Il ‘caso’ della Val di Noto: solo un soggetto politico del Sud ci potrà difendere dalle trivelle dei petrolieri!

3 ottobre 2019

I partiti politici nazionali non difendono gli interessi reali del Sud. Il ‘caso’ della Val di Noto, ovvero del Barocco siciliano conosciuto in tutto il mondo preso d’assalto dalle trivelle dei petrolieri americani, è l’ennesima dimostrazione di un Sud abbandonato agli speculatori. Alla fine, nella Val di Noto, sono i cittadini stessi con il Comitato NOTRIV e i sindaci a lottare contro i petrolieri! 

Sulla pagina Facebook di Franco Catania leggiamo un avviso del Comitato NOTRIV della Val di Noto. E’ il comitato che si batte per bloccare le trivellazioni in una zona della Sicilia che, invece di essere tutelata, è stata data in ‘pasto’ ai petrolieri. E se in mare – nel mare siciliano – le responsabilità delle trivellazioni sono del Governo nazionale (del passato Governo Renzi che le ha autorizzate, del Governo tra grillini e leghisti che non le ha bloccate e dell’attuale Governo nazionale tra grillini e PD che non le sta bloccando), per le trivellazioni in terra la responsabilità è del Governo regionale di Nello Musumeci che non ha trovato il coraggio di dire “No” ai petrolieri americani della Panther Eureka Srl (oggi Maurel et Prom Italia Srl).

Ma se il Governo regionale ha detto sì, la popolazione della Val di Noto (nella foto sotto a sinistra, tratta da Nuovo Sud), come sedici anni fa, si sta organizzando per bloccare questi permessi di ricerca che, inevitabilmente, aprirebbero la via all’estrazione di idrocarburi.

Cominciamo con l’avviso del Comitato NOTRIV della Val di Noto, he si rivolge “A TUTTI I CITTADINI PROPRIETARI DI TERRENI
NEI COMUNI DI RAGUSA, MODICA, CHIARAMONTE GULFI, LICODIA
EUBEA, MAZZARRONE, GIARRATANA, MONTEROSSO ALMO, COMISO,
CALTAGIRONE, ROSOLINI, BUSCEMI, PALAZZOLO ACREIDE”.

“In riferimento a recenti avvisi di accesso in terreni posti nei Comuni sopraindicati consegnati da incaricati della società Maurel et Prom Italia (multinazionale operante nel settore gas-petrolifero) al fine di svolgere rilievi geofisici, e a seguito di richieste di chiarimenti formulateci da molti proprietari di terreni
SI INFORMA
che è possibile opporsi legittimamente a tale accesso, anche qualora il relativo avviso sia già stato consegnato, e pertanto
SI COMUNICA
che tutti i proprietari di terreni che lo desiderino potranno mettersi in contatto con il Comitato per ricevere ogni utile informazione in merito.
Comitato No-Triv Val di Noto
Indirizzo email a cui rivolgersi:
no.trivellazionipetrolifere@gmail.com
Sito Internet: www.comitato-notriv.blogspot.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/COMITATO-NO-TRIV-
SICILIA/108814042503084″.

Alla faccia degli ‘ascari’ i cittadini della Val di Noto stanno provando a difendersi da una politica per metà infingarda e per l’altra metà incapace di dire no ai potenti di turno. Sembra incredibile: nell’éra delle energie alternative, con la Sicilia che dovrebbe puntare soprattutto sul sole, ci ritroviamo con la zona del Barocco siciliano ‘assediata’ dai petrolieri che cercano gas e petrolio!

E’ solo un problema di dabbenaggine politica? No. Di mezzo ci sono interessi ai quali la politica siciliana non ha né la voglia, né la forza per opporsi. E infatti lo scorso luglio l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, ha, di fatto, autorizzato la compagnia petrolifera a procedere a un rilievo geofisico all’interno del permesso di ricerca denominato ‘Fiume Tellaro’. In pratica, la Regione siciliana ha espresso parere favorevole alla procedura relativa alla Valutazione di incidenza ambientale.

E dire che era stato lanciato un appello dall’ex assessore regionale ai Beni culturali, Fabio Granata, riportato dal quotidiano on line ilSicilia.it:

“Bisogna bloccare queste operazioni propedeutiche alle trivellazioni. Tra l’altro questa società anche se con soci differenti è stata già bloccata nel 2005. Sembra una storia paradossale. Proprio per questo, faccio un appello al governatore Musumeci affinché blocchi e revochi subito le autorizzazioni a nuove trivellazioni per idrocarburi in territori Unesco del Sudest. Da tempo abbiamo scelto con decisione un modello economico fondato sul turismo culturale e naturalistico e sulla agricoltura biologica e la viticoltura di eccellenza. Sono molto speranzoso che il governatore possa accogliere il mio appello”.

Ma anche per Musumeci vale la solita regola della marcia indietro: un conto è promettere qualcosa quando si è all’opposizione o in campagna elettorale, altra e ben diversa cosa è mantenere tale impegno si si è al governo, specie se si di mezzo ci sono, niente poco di meno, gli interessi degli americani, che dalla resa incondizionata di Cassibile (e non armistizio, come hanno sempre cercato di contrabbandare!) fino ai nostri giorni sono i padroni della Sicilia!

Per la cronaca, il permesso di ricerca elargiro ai petrolieri americani  si estende per un’area di 660,37 Kmq, toccando le provincie di Siracusa, Ragusa e Catania. Una zona in cui troviamo sei Comuni e siti inseriti nella cosiddetta World Heritage List dell’Unesco e siti della Rete Natura 2000 e del Parco degli Iblei.

I Comuni di Noto, Scicli e Modica stanno provando a fermare le trivelle. Con l’aiuto di alcuni docenti universitari. E poi c’è il suddetto Comitato NOTRIV della Val di Noto.

Settembre si annuncia un mese cruciale. Sono previsti incontri dal 15 al 17  con gli uffici legali e gli amministratori dei Comuni. Si valutano azioni legali e iniziative per salvaguardare la Val di Noto e le sue risorse paesaggistiche, ambientali, archeologiche, turistico-economiche. Per non parlare, ovviamente, della salute dei cittadini.

La vicenda della Val di Noto e del mare siciliano (con riferimento alle trivelle che scorrazzano nel Canale di Sicilia: qui trovate un nostro articolo dello scorso 30 maggio scorso dove mettiamo in evidenza le contraddizioni del Movimento 5 Stelle e del PD) presi d’assalto dalle trivelle dei petrolieri sono l’ennesima dimostrazione che i partiti nazionali non sono nelle condizioni di fare gli interessi del Sud e della Sicilia!

Per questo è importante far decollare un nuovo soggetto politico che faccia gli interessi reali del Sud. Per questo è importante, per noi meridionali – e ci riferiamo anche agli abitanti della Val di Noto, ma non soltanto a loro: a tutti i meridionali – dare forza al Movimento 24 agosto che, il 13 ottobre, si strutturerà in nuovo soggetto politico.

Pensare che il Movimento 5 Stelle, il PD, il centrodestra che amministra la Regione siciliana, per non parlare della Lega di Salvini possano fare gli interessi del Sud è da ingenui!

Anche il tentativo dei grillini – con riferimento ai petrolieri nella Val di Noto – di addossare le responsabilità al Governo regionale della Sicilia sono amaramente tragicomiche: perché se è vero che il Governo Musumeci ha autorizzato le trivelle nella Val di Noto, è anche vero che i grillini – con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – non hanno bloccato le trivelle in mare autorizzate dal Governo Renzi.

Insomma, come si usa dire in Sicilia, sunnu uno megghiu ‘i l’autru (tradotto: sono un migliore dell’altro in senso ironico: nel senso che è difficile capire chi dei due è il peggiore…).

QUI UN ARTICOLO DE IL MANIFESTO

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