Il grano canadese sta massacrando l’Italia/ Grillini e leghisti non dovevano bloccare il CETA?/ MATTINALE 372

17 agosto 2019

Il PD, nel Parlamento europeo, ha votato a favore del CETA. Ma leghisti e grillini erano contrari. Come mai in un anno e quattro mesi di Governo non si sono ricordati del CETA? L’attuale applicazione favorisce il Centro Nord e penalizza il Sud: da qui il voltafaccia della Lega di Salvini, oggi favorevole al CETA. Ma i grillini che dovrebbero difendere il Sud che fine hanno fatto? Anche per questo serve un partito meridionalista 

Quando i protagonisti di un Governo non rispettano gli impegni che hanno assunto con gli elettori si possono salvare in un solo modo dal giudizio dei cittadini: con la carenza di informazione. Due settimana fa è venuta fuori una notizia bruttissima: in Italia, da quando è in vigore il CETA – il trattato commerciale tra Unione Europea e Canada – l’importazione di grano canadese è aumentata di sette volte! 

Non c’è bisogno si ricordare ai lettori de I Nuovi Vespri come viene prodotto il grano nelle aree fredde e umide del Canada e, soprattutto, quali problemi il grano canadese, se contaminato da glifosato e micotossine DON, può provocare alla salute umana.

La notizia che vogliamo commentare oggi si riassume in una domanda: come mai nessuno parla del blocco del CETA, impegno assunto con gli elettori prima del voto del 4 marzo 2018 dagli esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega?

In queste ore, dopo la crisi di Governo aperta dal leader della Lega e Ministro degli Interni, Matteo Salvini, leghisti e grillini sono ai ferri corti. Con molta probabilità, i grillini daranno vita a un nuovo Governo con il PD appoggiato dalle massonerie finanziarie europee.

Quello che noi vogliamo sottolineare ai nostri lettori è la somma scorrettezza di grillini e leghisti, che non solo non stanno rispettando gli impegni assunti con i propri elettori sul CETA, ma hanno rimosso il problema nella speranza che gli elettori dimentichino.

Il CETA non è una questione di poco conto. Solo per il grano – come abbiamo già ricordato – l’Italia assiste a uno spaventoso aumento dell’import di grano canadese. Non ci sono dati ufficiali, perché questa vicenda va tenuta nascosta ai cittadini perché svelerebbe il vero volto dell’Unione Europea: che non è quello che ci presentano, ovvero 27 Paesi europei che cooperano tra loro per lo sviluppo economico e il progresso.

Il CETA, al contrario, dimostra che la UE persegue gli interessi dei pochi (le multinazionali) sulla pelle, è il caso di dirlo, di milioni di cittadini che, in buona parte, non vengono informati.

Nessuno spiega ai cittadini europei che, in Europa, per volere delle multinazionali, è aumentato l’importazione di grano duro (con il quale di producono pasta, pane, pizze, farine e anche dolci) e grano tenero (che serve, per lo più, alla grande industria dolciaria).

Gli interessi economici che stanno dietro lo spaventoso aumento dell’importazione di grano canadese in Italia (e di conseguenza anche in Europa, direttamente e indirettamente con l’esportazione della pasta industriale italiana) sono enormi.

In cambio dell’invasione di grano canadese in Italia e in Europa le multinazionali vanno a fare affari in Canada nei settori industriali e nei servizi. Danni enormi per i produttori di grano europei, italiani in primo luogo (con riferimento soprattutto agli agricoltori del Sud Italia che producono grano duro).

Come sempre avviene nell’Unione Europea, gli interessi dell’agricoltura vengono sacrificati per favorire le industrie e i servizi.

Ma c’è un altro aspetto importante: la salute umana. Già si conoscono gli effetti che certi contaminanti possono provocare nella salute umana. Ci sono altri studi in fase di approfondimento.

Ma una cosa sembra chiara già da tempo, se è vero che il grano è un alimento che interessa la stragrande maggioranza degli abitanti del cosiddetto Occidente industrializzato. Se il grano presenta problemi – e nel grano canadese e, in generale, nel grano che contiene sostanze contaminanti i problemi ci sono – ebbene, questo comporta risvolti economici impressionanti: si pensi all’industria farmaceutica (e parliamo di affari di miliardi di euro) o alle linee, piuttosto costose, di prodotti privi di glutine.

Pensiamo un po’ al paradosso: la UE, dal 2006, ha incentivato l’importazione di grani canadesi ricchi di glutine mettendo a rischio la salute di milioni di cittadini; questo ha creato l’intolleranza al glutine a milioni di persone (che hanno speso tanti soldi per capire di che malattia soffrivano e per le cure); e adesso c’è anche il grande affare dei cibi privi di glutine!

Ma il grano è solo uno dei tanti problemi creati dal CETA. Che, lo ricordiamo, non è ancora stato approvato dai Parlamenti di tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea, ma viene applicato dalla UE aggirando i Regolamenti che la stessa UE si è data!

E’ sufficiente che un solo Paese della UE dica no al CETA (come volevano fare gli abitanti della Vallonia in Belgio) per bloccare questo trattato commerciale internazionale truffaldino.

Ribadiamo: grillini e leghisti si erano impegnati a bloccarlo. Ma in quattordici mesi di Governo Movimento 5 Stelle e Lega hanno rimosso il problema.

La Lega di Savini, alla fine, ha trovato il modo di far ‘digerire’ ai propri elettori il CETA. Come? Semplice: quando è stato stilato il regolamento – cioè quali prodotti italiani esportare in Canada i cambio dell’arrivo, in Italia, di prodotti canadesi – è stato stabilito che i prodotti agricoli italiani freschi e trasformati da esportare in Canada sarebbero stati, per il 90%, prodotti del Centro Nord Italia, mentre il Sud si sarebbe dovuto accontentare del 5%.

E’ così è stato: e così è.

Il CETA – che già di per sé è un pericoloso imbroglio contro l’Italia, perché espone i cittadini italiani al consumo di prodotti pessimi! – è stato regolamentato in modo ‘coloniale’ per fregare, tanto per cambiare, il Sud.

In questa impostazione antimeridionale del CETA il PD – che nella passata legislatura governava l’Italia – e i leghisti si sono trovati perfettamente in linea. Del resto, PD e leghisti non sono forse due forze politiche ferocemente antimeridionali?

Quello che non capiamo è l’atteggiamento è l’atteggiamento dei grillini. Non sono loro che, nel marzo 2018, hanno fatto il pieno di voti nel Sud? Ma, anche in questa occasione, i grillini non hanno difeso il Sud. 

Luigi Di Maio ride sempre. Ride, ride e ride. Sappia, Di Maio, che riderà bene chi riderà per ultimo.

Anche per questo è necessario creare un nuovo soggetto politico nel Sud: il partito meridionalista lanciato da Pino Aprile: per tutelare anche l’agricoltura del Sud vilipesa da PD, leghisti e grillini: tre forze politiche che, a Dio piacendo, dovranno sparire dal Sud.

 

 

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