Quella tassa sulla plastica che non piace alle industrie del Nord Italia

4 novembre 2019

Doveva essere la medaglia delle medaglie ecologiste per il Governo Conte bis. Del resto, chi è che avrebbe contestato la tassa sulla plastica? Invece si scopre che quasi il 65% delle aziende che producono e lavorano la plastica sono localizzate in Emilia Romagna, dove si voterà per le elezioni regionali tra qualche settimana… E mentre nel PD non sanno che fare Renzi si dichiara contro…   

Il Governo delle tasse è andato in tilt sulla plastica. Giuseppe Conte e compagni non avevano calcolato che quasi il 65% della plastica italiana si produce in Emilia Romagna. E’ una Regione fino ad oggi governata dal PD (in realtà, è governata dalla sinistra da quando esistono le Regioni). Dove tra qualche settimana si voterà. Andare a piazzare una tassa che per il 65% colpirà l’Emilia Romagna è un autogol. Rimangiarsi subito la tassa? Non si capisce.

Vero è che una parte di questa tassa la pagheranno i cittadini con il rincaro dei prodotti in plastica. Una parte, appunto. Perché un’altra parte la pagheranno comunque le imprese. Non è stata una bella trovata quella di colpire i prodotti monouso in plastica: bottiglie di plastica, tappi delle bottiglie al tetrapack, etichette, buste dell’insalata e via continuando: tutte tassate 1 euro al chilo.

La proposta del Governo Conte – e in particolare del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – ha scontentato tutti.

Si lamentano le imprese che lavorano la plastica.

Si lamentano i consumatori (secondo Federconsumatori, la nuova imposta costerà fino a 138 euro all’anno per ogni nucleo familiare, secondo il Codacons fino a 165 euro all’anno).

Si lamentano gli amministratori regionali dell’Emilia Romagna che considerano questa tassa un incredibile regalo alla Lega.

Si lamentano i ‘capi’ di Italia Viva, con in testa Matteo Renzi e Maria Elena Boschi: e questo è l’aspetto che sta facendo impazzire di rabbia i dirigenti del PD e del Movimento 5 Stelle. 

Gli esponenti del Partito Democratico e i grillini, che pensavano di aver fatto una cosa ‘ecologica’ per prendere applausi da tutti non hanno calcolato bene gli effetti politici. Il PD emiliano è in subbuglio, mentre la renziana Maria Elena Boschi ha spiegato che questa tassa, oltre a far indispettire i consumatori, costringerà alcune aziende dell’Emilia Romagna a chiudere gli stabilimenti per delocalizzarli fuori dall’Italia, con perdita di posti di lavoro.

Eh già, perché un conto è sciacquarsi la bocca con il no alla plastica, altra e ben diversa cosa è tassare la plastica e fare chiudere e delocalizzare la aziende che operano in Emilia Romagna. Il tutto a qualche settimana dalle elezioni regionali in questa Regione. Un autogol, quello del PD.

Ritirare la tassa sulla plastica? L’ipotesi è in cantiere. Ma sarebbe uno sputtanamento, perché tutti direbbero:

“Hanno levato la tassa sulla plastica per convenienza elettorale”.

Non solo. Siccome a fare la battaglia contro questa tassa sulla plastica, sin dal primo momento, sono stati Renzi e i suoi, i meriti (e i voti) se li prenderebbero questi ultimi!

Non parliamo dei grillini, che già voti ne hanno pochi e che potrebbero essere gli unici a difendere la tassa sulla plastica.

Guardiamola dal punto di vista del Centro Nord Italia: ma una tassa da fare pagare al Sud non si poteva trovare invece di andare a colpire, per il 65%, l’Emilia Romagna?

Ah, dimenticavamo: al Sud l’Italia hanno già scippato tutto, non c’è altro da scippare…

Foto tratta da TeleAmbiente

 

 

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