Dove troverà i soldi il nuovo Governo Italiano? Da una bella patrimoniale secca?

23 agosto 2019

Non è una nostra idea: l’ha detto ieri mattina in un’intervista a Radio Fusano Campus l’ex sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia  

Siamo rimasti un po’ impressionati dall’intervento di ieri mattina, alle otto e cinquanta circa, dai microfoni di Radio Fusano Campus, dell’ex sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, Massimo Garavaglia.

In pochi minuti Garavaglia, con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, ha detto che cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi o, al limite, anche nelle prossime settimane in Italia.

Ha detto che un conto è parlare di riduzione della spesa pubblica, mentre ben diversa cosa, governando, è provare a ridurre la spesa pubblica.

La sanità pubblica – ha detto l’ex sottosegretario – non si può toccare. Già è ai minimi storici in termini di finanziamento da parte dello Stato. Ha spiegato, l’ex sottosegretario, che il prossimo anno, alla sanità pubblica, dovrebbero essere restituiti 2 miliardi di euro. Ma siccome non ci sono i soldi, la situazione resterà tale e quale.

Improponibile andare a toccare i dipendenti pubblici. Dopo dieci anni di retribuzioni bloccate, è noto, il contratto è stato rinnovato. Qualcuno ha pensato che si potrebbe bloccare il nuovo contratto appena firmato per i prossimi due anni: ma questo provocherebbe una sollevazione popolare.

Intanto i soldi si devono trovare: e non si tratta, come cercano di farci credere, dei sette, otto, forse dieci miliardi per il Reddito di cittadinanza e per Quota 100, che forse sono i primi provvedimenti seri adottati in Italia, rispettivamente, in favore dei senza lavoro e dei lavoratori anziani, da quando il nostro paese è entrato nell’euro.

I miliardi servono all’Italia per pagare gli interessi sul debito pubblico, che ‘viaggiano’ intorno ai 90 miliardi all’anno, e per pagare il ricatto sull’IVA. Si tratta di due forme di ‘strozzinaggio’ politico e istituzionale delle quali dobbiamo essere ‘grati’ all’Europa dell’euro e a chi ha infognato l’Italia in questa moneta unica truffaldina che, fino ad oggi, è servita solo alle Germania.

Strano Paese l’Italia: dei circa 100 miliardi all’anno da ‘devolvere’ agli interessi sul debito e a tenere ‘buona’ l’IVA non si parla, mentre il Reddito di cittadinanza, che costa un ventesimo degli interessi sul debito sono un problema, così com’è un problema Quota 100, perché gli anziani, nella ‘Grande Europa dell’euro’ debbono morire mentre lavorano, possibilmente senza pensione!

Davanti a queste schifezze, ieri, poco prima delle nove di mattina, ascoltando Radio Fusano campus, abbiamo appreso – parole di un ex sottosegretario di Stato – che il prossimo Governo, qualunque esso sia, potrebbe trovare i soldi con una bella patrimoniale.

Quali patrimoni verrebbero colpiti? Non si è capito. Una cosa ci ha molto impressionato e ci ha fatto ricordare il 1992, quando il finanziere George Soros fu il protagonista di una grande speculazione sulla Lira: quando, cioè, i conti correnti bancari vennero ‘saccheggiati’ dal Governo dell’epoca (qualcuno doveva pur pagare la bravata di chi espose l’Italia a una grande speculazione sulla propria divisa).

E di conti correnti ha parlato l’ex sottosegretario Garavaglia. Che ha chiuso il suo intervento dicendo:

“Occhio ai conti correnti…”.

Davvero una bella prospettiva!

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