Cani randagi a Palermo: tanto per cambiare, nuova “deportazione” in Campania!

6 agosto 2019

Lo denunciano le associazioni animaliste in un comunicato molto critico con l’amministrazione comunale di Palermo. “Ancora una volta l’Amministrazione comunale effettua operazioni in gran segreto, in barba alla trasparenza che tanto è cara al ‘Nostro’ Sindaco Leoluca Orlando”   

A Palermo nemmeno i cani vengono lasciati in pace. Come capita spesso tra la primavera e l’estate arrivano, puntuali, quelle che gli animalisti definiscono le “deportazioni”.

“Ancora una volta DEPORTAZIONI di cani dal Comune di Palermo direzione Caserta”, leggiamo in un comunicato diramato da Lida Palermo,
Oipa Palermo, Enpa Palermo, Lega del Cane Palermo, Ada, Ugda Palermo,
Uada Palermo, Felici nella coda Onlus, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus,
Rifugio lo Scodinzolo Palermo, C.A. A. Sicilia.

“Ancora una volta – prosegue il comunicato – l’Amministrazione comunale effettua operazioni in gran segreto, in barba alla trasparenza che tanto è cara al ‘Nostro’ Sindaco Leoluca Orlando. Ieri pomeriggio sono partiti solamente otto cani direzione Campania, proseguendo il bando a somministrazione tanto discusso a suon di diffide ed interrogazioni in Consiglio (il riferimento è al Consiglio comunale di Palermo)”.

“Il personale del Comune – scrivono gli animalisti – ha praticamente blindato il canile con Polizia di Stato, Vigili urbani, Polizia Antisommossa, Carabinieri e nessun animalista presente per scelta. Avevamo intercettato il furgone della ditta appaltatrice al Foro Italico e questa volta preferiamo andare dritti in Procura. Siamo stanchi dei soprusi e dell’arroganza, come se in una città come Palermo tutti quegli Uomini di Stato non servissero altrove, visto lo svolgimento pacifico dell’operazione, ripetiamo nessun animalista presente!”.

“Addirittura il furgoncino adibito a trasporto cani scortato dalla Polizia.
Ancora una volta – prosegue il comunicato – sottolineamo il numero dei cani partiti ovvero otto (solo tre gabbie libere come se si fosse salvata la situazione d’emergenza) a differenza dei venti previsti come clausola essenziale del bando. Ci chiediamo di chi sia la firma di questo provvedimento se dell’assessore del nuovo Dirigente o di un sotto facente funzione”.

“Una cosa è certa – conclude il comunicato -: nessun dialogo futuro, tutto verrà girato in Procura”.

 

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