130 milioni di euro per navi e aliscafi da dare ai monopolisti dei mari di Sicilia: è vero o scherzano?

13 ottobre 2019

Mentre sono in corso inchieste e processi che coinvolgono i protagonisti dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i propri arcipelaghi leggiamo un comunicato stampa che definire incredibile è poco. Addirittura si parla di “acquisti”: ma le navi e gli aliscafi non debbono essere costruiti? E queste costruzioni non dovrebbero servire per rilanciare i cantieri siciliani? O diamo la commessa di nuovo alla Turchia?    

Lo Stato e la Regione siciliana hanno stanziato 130 milioni di euro per navi e aliscafi da mettere a disposizione dei monopolisti che gestiscono i trasporti con gli arcipelaghi siciliani? Tra l’altro mentre sono in corso inchieste e processi che coinvolgono proprio i protagonisti dei trasporti via mare della mostra Isola? Vi preghiamo: diteci che non è vero, che siamo su Scherzi a parte!

Quando abbiamo letto il comunicato della presidenza della Regione siciliana siamo rimasti basiti.

“È stato registrato dalla Corte dei conti e pubblicato sul sito del ministero delle Infrastrutture – leggiamo nel comunicato – il decreto che stanzia centotrenta milioni di euro per l’acquisto di tre navi e due aliscafi da mettere al servizio delle isole minori della Sicilia. Due imbarcazioni (di classe A) vengono destinate alle Pelagie e alle Eolie, mentre la terza imbarcazione (di classe B) all’isola di Pantelleria. Gli aliscafi verranno impiegati negli arcipelaghi”.

Centotrenta milioni di euro per l’acquisto di tre navi e di due aliscafi? Ma in questi casi non si procede con la costruzione delle navi e degli aliscafi? Da quando in qua si “acquistano” le navi e gli aliscafi?

“Questo provvedimento – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – rappresenta un’innovazione storica e costituirà l’occasione per un concreto e notevole salto di qualità nel trasporto marittimo fra la Sicilia e le isole minori. C’era, infatti, l’esigenza di dovere offrire ai residenti e ai turisti mezzi non più obsoleti, ma moderni, sicuri e dotati di ogni comfort. La nostra Regione, grazie all’impegno del mio Governo, ha avuto peraltro assegnate la maggior entità di fondi rispetto a tutte le altre d’Italia come Campania, Veneto, Liguria”.

A chi andranno le tre navi e i due aliscafi? Ai privati che oggi gestiscono – male – il trasporto via mare tra la Sicilia e i propri arcipelaghi? Quindi, oltre gli altro 100 milioni di euro all’annodi Stato e regione, oltre agli introiti dei biglietti gli diamo anche le navi e gli aliscafi?

Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, non affronta questo tema:

“Si conclude – dice Falcone – un iter che avevamo iniziato con il ministro Graziano Delrio e che era poi passato al ministro Danilo Toninelli. Li ringraziamo, così come un plauso va al direttore generale Angelo Montoni per aver creduto nell’operazione. Siamo già al lavoro per la redazione del capitolato d’appalto e per un piano condiviso con i vettori marittimi che dovrà avere come priorità il mantenimento della navigazione anche in condizioni meteo-marittime avverse. Le nuove imbarcazioni, infatti, contano su più moderne tecnologie e materiali di costruzione. Inoltre, grazie all’alimentazione a gasolio green, la Regione potrà conseguire un risparmio di spesa corrente di ben venti milioni di euro annui”.

Credeteci: non sapiamo più come commentare!

Vogliono “acquistare” tre navi e due aliscafi invece di farli costruire;

non ci sono notizie del bando per la costruzione – e non per l’acquisto! – di queste tre navi e di due aliscafi;

non abbiamo capito se veramente li vogliono acquistare (e come?) e, se dovranno essere costruiti, dove dovrebbero essere costruiti: daranno lavoro – ad esempio – al Cantiere navale di Palermo, o finirà come i Tram di Palermo targati Bombardier?

Per la cronaca, l’ultima nuova nave che scorrazza nello Stretto di Messina è stata costruita nella Turchia di Erdogan, non certo dai Cantieri navali di Palermo, che pure avrebbero storia e professionalità per fare questo ed altro!

In più, l’assessore Falcone – che nella vita dovrebbe fare l’avvocato – si improvvisa uomo di mare e ci viene a dire che ci servono navi per affronta le “condizioni meteo-marittime avverse”.

Assessore Falcone, non per contraddirla: guardi che tutte le navi adibite al trasporto dei passeggeri debbono poter affrontare le “condizioni meteo-marittime avverse”!

Il problema degli arcipelaghi siciliani (e non delle “isole minori”, come vi ostinate a chiamarle, perché gli arcipelaghi siciliani non sono minori rispetto ad alcuno!) è che mancano i porti!

Assessore Falcone: invece di preoccuparsi delle “condizioni meteo-marittime avverse” si occupi dei porti degli arcipelaghi: li renda efficienti e sicuri e, in qualche caso, magari veda di farli realizzare, perché nemmeno ci sono!

Foto tratta da La Sicilia

 

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