Le precisazioni de L’Altra Sicilia a proposito delle luci di Torre Faro a Messina

14 agosto 2019

Purtroppo, in Sicilia, non sempre si è in grado di ricostruire la storia di un evento – in questo caso piuttosto tormentato – raccontando tutti i particolari. Ieri abbiamo dato la notizia della riaccensione delle luci del pilone di Torre Faro a Messina. Oggi, grazie a L’ALTRA SICILIA, proviamo a ristabilire un po’ di verità  

Ieri abbiamo dato la notizia della riaccensione delle luci del pilone di Torre Faro a Messina. L’abbiamo fatto riprendendo un comunicato stampa del Comune. Non conoscendo i retroscena – e soprattutto l’antefatto – ci siamo limitati a riprendere una notizia di cronaca. oggi torniamo sull’argomento grazie agli amici de L’ALTRA SICILIA, che ci raccontano come, in realtà, sono andate le cose.

Già il 16 maggio del 2000 Eugenio Preta, Francesco Paolo Catania, Ivan Bertuccio, Santino Arria, Mario Corrente, Pippo Sturniolo, Umberto Mazza, Adriano Longo, Piero Rizza, Angelo Roberto, Vincenzo Faraone, Giuseppe Catania, Tindaro Ceraolo, Antonino Catania, Franco Zanghì, Paolo Cacciola, Salvatore Cinardo, Franco Lo Niglio, Unione Siciliana Svizzera (USS) de l’Associazione L’ALTRA SICILIA scrivevano:

– convinta dell’importanza del recupero del pilone di Torre Faro per poter creare un punto di aggregazione civile, sociale ed economico che manca in tutto il comprensorio peloritano;

– sottolinea gli indubbi benefici sotto l’aspetto turistico che l’illluminazione del pilone ha dato a tutto il comprensorio e le ricadute in termini d’immagine che tutta l’isola ha così ottenuto;

– allarmata per le dichiarazioni di sedicenti gruppi ambientalistici, che dalle brume della pianura padana si permettono non soltanto di discutere ma
di criticare un’opera lontana dalle loro nebbie e dal loro ambiente seriamente degradato;

– disgustata del fatto che un’associazione ambientalista autodenominatasi “Cielo buio”, si fa promotrice dell’oscuramento del pilone di Torre Faro;

– invita questi “anonimi ambientalisti” ad identificarsi con un indirizzo e un numero di telefono, invece di lanciare demagogici anatemi;

– sollecita quei giornalisti distratti che sono diventati portavoce del “messaggio” a verificare certe notizie prima di pubblicarle (vedi La Sicilia dell’11 maggio 2000);

– auspica che le autorità locali non sospendano l’iniziativa anche da noi sponsorizzata dell’illuminazione del Pilone di Torre Faro e che una volta ultimata la manutenzione si proceda immediatamente alla sua riattivazione;

– chiede ai cittadini delle due sponde dello Stretto di completare il messaggio che la Fondazione “L’Altra Sicilia” ha contribuito a lanciare illuminando le strade dei ritorni consueti e invita le autorità locali a
realizzare eguale illuminazione anche per il pilone di Santa Trada in Calabria;

– chiede altresì alle autorità locali di impegnarsi a completare il progetto che aveva creato serie potenzialità di sviluppo per una zona ed una comunità da troppo tempo disattese nelle loro legittime aspettative di una crescita turistica.

L’associazione “L’Altra Sicilia” invita tutti coloro che hanno a cuore questo progetto e ne condividono le finalità a inviare un messaggio di solidarietà al Comune di Messina,

Bruxelles, 16 maggio 2000”.

Diciannove anni dopo il Comune di Messina ha fatto sapere di aver riacceso le luci del pilone di Torre Faro.

Su Facebook Eugenio Preta e Francesco Paolo Catania precisano:

“Il sindaco non fa nulla di nuovo, l’Altra Sicilia l’aveva fatto nel 1999. Ecco il resoconto stampa di quei giorni… Bruxelles, 21 dicembre 1999.

‘L’Altra Sicilia’ ringrazia tutti i Siciliani “al di qua e al di là dal Faro” perché da oggi, finalmente, la strada dei nostri ritorni consueti si è illuminata e ci indica, attraverso le magie dello Stretto, il cammino di casa. Quel pilone illuminato sullo Stretto di Messina è un segnale forte di richiamo, di attenzione e di appartenenza.

‘Mille lire per una lampadina’ è stato lo slogan che ha attraversato – letteralmente – tutti i Continenti e tanti si sono iscritti ad un’operazione che aveva un solo scopo: farci sentire più vicini alla nostra Isola. Purtroppo l’amore dell’Isola da parte di chi sta “al di là dal faro” non corrisponde a quello di quanti vivono in Sicilia.

‘L’Altra Sicilia’, e se ne duole, denunzia l’opera di sciacallaggio di tutti quelli che sono saltati sul carro in corso d’opera, non appena si sono accorti della validità della nostra proposta.

Infatti:

– abbiamo dovuto accettare l’arbitraria raccolta di fondi da parte della Banca Nazionale del Lavoro, a cui non abbiamo chiesto nulla, ma che si è inserita, insalutata ospite, e lo abbiamo fatto per il buon esito della nostra iniziativa;

– abbiamo dovuto accettare i tentennamenti del sindaco e del Comune di Messina e l’imposizione di una ditta, la Schipani che, già incaricata dell’illuminazione della città (ogni commento è superfluo) ha accettato, bontà sua, di eseguire i lavori;

– abbiamo messo la Gazzetta del Sud in condizione di seguire l’evolversi della raccolta tramite l’invio di messaggi quotidiani, e attraverso i nostri corrispondenti in Sicilia abbiamo interessato radio e televisioni locali, purtroppo la nostra delusione è grande quando si illumina il pilone di Torre Faro e nessuno si ricorda dei siciliani all’estero che, questa illuminazione, hanno voluto ed hanno contribuito a realizzare.

Il Siciliano non vuole fare, diceva il principe Salina a de Chevalley, anzi odia chi vuole svegliarlo dal suo torpore. E questa affermazione sembra confermarsi ancora oggi nell’attitudine dimostrata dal giornale locale, dalle televisioni e dai vari ‘mercanti del tempio’.

Ma noi andiamo avanti nella nostra opera. A conferma del nostro impegno, il sindaco di Villa S.Giovanni ed il presidente della provincia di Reggio si sono prodigati per poter illuminare il loro pilone. In nome degli italiani all’estero ci siamo impegnati anche al di là dal faro, e se domani la costa calabra indicherà la strada del ritorno, sarà anche un po’ per opera nostra.

Restiamo delusi dal comportamento di Messina, delle sue autorità e del suo giornale, ma continuiamo il nostro tentativo di ridare all’Isola quell’anima, che sembra aver smarrito”.

Foto tratta da magazinepausacaffe.blogspot.com

 

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