Movimento 24 agosto: Pino Aprile illustra cosa si è fatto per il nuovo soggetto politico del Sud

7 settembre 2019

Si sta lavorando allo statuto del nuovo soggetto politico del Sud (o Carta dei Principi). Presto la manifestazione ufficiale della fondazione in un luogo che potrà essere raggiunto in treno (cosa importante al Sud, dove ci sono zone senza servizi ferroviari). Le adesioni dei sindaci. E la risposta positiva che sta arrivando da “gruppi e movimenti” siciliani “su loro richiesta”  

A che punto è il Movimento 24 agosto nato nel Parco della Grancia? Cosa è stato fatto fino ad ora alla luce di un grandissimo numero di adesioni? Quando verrà ufficializzata – con tanto di statuto o Carta dei principi – la nascita del nuovo soggetto politico del Sud? E la Sicilia che parte sta svolgendo?

A queste domande prova a rispondere lo scrittore e giornalista, Pino Aprile, sulla pagina Facebook Terroni di Pino Aprile. 

“Stiamo facendo – racconta Pino Aprile – tutto quello che avremmo dovuto fare prima di incontrarci al Parco storico della Grancia, il 24 agosto: atti costitutivi, carte e regole, logo, schemi organizzativi provvisori (i definitivi verranno quando tutto sarà a posto). La crisi di governo in ciel sereno, con il Parlamento convocato di Ferragosto ed elezioni fissate unilateralmente a metà ottobre, non lasciava tempo: se vogliamo far qualcosa, adesso o mai più, vediamoci alla Grancia e faremo quel che potremo, nel tempo che avremo. Poi le cose sono andate come sappiamo. E adesso il tempo, pur non da perdere, c’è: girano voci di dissidenti cinquestelle e di possibili dispetti in Parlamento e qualcuno se ne preoccupa. Ma i malumori ci sono sempre alla nascita di ogni alleanza, però, di ogni governo: è fisiologico”.

Insomma, si lavora. A cominciare dalla sistemazioni delle adesioni che giungono non soltanto da tutto il Sud, ma anche da tanti meridionali che vivono nel Nord Italia.

“Per eventuali integrazioni di dati – dice sempre Pino Aprile – sarete ricontattati. Se per qualche ragione il vostro messaggio ci fosse sfuggito, rimandate pure: abundantis abundandum. Nel frattempo, continueremo a raccogliere adesioni, meglio se su questa pagina, per messaggio privato; o sul mio blog”.

Quindi un avvertimento operativo:

“Non è ancora il momento di aprire pagine ‘locali’ sui social; mancando quelle principali, si creerebbe confusione. Qualcuno, per “cominciare”, lo ha fatto, poi rinviato, per partire tutti insieme”.

Capitolo dei sostenitori:

“Alcuni imprenditori si sono offerti di coprire delle spese di eventuali manifestazioni. È una cosa molto importante: partiamo senza risorse (tutto volontariato e tasche proprie), ma questo tema bisognerà affrontarlo, perché a nascere ce la facciamo, per crescere ci vuole altro”.

Altra questione: gli amministratori di tanti Comuni – sindaci compresi – che hanno manifestato grande interesse per l’iniziativa:

“Molti sindaci – scrive Pino Aprile – hanno dovuto prendere le distanze dalle loro appartenenze politiche, per poter più liberamente lavorare per i loro concittadini, il proprio paese, e meno per il partito. Alcuni si sono avvicinati a M24A. Non siamo ancora in grado di valutare la portata di questa cosa, ma una rete di amministratori locali esemplari sarebbe ottima (specie quelli che hanno avuto prontezza e coraggio di denunciare i furti di Stato ai propri Comuni, chiedendo la restituzione del maltolto)”.

La storia è nota: l’Unione Europea impone politiche del rigore economico e i Governi nazionali – in questo il Governo Renzi ha fatto scuola – fanno pagare il prezzo più salato al Sud, ‘taglieggiando’ le risorse pubbliche a Regioni e Comuni del Mezzogiorno.

Questione particolarmente sentita in Sicilia, dove i tagli disposti da Roma alla Regione siciliana sono stati pesantissimi (e sono ancora in vigore, perché il Governo di grillini e leghisti ha lasciato inalterato lo schema di rapina del Governo Renzi).

Ma se i Governi nazionali del PD hanno fatto scuola, i leghisti di Salvini avrebbero voluto, addirittura, creare una sorta di ‘università degli scippi finanziari al Sud’ con l’imbroglio della cosiddetta Autonomia differenziata. Con questa ‘Autonomia’ che è stata ribattezzata ‘Secessione dei ricchi’, tre Regioni del Nord – Veneto, Lombardia e Emilia Romagna – avrebbero voluto scippare un bel gruzzolo di soldi alle Regioni del Sud.

Con la caduta del Governo tra grillini e leghisti sembrava che l’operazione fosse stata archiviata. Invece è stata ripresa dal Governo tra grillini e PD. All’inizio, addirittura, il progetto per l’Autonomia differenziata chiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna è stato ripreso stata dal nuovo Governo Conte bis senza i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni. Ora sembrerebbe che i Lep siano stati inseriti. Su questo tema torneremo con un articolo a parte.

A parte questi problemi, come già ricordato, le adesioni sono tante. E in tanti, oggi, chiedono notizia su quando si materializzerà la fondazione del nuovo soggetto politico del Sud. Su questo punto Pino Aprile è chiaro:

“Il nuovo incontro, di fondazione – dice l’autore di Terroni – avverrà in una sede significativa, ampia, raggiungibile più o meno con le stesse ore di viaggio e con la stessa spesa dai luoghi più lontani del Sud e persino (guardate cosa hanno la presunzione di pretendere i terroni), con una stazione ferroviaria in cui arrivano treni, sia pur quelli dismessi dal Nord (le famiglie portano i bambini a vederli: ‘Esistono! Non solo nei telegiornali che mostrano le ferrovie a Nord’). Alcuni amici, fra i più attivi in questi anni, si sono proposti di organizzare l’incontro, e siccome sono bravi…”.

Il finale del ragionamento Pino Aprile lo dedica alla Sicilia:

“I contatti con gruppi e movimenti siciliani (da sempre restii), proseguono più intensi, su loro richiesta. Non era mai accaduto e non è comunque facile, perché la frattura storica non coincide solo con lo Stretto di Messina, ma è anche interna, segnata dagli anni delle rivolte o invasioni dell’800 (il 12, il 48, il 60…). Ma la situazione è tale che tutti ci si rende conto il Sud o si salva insieme o si perde tutto, ma ognuno per conto suo”.

Insomma, anche la Sicilia farà la sua parte nel nuovo soggetto politico del Sud. Perché, come dice lo scrittore, o al Sud ci si salva insieme, o si perde tutto.

Foto tratta da BelSalento.com-Altervista

 

 

 

 

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