Facciano pure il Governo, ma non ci dicano che Giuseppe Conte è uno statista o un meridionalista!/ MATTINALE 389

3 settembre 2019

Considerato che PD e Movimento 5 Stelle hanno già in comune la ‘riforma nordista’ di quel poco di credito che era rimasto in Sicilia, possiamo accogliere il nuovo Governo tra grillini e PD che sta per nascere all’insegna dei ‘fasti’ della Banca Romana e dei suoi ‘miracoli’ descritti in modo magistrale da Luigi Pirandello ne ‘I vecchi e i giovani’. Magari con una ‘spruzzatina’ de ‘I Viceré’ di De Roberto che quando si parla di trasformismo politico non guasta mai…

In tutto il Sud non esiste l’alta velocità ferroviaria. A Matera aspettano il treno dal 1860. In Sicilia i treni ci sono e non ci sono: e di quelli che ci sono meglio, molto meglio non parlarne. E che ha fatto Giuseppe Conte, pugliese di nascita, da Presidente del Consiglio dei Ministri? Ha perorato la causa (è un avvocato, no?) della TAV, ovvero del buco sulla montagna che, più che alla montagna, servirà ai partiti della vecchia e ‘nuova’ politica per esigenze, mettiamola così, di ordine ‘trigonometrico’…

Questo è Giuseppe Conte, signori: un opportunista. Un personaggio che, da capo del Governo, anche se uomo del Sud, per il Sud non ha fatto proprio nulla! Anzi, ha fatto parte di un Governo, ha presieduto un Governo – il Governo tra grillini e leghisti – che il Sud, al pari dei Governi precedenti, l’ha solo danneggiato.

Quando pensate a Conte ricordatevi dell’ILVA di Taranto che sputa ancora veleni sui cittadini di Taranto.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello che, insieme al sempre sorridente Luigi Di Maio, si è rimangiato gli impegni elettorali per bloccare la TAP nel Salento.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello che non ha fatto nulla, ma proprio nulla per l’agricoltura del Sud.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello che non ha fatto nulla per lo scippo al Sud della varietà di grano duro, Senatore Cappelli.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello che non ha bloccato, insieme con il sempre trafelato Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, le trivelle in mare e in terra (leggere Sicilia e Basilicata, sempre al Sud!) autorizzate dal Governo Renzi.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello dei fanghi del Nord del Decreto Genova.

Quando pensate a Conte ricordatevi che è quello delle Banche di Credito Cooperativo del Sud ‘riformate’ in senso ‘nordista’  dal PD di Renzi e rimaste tali con il ‘Governo del cambiamento’…

Ci fermiamo qui per carità di patria, perché la lista è lunghissima.

Adesso Conte andrà a fare di nuovo il Presidente del Consiglio. Ne I Viceré di Federico De Roberto – straordinario romanzo che descrive non solo la Sicilia, ma l’Italia senza morale: cioè il Belpaese di oggi – si racconta, tra le tante cose, di un giovane di belle speranze che, nell’Italia da pochi anni ‘unificata’ dai Savoia e da Garibaldi (in realtà, la ‘presunta’ unificazione non la dobbiamo né i Savoia, né a Garibaldi, ma agli inglesi e ai mafiosi: e si vede ancora oggi…), pensava ci fosse una qualche differenza tra destra e sinistra storica.

Verrà subito ‘educato’: destra e sinistra la stessa cosa sono! L’importante è andarsi a sedere per farsi i fatti propri. Conte era il capo del Governo con grillini e leghisti? E adesso è il capo del Governo con grillini e PD! Tutto fa brodo: l’importante è andarsi a sedere…

E forse arriva proprio da De Roberto il grande ‘insegnamento morale’ dei grillini che, in queste ore, da anti-PD sfegatati, si stanno trasformando in fautori dell’accordo con il PD “per salvare l’Italia”. O forse per salvare le proprie poltrone, pensando al realismo critico di De Roberto: fastidioso sì per chi ne è protagonista, ma non per questo meno veritiero: ogni tanto guardarsi in faccia e scoprire le proprie miserie può anche essere terapeutico.

(‘Meravigliosi’ i socialisti passati con i grillini che, in queste ore, starnazzano nll’aia del PD: spettacolari, poi, quelli che, a Palermo, si ritroveranno a sostenere Leoluca Orlando, il sindaco che ha fatto le campagne elettorali con Renzi: che ‘splendidi’ esempi di coerenza cristallina…).

Luigi Pirandello ne I vecchi e i giovani andrà in profondità: scaverà dentro l’Italia appena unificata, alla ricerca dei veri ‘valori’ del ‘Risorgimento’, tra Francesco Crispi, i massoni, i malandrini, la Banca romana con le sue ‘miracolose ‘emissioni’ per scoprire che, alla fine, il materiale che, a iosa, pioveva sull’Italia di quegli anni era solo uno: il fango:

“Ma sì, ma sì: dai cieli d’ Italia, in quei giorni pioveva fango, ecco, e a palle di fango si giocava, e il fango s’appiastrava da per tutto, su le facce pallide e violente degli assaliti e degli assalitori, su le medaglie già guadagnate su i campi di battaglia (che avrebbero dovuto almeno queste, perdio! esser sacre) e su le croci e le commende e su le marsine gallonate e su le insegne dei pubblici uffici e delle redazioni dei giornali. Diluviava il fango; e pareva che tutte le cloache della città si fossero scaricate e che la nuova vita nazionale della terza Roma dovesse affogare in quella torbida fetida alluvione di melma, su cui svolazzavano stridendo, neri uccellacci, il sospetto e la calunnia”.

Ecco: visto dal Sud, visto dalla Sicilia massacrata dai Governi nazionali e regionali del PD, visto dal Sud e dalla Sicilia abbandonati dal Governo di grillini e leghisti (quello che avrebbe dovuto essere il “Governo del cambiamento”) il nuovo Governo che vede insieme un comico che non fa più ridere e da un partito – il PD – che dal dicembre del 2016 ha perso tutte le elezioni, ebbene, visto dal Sud e dalla Sicilia il nuovo, imminente Governo ci fa volgere lo sguardo verso il cielo visto dall’uomo della campagna d’olivi saraceni…

In verità, una cosa positiva nel Governo che sta nascendo c’è, l’unica: ha sbattuto la Lega all’opposizione. Cosa buona, vista dal Sud, ma, per l’appunto, unica. Dal dopo non ci aspettiamo molto: anzi ci aspettiamo altri guai e altre miserabili bugie.

Né ci incanta l’avvocato pugliese Conte, oggi idolatrato addirittura dall’ex presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che lo ha definito il nuovo Tsipras.

Già Tsipras, il socialista senza socialismo che ha ‘valorizzato’ la Grecia…

Fate ‘sto Governo, mescolate pure quelli che fanno ridere con quelli che non fanno ridere più. Ma non presentatevi come ‘statisti’ e non fate finta di portarvi dietro la morale: al limite – magari Junker ha azzeccato – presentatevi come i nuovi Tsipras dell’Italia e del Sud.

Quanto a noi, restiamo fermi a De Roberto e, avendovi ormai ‘sgamato’ abbastanza, soprattutto a Pirandello dei I vecchi e i giovani… 

Foto tratta da laCOOLtura

 

 

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