Il ‘caso’ Aig scuote i grillini. In Sicilia silenzio assoluto sui fondi europei destinati ai privati/ MATTINALE 436

25 ottobre 2019

Da quanto I Nuovi Vespri è in rete chiede – fino ad oggi senza successo – che Governo regionale e dipartimenti della stessa Regione rendano noti i nomi dei cittadini siciliani che percepiscono i fondi europei. Il nostro dubbio è che una parte di questi fondi finisca indirettamente per ‘aiutare’ la stessa politica siciliana, tra amici e parenti… 

Un post su Facebook del senatore Saverio De Bonis, eletto in Basilicata nelle file del Movimento 5 Stelle e poi messo fuori per eccesso di libertà, punta i riflettori su un fatto che sta facendo molto discutere: una norma sugli ostelli sulla quale gravano ombre.

“Nonostante sia stato eliminato dal decreto imprese – scrive De Bonis – l’emendamento proposto da alcuni senatori grillini, che trasforma l’Associazione italiana alberghi gioventù (Aig) in ente pubblico continua a creare imbarazzo all’interno del Movimento 5 Stelle. Al centro dei malumori, il ruolo del collaboratore del viceministro dell’Economia Laura Castelli, Carmelo Lentino, che dell’Aig è segretario nazionale”.

“Al deputato Marco Rizzone, della Commissione Attività Produttive, non basta la soppressione del provvedimento ‘incriminato’.

‘Chiederemo al capogruppo di convocare una assemblea per discutere del merito politico di questo emendamento, annuncia all’Adnkronos Rizzone, che, insieme con collega Fabio Berardini, ha raccontato come alcuni mesi fa Lentino avesse provato, in alcuni incontri, a perorare la causa dell’Aig ‘sponsorizzando’ la norma sugli ostelli. ‘Chi conosce la vicenda (non solo la Commissione Attività Produttive) la ritiene inaccettabile: da sempre siamo contrari allo spreco di denaro pubblico e alla statalizzazione di carrozzoni’, rimarca Rizzone”.

“Ma nonostante il parere contrario di diversi esponenti grillini – conclude De Bonis – è arrivato l’emendamento sulla conversione della no profit in ente pubblico, a firma Gabriele Lanzi. Emendamento che, a quanto pare, sarà riproposto in sede di discussione della legge di bilancio”.

Non entriamo nel merito di questo provvedimento che, di certo, sarà oggetto di altre discussioni e di altre. Ci limitiamo soltanto a due considerazioni: una romana e l’altra siciliana.

La prima considerazione riguarda il caso Aig, che dimostra, ancora una volta, che i grillini non sono né diversi dagli altri politici né, tanto meno, “rivoluzionari”: sono esattamente uguali agli altri.

La seconda considerazione riguarda la Sicilia e, in particolare, la gestione dei fondi europei. Da quando I Nuovi Vespri è in rete è stato più volte sollevato il problema del rapporto tra fondi europei – a cominciare da quelli in agricoltura – e politici siciliani.

Con riferimento ai fondi europei che finiscono nelle tasche dei privati – e, credeteci, parliamo di centinaia e centinaia di milioni di euro, soprattutto in agricoltura – chiediamo da quattro anni di conoscere i nomi e i cognomi di chi percepisce questi soldi.

Il nostro dubbio è che una parte di questi fondi sia finita indirettamente nelle tasche di parenti e amici dei politici siciliani.  

Qualcuno ci potrà rispondere: basta rivolgersi ad AGEA, che è l’Agenzia dello Stato che effettua i pagamenti in agricoltura. Non finiremo mai di rispondere che questa soluzione non è affatto semplice: dovrebbero essere il Governo regionale e i dipartimenti regionali interessati a pubblicare sulla rete l’elenco dei singoli percettori dei fondi europei, a cominciare da quelli in agricoltura (ma non soltanto in agricoltura).

Anche per capire se in Assemblea regionale siciliana ci sono dei furbi e, magari, per appurare se l’opposizione al Governo è veramente tale…

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