Il ‘regalo’ del Governo Conte bis: la tassa sull’acqua da bere!

19 ottobre 2019

La cosa strana è che questo nuovo balzello va a colpire le bottiglie di plastica che, con la raccolta differenziata dei rifiuti, vengono consegnate ai centri di raccolta che le riutilizzano, senza danno per l’ambiente. Ma questo per il Governo è un ‘dettaglio’. Complimenti vivissimi soprattutto ai grillini!

Invece di rendere pubblica la gestione dell’acqua il Governo Conte bis va a tassare l’acqua che beviamo. Il riferimento è all’acqua che acquistiamo nelle bottiglie di plastica (chissà perché, in Italia, nessuno si fida più dell’acqua dei rubinetti). Siccome l’acqua in vendita è quasi tutta confezionata nelle bottiglie di plastica, oplà: ecco che la tassa sulla plastica, per l’acqua, si trasforma in una tassa sull’acqua che beviamo!

Quanto incasserà il Governo Conte bis con la tassa sull’acqua da bere? Un miliardo di euro nel 2020 e circa 2 miliardi di euro negli anni successivi.

Da quali tasche verranno tolti questi soldi? Proviamo a indovinare…

I proprietari o i concessionari delle fonti di acqua dovrebbero pagare per intero la nuova tassa: in fondo sono loro che immettono le bottiglie di plastica nell’ambiente. Sarà così?

Leggiamo cosa scrive il giornale VIRGILIO – LA LEGGE PER TUTTI:

“Nata come la tassa sulla plastica si è trasformata nella tassa sull’acqua. Perché, fino a quando l’acqua non sarà obbligatoriamente contenuta in vetro, le bottigliette di plastica monouso (quelle da mezzo litro tanto per intenderci) restano il principale sistema di vendita e diffusione. E non solo: la plastic tax – com’è stata soprannominata per evidenziare la sua finalità ambientalista – colpirà anche la confezione (anch’essa in plastica) che avvolge le sei bottiglie di minerale. Insomma, non bastava l’Iva al 22% su un bene di prima necessità: i consumatori, in questo modo, verranno tassati una seconda volta. Perché è chiaro che, se l’imposta mira a colpire i produttori e distributori, non c’è dubbio che questi faranno ricadere il peso dell’imposizione sul cliente finale. E così anche i ristoratori che serviranno al tavolo la minerale in bottiglia”.

Insomma, invece di incentivare i consumi ecosostenibili si vanno a tassare quelli tradizionali.

“Il governo – conclude VIRGILIO LA LEGGE PER TUTTI – non considera neanche il fatto che, con la raccolta differenziata della spazzatura, le famiglie sono ormai abituate a riconsegnare le bottiglie di plastica ai centri di raccolta che le riutilizzano, senza danno per l’ambiente. Non c’è da meravigliarsi allora se si dice che, più che una tassa sulla plastica e sugli imballaggi, si tratta di una tassa sull’acqua”.  

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI VIRGILIO LA LEGGE PER TUTTI

Foto tratta da BioEcoGeo

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