Palermo, l’istituto delle suore Vincenziane a ‘tu per tu’ con l’immondizia non raccolta!

4 novembre 2019

Due suore incinte sono diventate, per motivi che ci sfuggono, ‘notizie’. Vediamo adesso se l’immondizia non raccolta che si ‘arrampica’, in via Noce, sulle finestre dell’istituto delle suore Vincenziane riuscirà a diventare una notizia! I discorsi un po’ strani del consigliere comunale grillino sui costi della RAP

Per motivi che ci sfuggono nei giorni scorsi è stata data notizia di due suore rimaste incinte. Quale sia la valenza ‘giornalistica’ di tali eventi non lo sappiamo, visto che è anche stata calpestata la riservatezza. Proviamo adesso a dare noi una notizia che riguarda le suore Vincenziane di via Noce, a Palermo. La notizia è che una parte del marciapiedi di via Noce è sommerso dall’immondizia: immondizia che si ‘arrampica’ anche sulle finestre dell’istituto Vincenziano!

Ci rendiamo conto che non siamo a Roma, dove c’è una sindaca – Virginia Raggi – che, proprio sull’immondizia, viene ‘crocifissa’ da giornali e televisioni a ritmo continuo. Ci troviamo invece a Palermo, dove l’immondizia per le strade, per definizione, è esclusiva responsabilità dei cittadini incivili, mentre l’amministrazione comunale è brava e bella: tant’è vero che i grandi nomi del giornalismo televisivo si guardano bene dal piombare a Palermo per raccontare, ad esempio, il degrado di questi giorni.

Ci rendiamo conto di stare rubando il mestiere ai nostri amici dei Comitati civici. Ma questa vergogna – perché è veramente une vergogna quello che va in scena in via Noce, proprio a ridosso dell’istituto delle suore Vincenziane – va raccontata.

Noi abitiamo da queste parti. E da quando è iniziata la ‘presunta’ raccolta differenziata dei rifiuti – con l’eccezione di Sabrina Figuccia, unico consigliere comunale di Palermo che fa opposizione – nessuno ha spiegato come stanno le cose e perché tra il quartiere della Noce, Piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco e altre strade e stradine di questa parte della città, in materia di rifiuti, confusione e sporcizia si fondono e si confondono.

Il fatto è che la zona dove è in atto la raccolta differenziata confina con zone dove la raccolta differenziata non è ancora stata attuata. Là dove non è stata attuata i contenitori dei rifiuti non bastano per raccogliere l’immondizia, anche perché lo svuotamento degli stessi contenitori non sempre è giornaliero.

Il risultato è che l’immondizia si accumula e i cittadini, una volta che i contenitori si riempono, lasciano l’immondizia sulle strade e nei marciapiedi accanto agli stessi contenitori. Che è quello che è accaduto in via Noce, a ridosso dell’istituto Vincenziano.

I cittadini non hanno responsabilità: la responsabilità è di chi non svuota i contenitori dell’immondizia, cioè del Comune, non certo dei cittadini!

Certo, non siamo a Roma, non c’è la sindaca Virginia raggi da sputtanare, e non possiamo certo pretendere che la ‘Grande’ televisione racconti la verità sullo sfascio di Palermo e sulla pessima gestione dell’immondizia.

Del resto, Bellolampo – la discarica di Palermo – è probabilmente l’unico caso di discarica con le vasche piene dove i rifiuti nello spiazzale!

Adesso sembra che i rifiuti di Palermo vengano trasportati in altre discariche. Così almeno ci sembra di capire leggendo un comunicato di Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Palermo:

“Si affronti con estrema urgenza – scrive Randazzo – la questione relativa alla copertura degli extra costi post chiusura discarica che per il momento sta sostenendo da sola la RAP per il trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani del Comune di Palermo in altre discariche fuori provincia”.

Il comunicato del consigliere Randazzo è un po’ strano: i palermitani pagano già la TARI: ed è con i soldi della TARI che il Comune deve sistemare l’immondizia della città in altre discariche!

Prosegue il comunicato di Randazzo.

“Il tema non è più rinviabile così come emerge da alcune note trasmesse dal Collegio dei Revisori dei Conti e dalla Ragioneria Generale e a rischiare di pagare un prezzo altissimo per la mancanza di tempestività da parte della amministrazione attiva sono i cittadini palermitani per possibili aggravarsi dei disservizi”.

Il consigliere comunale grillino si dice anche preoccupato per “la stessa tenuta economica della partecipata che si occupa di gestione dei rifiuti urbani”, cioè della RAP, l’Azienda controllata dal Comune di Palermo. .

Randazzo si occupa anche dei costi.

“Costi – scrive – che se non saranno coperti rischiano di compromettere il buon andamento economico finanziario della società che, a fronte di un incremento degli introiti della TARI 2019 approvata dalla amministrazione Orlando, si ritroverebbe addirittura ad avere un risultato negativo di circa 1.350.000 euro nel terzo trimestre 2019 che rischia di essere maggiore nel quarto trimestre”.

In realtà, l’aumento della TARI 2019 non è stata approvata soltanto dall’amministrazione comunale di Leoluca Orlando, ma anche dal Consigli comunale del quale Randazzo fa parte.

Ad ogni buon conto, Randazzo dovrebbe chiarire chi è che dovrebbe coprire questi maggiori costi: non è che pensano di scippare ancora soldi dalle tasche dei cittadini?

 

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