E’ stata l’offensiva in Siria di Erdogan (e di Trump) a sbloccare la Brexit e a far vincere Boris Johnson contro la UE?/ MATTINALE 430

18 ottobre 2019

E’ la tesi, un po’ ardita, del nostro collaboratore che ama stare sempre un po’ – ma solo un po’ – sopra il rigo. Economicus lega l’offensiva lanciata dalla Turchia di Erdogan in Siria, contro i Curdi, alla questione Brexit che l’Unione Europea teneva bloccata, non senza agganci dentro il Parlamento del Regno Unito. Ma adesso sembra che la Brexit sia in dirittura d’arrivo alla faccia dell’Unione Europea dell’euro!

di Economicus

Chissà in quanti avranno notato una strana coincidenza: da una parte Trump e Erdogan che trovano un mezzo accordo per una mezza tregua in Siria; dall’altra parte l’Unione Europea, sempre contraria alla Brexit, che improvvisamente ‘cala la testa’ al premier conservatore del Regno Unito, Boris Johnson, confermando il sì alla stessa Brexit.

Di più: è noto che, su input della solita Unione Europea, nel Parlamento del Regno Unito – chissà come e chissà perché… – si era formata una maggioranza trasversale (che quindi coinvolgeva anche i conservatori) contraria alla Brexit. Avete letto bene: nel paese dove la democrazia ha grandi tradizioni il Parlamento del Regno Unito avrebbe voluto bloccare gli effetti del referendum che ha sancito il sì alla Brexit.

Fino a una settimana fa tutte le ‘fanfare’ dell’Unione Europea davano per imminenti le dimissioni di Boris Johnson, perché era assodato che il Parlamento del Regno Unito si sarebbe messa sotto i piedi la volontà popolare e avrebbe bloccato la Brexit: magari per celebrare un secondo referendum, come blaterano da mesi le ‘fanfare’ italiane Unione Europea dell’euro-dipendenti.

E invece? E invece, in queste ore, improvvisamente, l’Unione Europea dell’euro, come già accennato, ha calato la testa. E, a quanto pare, calerà la testa anche il Parlamento del Regno Unito.

Boris Johnson, da parte sua, che sembrava sconfitto, ora vede la vittoria a portata di mano:

“Abbiamo un grande nuovo accordo – dice Johnson – che ci restituirà il controllo del nostro Paese. Ora il Parlamento deve lasciare che la Brexit sia fatta”.

Insomma, il voto di Westminster, previsto per domani, dovrebbe dare il via libera alla Brexit. “#GetBrexitDone”, dice il primo ministro del Regno Unito.

Che è successo? Com’è possibile che, in una settimana o giù di lì, l’Unione Europea e il Parlamento del Regno Unito hanno cambiato opinione sulla Brexit?

E’ successo che in soccorso di Boris Johnson è arrivata l’America di Trump. Che, d’accordo con il leader della Turchia, Erdogan, ha aperto un fronte nell’Europa orientale, lanciando un chiaro messaggio alla Germania. Perché se, da un lato, l’offensiva lanciate da Erdogan in Siria ha consentito al premier turco di ‘sistemare’ alcuni aspetti della ‘questione curda’, dall’altra parte la secca minaccia dello stesso Erdogan all’Unione Europea di aprire le frontiere per lasciar passare oltre 3 milioni di migranti ha gettato nel panico la Germania.

Non dobbiamo dimenticare che l’Unione Europea che si straccia le vesti per la sorte dei migranti che, a pagamento, dal Nord Africa, attraversano il Mediterraneo per giungere in Europa è la stessa che, da anni, paga fior di quattrini alla Turchia per tenere prigionieri i migranti!

L’ipocrisia dell’Unione Europe e degli italiani che sono favorevoli all’accoglienza di migranti è senza limiti. Pronti a scendere in piazza per difendere i migranti e le navi ONG, rimangono invece in religioso silenzio di fronte al dramma di oltre 3 milioni di persone (per lo più siriani) alle quali la Turchia impedisce il passaggio verso l’Europa!

Ribadiamo: Erdogan non svolge questo servizio di ‘Guardiano’ anti-migranti gratis: qua e là abbiamo letto che la Turchia avrebbe già incassato 15 miliardi di euro dalla UE. E’ questa la cifra? Secondo noi sono di più. Perché, sempre secondo noi, i migranti ai quali la Turchia impedisce di entrare in Europa sono molti di più dei 3 milioni e 600 mila ufficiali.

Da cosa lo deduciamo? Dal fatto che questo numero era tale qualche anno fa: e siccome, da quelle parti, la situazione non è migliorata, il numero di migranti (che peraltro sono tutti richiedenti asilo) non può che essere cresciuto.

Va da sé che, se i migranti riuscissero a passare, non andrebbero certo nei Paesi del cosiddetto Gruppo di Visegrád, dove sanno peraltro di non essere graditi, ma si riverserebbero nella Germania: da qui il terrore della signora Merkel…

E’ per questo – per evitare l’invasione di migranti in Germania – che l’Unione Europea ha cambiato linea politica, ‘ingoiando’ l’accordo sulla Brexit? E’ per questo che la maggioranza trasversale del Parlamento del Regno Unito, a propria volta, ‘ingoierà’ la Brexit?

La nostra è sicuramente una tesi ardita: però tutto lo lascerebbe pensare. Non è un caso se, proprio in queste ore – e proprio alla vigilia della convocazione straordinaria del Parlamento del Regno Unito che si dovrà pronunciare sulla Brexit – Trump e Erdogan hanno optato per qualche giornata di tregua sul fronte siriano-curdo.

Della serie: vedete di votare bene dalle parti di Westminster e noi qui ci comporteremo bene…

Eh sì, la UE e i suoi galoppini non hanno calcolato che gli USA sono tradizionali alleati del Regno Unito. Del resto, se qualche giorno fa la Regina d’Inghilterra è scesa nell’agone politico – cosa che non fa quasi mai – per affermare che la Brexit era già cosa fatta, beh, un buon motivo deve averlo avuto!

Foto tratta da Dagospia

 

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