Chi è che in Sicilia non vuole la riforma dei rifiuti? Fastidiosa la supponenza dei grillini dell’Ars

31 ottobre 2019

Ha ragione l’assessore regionale Alberto Pierobon quando dice che questa riforma costringerà i parlamentari dell’Ars – a prescindere dall’essere di maggioranza o di opposizione – a scoprire le carte. Sarà nostra cura informare chi, a Sala d’Ercole, lavora per il vecchio sistema che ha favorito i privati e chi, invece, vuole tutelare l’interesse pubblico  

Chi è che, in Sicilia, non vuole la riforma nella gestione dei rifiuti? Ce lo chiediamo dopo aver preso atto che, in Assemblea regionale siciliana, è iniziata la solita manfrina.

Il Movimento 5 Stelle dell’Ars, leggiamo in un comunicato, “non prenderà parte all’incontro convocato da Musumeci all’Ars per martedì prossimo sul tema del ddl rifiuti”.

“Ddl” scritto senza spiegare né prima, né dopo che cosa significa è un ‘neologismo’ dei nuovi cronisti politici e parlamentari e, forse, dovrebbe stare per “Disegno di legge” (scriverlo per esteso fa perdere troppo tempo alle grandi firme…).

“Apprezziamo l’invito di Musumeci – afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Cappello – ma non possiamo che rifiutarlo, visto che tale invito è tardivo, arrivato dopo che il ddl è stato incardinato in aula ed è già scaduto il temine per gli emendamenti. Per noi la sede naturale della discussione resta l’aula, oppure la commissione Ambiente, qualora dovesse essere accolta la nostra proposta di rinvio in commissione del ddl che formalizzeremo nel corso della seduta a sala d’Ercole di martedì”.

C’è anche un comunicato dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon:

“Aspetto tutti in Aula su fatti concreti, dove il cambiamento reale si misura con fatti reali ed è lì che si vedrà chi vuole cambiare davvero e chi invece vuole che tutto resti uguale. Basta con le chiacchiere. Questa riforma allinea la Sicilia al resto d’Italia seguendo le indicazioni di Anac, Corte dei Conti e governo nazionale”.

L’Anac dovrebbe essere l’Autorità nazionale anticorruzione.

“La stessa Corte che, nel 2017 – dice sempre Pierobon – ha stigmatizzato, cito testuali parole, ‘l’esistenza di una situazione difficilmente superabile e alquanto preoccupante, posto che il sistema di gestione dei rifiuti delineato dalla normativa regionale vigente si è rivelato inattuabile’. Ci siamo confrontati a lungo con amministratori locali, sindacati, partiti, associazioni, e siamo aperti a ogni contributo che possa migliorare la norma. La legge garantisce tutto il personale e renderà più efficiente la gestione dei rifiuti in tutta l’Isola. Questa è la realtà. Chi vuole che tutto rimanga uguale, con i disagi per i cittadini, i danni per l’ambiente e gli affari sbagliati, se ne assumerà la responsabilità di fronte ai cittadini siciliani”.

L’assessore Pierobon ha ragione. Sbagliano, invece, i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle a tenere questo atteggiamento supponente. Anche perché, nella passata legislatura, i grillini, nei primi due anni e mezzo, hanno espresso il presidente della commissione Ambiente dell’Ars con Giampiero Trizzino: gestione che non ha prodotto nulla di concreto né sul fronte dei rifiuti, né sulla gestione dell’acqua pubblica.

Perdere ancora tempo nel settore dei rifiuti danneggia soltanto i cittadini siciliani. Ricordiamo che al 31 dicembre del 2017 il debito della pubblica amministrazione siciliana nel suo complesso, in materia di gestione dei rifiuti, ammontava a un miliardo e 700 milioni di euro. Da allora ad oggi è aumentato di 100 mila euro ogni mese.

Debito che, nella maggiora parte dei casi, va a favore dei gestori privati delel discariche.

Per cominciare a ridurre questo debito – che i cittadini siciliani stanno pagando e continuano a pagare – serve una riforma del settore. E’ evidente che chi si oppone alla riforma, di fatto, come dice l’assessore Pierobon, vuole che tutto rimanga cristallizzato all’oggi, “con i disagi per i cittadini, i danni per l’ambiente e gli affari sbagliati”, e di questo “se ne assumerà la responsabilità di fronte ai cittadini siciliani”.

I grillini dell’Ars, invece di mettere i bastoni tra le ruote all’assessore Pierobon, dovrebbero accendere i riflettori sugli interessi dei privati nel mondo delle discariche e anche sulla disastrosa gestione della discarica di Bellolampo ad opera del Comune di Palermo.

La verità è che, su Bellolampo, i grillini si comportano come la ‘Grande informazione’ italiana, che parla spesso dei rifiuti di Roma e dimentica i rifiuti di Palermo.

Sappiano, i grillini dell’Ars, che l’assessore Pierobon ha fatto, su Bellolampo, con i fatti, quello che i parlamentari non hanno fatto nemmeno con gli atti parlamentari: e cioè ripristinare la corretta gestione dell’impianto di TMB! 

E’ evidente che chi a Sala d’Ercole si opporrà alla riforma dei rifiuti lo farà per favorire chi, fino ad oggi, ci ha guadagnato. Sarà nostra cura indicare con nomi e cognomi chi, In Assemblea regionale, cercherà di favorire i ‘Signori dei rifiuti’ della Sicilia sia stravolgendo il disegno di legge, magari per favorire i privati, sia impedendo l’approvazione della riforma.

 

 

 

 

 

 

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