Il nuovo soggetto politico del Sud con Pino Aprile? Nasce per legittima difesa!

11 settembre 2019

In questo articolo Franco Calderone ripercorre le tappe del suo impegno sociale e politico in favore del Mezzogiorno d’Italia, dagli anni del Partito del Sud all’avventura dei Forconi siciliani nel gennaio del 2012. Fino ad arrivare ai nostri giorni. Con Pino Aprile ‘messo in croce’ dai tanti amici del Sud per guidare la nascita di un nuovo soggetto politico del Sud. “Un Movimento – dice Calderone – che nasce per legittima difesa…”  

di Franco Calderone

Ormai da circa 15 anni vado girando per la Sicilia prima, e per l’italia dopo, nel tentativo, vano fino adesso, di risvegliare le coscienze delle persone. Il percorso è iniziato facendo molti incontri, in varie parti dell’Isola, con i movimenti in difesa dell’agricoltura che rivendicavano il diritto ad esistere. Diritto leso dalle norme scritte ed attuate, provenienti dall’Unione Europea. Norme che, di fatto, hanno eliminato il reddito degli agricoltori.

Il meccanismo è semplice: fare entrare prodotti provenienti dall’estero, non controllati dal punto di vista sanitario, senza etichettatura che ne dovrebbe certificare la provenienza, e venderli nei nostri mercati, in barba alla sicurezza alimentare dei consumatori tutti. Quindi, un attacco all’economia agricola, con relativa perdita di valore dei terreni e delle aziende agricole e grandi rischi per la salute dei consumatori.

Abbiamo girato in lungo e largo, senza che mai la politica di allora, Forza Italia e PD in testa, facessero qualcosa per risolvere questi problemi. Anzi, nel Parlamento europeo gli esponenti di questi due partiti, nel 2012, hanno votato in favore dell’ingresso in Europa dei prodotti del Nord Africa.

Nel contempo giravo con gli amici del Partito del Sud, quello di Antonio Ciano, essendo segretario organizzativo nazionale, ed ho avuto modo di conoscere bellissime realtà economiche del Meridione d’italia: realtà sconosciute ai più, che con le unghie e con i denti difendevano le loro produzioni, nonostante l’Europa di Berlusconi e di Bersani, di Bossi e di La Russa.

Sono stati anni nei quali continuavo a comprendere che nessun politico aveva a cuore la sorte del Meridione, e soprattutto i politici nostrani, che erano zittiti dalle dirigenze dei partiti, nei fatti tutti filonordiste.

ll disagio era palpabile nelle persone, che si chiedevano come mai la politica non prendesse nessun provvedimento per la risoluzione dei problemi, anche economici, che si venivano a creare nel Mezzogiorno d’Italia. A parole, la politica era solidale, ma poi i soldi venivano investiti tutti al Nord.

Così nascono i Forconi, ad Avola, durante la visita dell’allora Ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, meridionale come noi. C’è un video su youtube proprio del mio intervento, quando gli dico che, se si fosse continuato in quel modo, le persone sarebbero state costrette a prendere a forconate i politici, e l’applauso che è scoppiato in sala, è stato la molla che ha fatto partire tutto.

Abbiamo girato la Sicilia in lungo ed in largo, ed anche in quell’occasione percepivamo il disagio delle persone, di ogni ceto sociale, che ci incitavano ad andare avanti su quel percorso. Così arriviamo al gennaio del 2012, con i blocchi stradali e con la manifestazione di Palermo: manifestazioni popolari alle quali aderirono circa 20.000 persone.

I Forconi sono finiti come sono finiti, per la cecità, la tracotanza e soprattutto per il tarlo dell’invidia mista all’ignoranza, che coesisteva nell’intimo di qualcuno facente parte del gruppo fondatore. Sono finiti per la mancanza di progettualità, sono finiti perché il livello culturale era bassissimo, senza prospettiva.

Nel frattempo nasce un gruppo che si chiama Territorio, che alle elezioni per il rinnovo del’ Parlamento siciliano del 2013 elegge 5 deputati. Potevamo fare una guerra all’interno del Parlamento della nostra Isola, ma nessuno, e dico nessuno di questi 5 deputati ha voluto o potuto fare qualcosa, perché anche loro sono stati tirati per la giacchetta dai vertici dei partiti nazionali.

La storia è sempre la stessa: tu ti fai eleggere, ma comando io, devi spersonalizzarti ed eseguire i miei ordini, che sono: miseria al Sud e soldi al Nord: quel Nord che poi ci accusa di essere incapaci di gestire le cose, di avere asili nido, strade, servizi e quant’altro.

Nel frattempo è ripartito il flusso emigratorio dei nostri giovani – del giovani del Sud – verso il Nord e verso l’estero. Abbiamo investito sui nostri figli, sui loro studi, li abbiamo fatti laureare, e regaliamo le nostre professionalità ad altri, dato che qui, per mancanza assoluta di risorse e di organizzazione, non si è realizzato nulla e ormai le famiglie sono disgregate.

In tutti questi anni le telefonate con Pino Aprile sono state costanti. Ci siamo sempre chiesti come fare uscire il Meridione da questo baratro, come riacquistate la dignità perduta.

Nel frattempo arriva sulla scena politica il Movimento 5 Stelle, al quale tutti abbiamo creduto; l’anno scorso, a Lamezia Terme, presente Pino Aprile, davanti ad una ventina tra deputati, senatori e parlamentari campani e calabresi, ebbi a dire che il Meridione contava su di loro, tanto che gli aveva dato in massa il voto, ma che se non fossero stati attenti verso queste terre divenute disastrate, che avevano dato nel tempo fiducia a Berlusconi, al PD e adesso a loro, lo stesso Meridione gli si sarebbe rivoltato contro.

L’attenzione riguardava la corretta ripartizione delle somme che lo Stato destina ai territori in base alla popolazione residente: quindi parità di investimenti in strade, ferrovie, scuole, ospedali. I nostri medici si trasferiscono al Nord perché qui non si costruiscono ospedali, così come gli insegnanti, così come le imprese.

La Regione siciliana, al momento, perde circa 61 milioni di euro l’anno, in mancate tasse versate.

Cominciamo a pressare, io per ultimo, Pino Aprile, colui che ha sdogananto il Meridione d’italia con il libro Terroni, chiedendogli di fare da guida ad un movimento neomeridionalista, composto da meridionali: un movimento in grado di parlare anche anche a tutti coloro che sono stati costretti ad emigrare, e Pino, persona umile e buona, ha accettato di immolarsi sull’altare della riscossa del Sud.

Adesso, si sta organizzando il tutto, si stanno gettando le basi perché questo nuovo soggetto politico del Sud nasca e coinvolga le persone che desiderano il riscatto del Meridione, che chiedono pari dignità delle popolazioni del Nord. Nasciamo per legittima difesa, nasciamo per vivere, fare risplendere i nostri territori, fare rientrare i nostri figli, ricomporre le famiglie.

La politica degli ultimi 30 anni è stata devastante per il Meridione. Se siamo capaci di uno scatto di dignità, ebbene, mandiamo a quel paese la vecchia politica che ha affossato il Sud. Apriamo un nuovo capitolo, passiamo ad un’altra fare storica: la fase nella quale il Meridione, per la prima volta dal 1860, prende in mano il proprio destino.

Sui meridionali che votano Lega stendo un velo pietoso: hanno affidato il loro destino nelle mani del loro carnefice: basta vedere le scelte economiche di quel partito, solo ed esclusivamente a favore del Nord.

Meridionali: ravvedetevi, informatevi, sono dei millantatori che hanno sempre tolto e tolgono risorse economiche al Sud per darle al Nord.

Ho organizzato domenica una riunione preliminare da me, in cantina, chiamando alcuni amici, che pensavo potessero essere d’accordo sui temi neomeridionalisti. Ho riscontrato un interesse enorme. Quella riunione è servita a scambiarci le idee e le proposte, ma ovviamente, da adesso, andremo aggregando tutte le persone di buona volontà che credono in questo progetto di riscatto meridionale, del quale potranno beneficiare anche tutte le imprese dei nostri territori.

Se i nostri giovani emigrano, soffrono i negozi, i bar, gli alimentari e tutti coloro che commerciano qualcosa. Poca gente, pochi volumi.

Tutti coloro che desiderano aderire potranno inviare una mail tramite la pagina Facebook Terroni di Pino Aprile, o anche un messaggio privato. Sarete ricontattati.

Date un po’ di tempo alla macchina organizzativa, stanno arrivando valanghe di adesioni. Portate pazienza, è da 160 anni che subiamo, adesso, ribelliamoci.

Per ora ci chiamiamo Movimento 24 agosto. Tra circa un mese, a Cosenza, ci sarà il congresso fondativo. Non sappiamo ancora come si chiamerà il nuovo soggetto politico. Ma ci siamo: siamo nati per legittima difesa.

Foto tratta da BelSalento.com-Altervista

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