intervista al quotidiano la Sicilia il “pubblico” ha “distrutto quell’impianto, perché non solo sono riusciti a non farlo funzionare, ma addirittura ad abbancare i rifiuti dove c’è l’impianto stesso”. Onorevole Trizzino, lei che il Comune di Palermo lo conosce molto bene, così come conosce molto bene il sindaco del capoluogo della Sicilia, perché non rappresenta questi problemi al Ministro Costa? perché non gli parla della “anomalia”, per utilizzare sempre le parole dell’ex assessore Marino, che contraddistingue i rapporti fra il Comune di Palermo e la RAP, l’Azienda del Comune che si occupa di munnizza e che gestisce la discarica di Bellolampo: rapporto “modulato con un contratto una tantum di 100 milioni e non con l’effettivo conferimento in discarica”, sul quale “la Regione non ha alcuna responsabilità”.

Che succede, onorevole Trizzino: non le piace l’argomento? Forse perché è uno dei tanti esempi del fallimento del Movimento 5 Stelle a Palermo? Forse perché è anche l’esempio di come il fallimentare Movimento del quale lei fa parte non ha mai fatto nulla, ma proprio nulla per contrastare il sistema di potere di Leoluca Orlando a Palermo?

Così ci venite a parlare di desertificazione, di qualità dell’aria e di altri bla bla bla per distogliere l’attenzione dei siciliani dai problemi veri.

“Qualunque cosa se ne possa pensare dal punto di vista del recupero, riciclo, reimpiego, riutilizzo noi siamo il Paese con la più alta e migliore tecnologia mondiale ambientale” ha specificato il ministro”, ha detto il Ministro Costa. E perché questa tecnologia non viene applicata a Palermo?

Ministro Costa, ci dica: è vero che lei ha autorizzato, proprio a Bellolampo, la realizzazione della settima vasca al posto di un nuovo impianto per il Trattamento biologico dei rifiuti? Lo sappiamo, Ministro: le domande lei vuole buone, non cattive: ma noi facciamo il nostro mestiere: ci risponderà, Ministro, magari dopo essersi consultato con l’esperto di immondizia siciliana?

Lo sa, Ministro, cos’è Bellolampo? Lei è giovane, Ministro Costa: non può sapere che, già nel 1986 la discarica di Bellolampo era in emergenza. Il Ministero dell’Ambiente era stato istituito da poco. In quello che oggi è il posto che occupa c’era un Ministro che si chiamava Valerio Zanone. Venne a Palermo, Zanone. Sindaco era Orlando, lo stesso di oggi, il sindaco che Trizzino conosce bene. Allora si disse che la discarica di Bellolampo si doveva chiudere!

Invece è ancora lì. negli anni ’90 qualcuno si arrampicò sopra le colline della munnizza di Palermo, propri tra le valli di Bellolampo, piazzandovi la scritta gigante “Hollywood”. Era una meraviglia, da Palermo, o atterrando a Punta Raisi, leggere quella scritta. Visto che, invece di chiudere la discarica di Bellolampo, volete realizzare la settima vasca – sempre che sia vero, Ministro: aspettiamo la sua risposta, magari dopo essersi consultato con l’onorevole Trizzino – perché non provvedete a ripristinare la scritta Hollywood? Sarebbe un bel segnale di continuità…

Poi c’è la qualità dell’aria. E’ come la ZTL di Palermo, Ministro Costa? Ne ha parlato con Trizzino e con Leoluca Orlando? O ne ha parlato con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci?

Fateci capire: invece di parlare delle trivelle nella Val di Noto e nel mare di Sicilia che non avete bloccato “perché non si possono bloccare” ci venite a parlare della qualità dell’aria? Ci prendete per cretini? Pensate veramente che la Sicilia sia popolata da stupidi?

Ministro Costa, onorevole Trizzino, ‘rivoluzionari’ del Movimento 5 Stelle di Sicilia e di Roma, abbiamo conservato per voi questo comunicato stampa:

“L’8 novembre è stato depositato il ricorso contro la Regione siciliana e contro la Maurel et Prom Italia srl, già Panther Eureka srl, per l’annullamento del decreto 304/Gab del 5 luglio 2019 che ha concluso la procedura di Valutazione d’incidenza ambientale per l’esecuzione di indagini geofisiche preordinate alla ricerca di idrocarburi nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa, nell’area denominata Fiume Tellaro”.

Lo dichiara, Nicola Giudice, a nome del collegio difensivo, nominato dalle maggiori associazioni del territorio Legambiente, Zero Waste, WWF, Italia Nostra, preoccupate dai motivi illustrati dal decano degli avvocati ambientalisti circa le rilevate violazioni alle normative paesaggistiche, alla convenzione UNESCO e alle normative di tutela delle aree protette comunitarie e regionali. Associazioni ambientaliste che rispondevano all’appello della portavoce del Forum siciliano Acqua e Beni Comuni, Antonella Leto, inaugurando, d’ora in poi, una buona prassi di azione unitaria che è già in sé un modello di sostenibilità sociale.

All’illegittimità per violazione della sospensione delle procedure e dei permessi di ricerca per l’intero territorio nazionale, ai sensi dell’art. 11 ter della L. 12/2019 che prevede infatti una moratoria sino all’adozione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI), volto a garantire una programmazione strategica in materia energetica ed ambientale, si aggiungono altri motivi – argomenta l’avvocato del Foro di Siracusa – Felice Bonfanti, quali l’impropria
frammentazione del procedimento amministrativo relativo all’intero progetto previsto dall’autorizzazione originaria, pertanto manchevole, nella sua unicità, di tutte le corrette valutazioni ambientali. In ultimo, secondo le valutazioni del prof. Enzo Di Salvatore, sono stati rilevati i profili di incostituzionalità della Legge regionale 14/2000.

“Siamo stati costretti a battere la strada giudiziaria – denuncia Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – ma è una estrema ratio, mentre dovrebbero essere le scelte politiche invocate pubblicamente in tema di energia rinnovabile ad indirizzare verso il rispetto di un modello economico sostenibile nel territorio del ‘Commissario Montalbano’, patrimonio dell’umanità”.

Lottare contro l’arroganza dei soliti noti che hanno offeso il territorio interamente inquinato negli ultimi cinquant’anni, è il grido del delegato WWF Franco Andaloro, indignato per le mancate bonifiche ma consapevole della straordinaria resilienza delle realtà siciliane vocate, non solo alla sostenibilità ambientate, ma anche sociale, etica e culturale.

Il Presidente di Zero Waste Sicilia, Beniamino Ginatempo, rimarca che la sostenibilità ambientale e dei beni comuni, tra cui il tema delle energie è essenziale, riflettono pienamente gli scopi sociali perseguiti dagli aderenti di ZWS, entusiasti dunque di aderire all’appello del Forum ABC.

Il più antico attivista del Coordinamento nazionale No Triv, Salvatore Mauro, ha rievocato la lotta contro le trivelle nel lontano 2012 in Val del Belìce, ricordando le incoerenza e i vuoti legislativi, i conflitti di interesse mai risolti e le mancaze organizzative per i controlli.

Unanime il coro delle Associazioni nello stigmatizzare, non solo il mancato controllo di legalità da parte della Regione siciliana, ma ancor più la rinuncia all’esercizio delle proprie prerogative politiche nelle scelte di programmazione strategica.

Questi sono gli argomenti seri dell’ambiente in Sicilia, Ministro Costa e onorevole Trizzino, non le vostre chiacchiere.

Aggiornamento:

La sezione di Catania del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Sicilia ha respinto il ricorso contro le autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi nell’area del ‘Fiume Tellaro’ rilasciata dalla Regione siciliana.

Bravissimi: la Val di Noto si può ‘spirtusare’! Viva la Giustizia amministrativa in salsa siciliana!

MINISTRO MARINO, SE VUOLE NOTIZIE SULLE DISCARICHE SICILIANE PUO’ LEGGERE QUESTO ARTICOLO DE LA SICILIA

Foto tratta da Sicilia 5 Stelle

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