Sud, si fa sul serio: sabato a Caltanissetta tocca ai Siciliani del Movimento 24 Agosto/ MATTINALE 415

2 ottobre 2019

L’incontro di sabato 5 ottobre a Caltanissetta aperto a tutti i Siciliani di buona volontà è propedeutico al congresso fondativo del nuovo soggetto politico previsto il 13 ottobre a Cosenza. Si parte con il Movimento 24 Agosto, nella convinzione che divisi non si va da nessuna parte, mentre il Sud unito entrerà da protagonista nel dibattito politico nazionale

Eh sì, il momento è attivato: il Sud Italia si prepara a scendere nell’agone politico con un proprio movimento. L’appuntamento per il congresso fondativo è fissato per il 13 ottobre a Cosenza. Ma tutto il Sud è in fermento, Sicilia compresa. E proprio nella nostra Isola, sabato prossimo, a Caltanissetta, si sono dati appuntamento tutti i Siciliani che intendono dare sostanza e forza al Movimento per la rinascita del Sud nato lo scorso 24 Agosto nel Parco della Grancia di Potenza, con la regia dello scrittore e giornalista, Pino Aprile e di tanti altri protagonisti delle lotte sociali, culturali e politiche in favore del Mezzogiorno.

L’appuntamento, come già ricordato, è a Caltanissetta, alle 17,00, presso la Sala info point pro loco di questa città. Non è una scelta casuale, quella di Caltanissetta: la cittadina si trova proprio al centro della Sicilia e consentirà ai siciliani di tutte le province, interessati all’iniziativa, di prendervi parte: bene o male, il centro della nostra Isola consente una sorta di equità nel chilometraggio. Certo, poi in Sicilia le autostrade e le strade (soprattutto quelle provinciali) sono quelle che sono…

In realtà, una prima riunione del Movimento M24A della Sicilia – organizzato da Franco Calderone – si è già volto l’8 settembre scorso a Marineo. Un incontro che è servito per capire come iniziare a diffondere l’idea di in nuovo soggetto politico del Sud. L’incontro di sabato prossimo a Caltanissetta vuole essere, come dire?, un colpo di acceleratore in vista del congresso fondativo del nuovo soggetto politico del 13 ottobre a Cosenza.

La partecipazione della Sicilia – la presenza dei Siciliani sabato 5 ottobre a Caltanissetta e, poi, il 13 ottobre a Cosenza – è importante, perché dà alla nostra Isola la possibilità di partecipare a un movimento di rinascita di tutto il Sud.

A nostro modesto avviso, è arrivato il momento non di eliminare, ma di mettere da parte certi atteggiamenti isolazionistici che, alla fine, dal 1946 ad oggi, hanno solo indebolito la Sicilia nel confronto con lo Stato centrale. Noi scriviamo spesso del fallimento dell’Autonomia della nostra Isola conquistata grazie alla straordinaria stagione del Separatismo siciliano del secondo dopoguerra.

In questo fallimento, certo, c’è molto ‘ascarismo’ da parte dei politici della nostra Isola (con le dovute eccezioni, naturalmente) che hanno amministrato la Regione siciliana. Molti, troppi politici siciliani hanno svenduto la Sicilia e la sua Autonomia siciliana per meri interessi personali.

Ma sarebbe un grave errore, per i Siciliani, pensare di potere contrastare da soli la deriva di uno Stato italiano che, a partire dalla Seconda Repubblica, ha via via eliminato il Sud – tutto il Sud – dall’agenda politica.

Oggi il Sud – grazie a Pino Aprile e a tutti gli amici che con lui, in questi anni, hanno dato vita a tante battaglie in difesa dei territori meridionali – ha l’opportunità di avviare il riscatto dopo tante, troppo amarezza subite.

Nel c’è un solo Sud: ci sono tanti Sud in Italia: e il Movimento 24 Agosto proverà a rappresentarli tutti, ognuno con le proprie specificità.

L’incontro di sabato prossimo a Caltanissetta dovrà servire proprio ad elaborare una piattaforma programmatica da presentare, per grandi linee, al congresso fondativo di Cosenza.

Chi scrive – e la nostra è soltanto un’idea sulla quale è giusto aprire un dibattito – ha in mente un punto che riguarda la tutela dell’ambiente e della dignità della nostra Isola. Il nostro Statuto – lo Statuto autonomistico siciliano del 1946 – all’articolo 37 prevede che le imprese nazionali che hanno stabilimenti in Sicilia, ma sede sociale in altre parti d’Italia, paghino le imposte alla nostra Regione.

E’ un principio che non è mai stato rispettato dallo Stato e, soprattutto, dalle Regioni del Centro Nord Italia. Succede, così, che imprese pubbliche e private del Nord Italia hanno inquinato la Sicilia (pensiamo al tremendo inquinamento di Priolo, Melilli ed Augusta in provincia di Siracusa, al disastro provocato dalla chimica a Gela, dall’inquinamento provocato ancora dalla chimica a Milazzo e alla centrale a carbone prima e all’inquinamento elettromagnetico di questi anni nella Valle del Mela nel Messinese), ma non hanno mai pagato il conto dell’inquinamento!

Ecco, noi vorremmo proporre l’applicazione di questo articolo dello Statuto in Sicilia e la sua estensione a tutte le regioni del Sud: pensiamo ai guasti ambientali provocati dall’ILVA a Taranto, ai disastri provocati da petrolieri in Basilicata e via continuando con quello che è stato e con quello che potrebbe arrivare nel futuro (pensiamo, ad esempio, alla TAP nel Salento, alla distruzione dell’ambiente e a eventuali danni da inquinamento).

La nostra – lo ribadiamo – è un’idea: siamo convinti che sabato prossimo, a Caltanissetta, verranno fuori altre idee.

Nessuna realtà del nostro Sud si dovrà annullare in questo progetto: al contrario, ogni realtà del Mezzogiorno dovrà partecipare all’iniziativa portando le proprie esperienze e le proprie esigenze, nella convinzione che divisi non si va da nessuna parte, mentre uniti si può provare a cambiare un’Italia sbagliata.

 

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