La Regione vuole reperire medici di Pronto Soccorso mentre impazzano le pubblicità che promuovono i risarcimenti!

11 agosto 2019

Non per fare i ‘contrariosi’, ma a noi sembra un po’ bizzarro che, mentre impazzano le pubblicità che invitano i cittadini a presentare richieste di risarcimenti per i casi di cosiddetta ‘malasanità’ la Regione punti a potenziare le aree di Pronto Soccorso – che sono tra le più rischiose per i medici – addirittura con medici non specializzati in Pronto Soccorso!

Negli uffici della Regione siciliana, alla buon’ora, si sono accorti che nei Pronto Soccorso della nostra sempre più scombiccherata Isola mancano i medici. E ha deciso di assumere nuovi medici. Benissimo.

Le modalità con le quali la Regione intende ‘arruolare’ nuovi medici le potete leggere in questo articolo di BlogSicilia. 

Poiché ci capita spesso di ascoltare la radio, e poiché siamo rimasti colpiti da una pubblicità molto dettagliata e molto particolare ascoltata più volte alla radio – pubblicità che riguarda proprio i risarcimenti nella sanità che possono essere richiesti dai cittadini – ci chiediamo e chiediamo: fino a che punto, per un medico (anche per un medico in pensione, visto che il Governo regionale intende ‘arruolare’ anche medici in pensione), può essere conveniente andare a lavorare in un Pronto Soccorso della Sicilia?

Ci spieghiamo meglio.

In questa pubblicità si invitano i cittadini che hanno subito direttamente o indirettamente gli effetti negativi della cosiddetta “malasanità” a rivolgersi a loro per chiedere i risarcimenti (l’indirettamente è rivolto ai parenti di chi ritiene di essere stato curato male o di chi ci ha eventualmente rimesso la vita).

La cosa che ci ha molto colpito è precisione con la quale si invitano i cittadini ad avviare azioni di risarcimento, supponiamo a carico delle Aziende ospedaliere (eventualmente anche a carico delle Aziende sanitarie provinciali) e degli stessi medici.

Si dice – nella pubblicità – che la sanità è un diritto, che pagando le tasse si ha diritto ad essere curati bene e che, se le cose vanno male è giusto, sacrosanto chiedere un risarcimento.

Tutto questo avviene mentre la sanità pubblica della nostra Isola è sempre più definanziata, se è vero che lo Stato, dal 2009, scippa agli ospedali pubblici della Sicilia circa 600 milioni di euro all’anno; la stessa Regione, poi, utilizza una parte dei fondi della sanità pubblica, già ridotti da Roma, per pagare spese che non la sanità pubblica siciliana non c’entrano proprio nulla!

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Pronto Soccorso nel caos per mancanza di medici e infermieri, mancanza di posti letto negli ospedali pubblici, condizioni di stress lavorativo alle stelle.

E’ chiaro che, in queste condizioni, per un medico – soprattutto per un medico che non ha esperienza di Pronto Soccorso – lavorare in un’area di emergenza è rischioso.

In questo scenario c’è la suddetta pubblicità che invita i cittadini a chiedere i risarcimenti. E siccome – e anche questo è un dato oggettivo – in Sicilia l’impoverimento è sotto gli occhi di tutti, tanti cittadini che magari non avevano pensato a intraprendere un’azione di risarcimento sono portati – proprio perché invitati – a intraprendere l’azione di risarcimento.

Quindi i medici che operano nei Pronto Soccorso della Sicilia subiscono, così, due forme di pesanti penalizzazioni: da un lato sono costretti a lavorare in condizioni difficili (e in alcuni casi in condizioni difficilissime); dall’altro lato sono possibile oggetto di chieste di risarcimento presentate con tanto di pubblicità.

Attenzione: i casi di ‘malasanità’ possono capitare. Ma visto come lo Stato italiano e la Regione siciliana hanno ridotto gli ospedali pubblici della Sicilia i casi di ‘malasanità’, per forza di cose, non possono che essere più probabili. Con possibili richieste di risarcimento che, eventualmente, coinvolgono l’Azienda ospedaliere, ma anche i medici di Pronto Soccorso!

Dalla radio alla tv. Noi non siamo grandi appassionati di televisione. Ma in pochi giorni, in canali diversi, ci ha colpito una pubblicità che riguarda sempre la richiesta di risarcimenti.

“I risarcimenti non finiranno mai”: la pubblicità è generica e riguarda un po’ tutte le possibili richieste di risarcimento. Compresi i risarcimenti nella sanità.

Tutto questo è normale? A noi sembra una follia! Dire che ci vorrebbe una nuova legge è inutile, perché in Italia, dall’avvento della Seconda Repubblica, quasi tutte le leggi peggiorano i problemi che si pensa di risolvere, soprattutto nella sanità: basti pensare ai disastri provocati dalla ‘Legge Bindi’ e dal ‘Decreto Balduzzi’.

Detto questo, ci sono invece casi – di cui si parla pochissimo – per i quali, invece, i cittadini hanno il sacrosanto diritto di chiedere il risarcimento. Ma di questo parleremo prossimamente.

 

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