Salvini, Fontana, Zaia: ma chisti ‘i runn’arrivano? Sono gli eredi degli Unni?

23 luglio 2019

L’unica cosa certa è che sono tecnicamente ‘sciarriati’ con l’aritmetica. Perché solo chi ha litigato di brutto con i numeri può affermare che con l’Autonomia differenziata le Regioni del Nord avranno più risorse finanziarie senza toglierle alle Regioni del Sud! Perché è importante approfondire la storia e le radici etno-antropologiche dei leghisti. E questo si può fare solo studiando le loro facce che sprizzano intelligenza… 

Osservate bene questi tre personaggi. Il primo si chiama Attilio Fontana ed è il presidente della Regione Lombardia. Il secondo lo conoscete senza ombra di dubbio: è il Ministro degli Interni tutto fare Matteo Salvini. Il terzo è Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.

Tutt’e tre sono leghisti.

Tutt’e tre vogliono l’Autonomia differenziata.

Tutt’e tre spiegano che l’Autonomia differenziata non toglierà nulla alle altre Regioni italiane.

Tutt’e tre precisano che l’Autonomia differenziata serve solo a consentire alle due Regioni – Lombardia e Veneto – di “organizzarsi meglio”.

A denti stretti – se li mettete alle strette – tutt’e tre sono costretti ad ammettere che sì, con l’Autonomia differenziata Lombardia e Veneto avranno risorse finanziarie in più.

Se gli chiedete da dove arriveranno queste risorse finanziarie in più, tutt’e tre vi diranno che non verranno tolte alla Regioni del Sud.

Se gli fate notare che l’Italia è una, che le Regioni italiane sono venti, e che fatti cento i fondi disponibili per le Regioni, se due Regioni italiane prendono più soldi è chiaro che li toglieranno ad altre Regioni, sempre italiane, tutt’e tre negheranno, alla radice, l’esistenza dell’aritmetica, che a loro giudizio è un’invenzione dei “terroni” per complicare la vita e creare laccia e lacciuoli al libero dispiegarsi degli “immancabili destini” della Padania.

Se osservate attentamente le facce di questi tre soggetti e li guardate da Sud, scorgerete, tra le pieghe dei loro sorrisi, una frase che, seguendo la legge di Boyle, aleggia, come un gas fatta dalle seguenti parole:

“Voi meridionali siete dei cog… e noi, invece, siamo intelligenti perché siamo Padani!”.

A questo punto un meridionale sarebbe automaticamente tentato di rispondere per le rime:

“Ma guarda questi tre: ma perché non vanno a fare in c…” e altre frasi più o meno ‘forbite’ ed ‘eleganti’.

Ebbene, questo sarebbe un errore. Noi abbiamo pubblicato la foto con le loro facce per dare a voi lettori – meridionali, ma anche italiani del Centro Nord Italia non leghisti – la possibilità di studiare e approfondire la storia, volendo anche con risvolti antropologici, di questi tre personaggi.

Mettete da parte i positivisti dell’800 che, notoriamente, si occupavano solo di meridionali delinquenti, e osservateli bene, con occhio indagatore, eliminando gli aggettivi e le frasi che – specialmente noi meridionali – siamo portati a pronunciare quando i loro volti appaiono in tv, nei giornali o sulla rete.

Liberatevi del ‘cervello di rettile’, date ampio spazio al ragionamento e chiedetevi: da dove spuntano questi tre?

Sono gli eredi dei Longobardi?

Dei Galli?

Dei Celti?

O degli Vnni di Attila?

Provate e riprovate andando avanti e indietro nel tempo: da qualche parte sono spuntati questi tre giganti…

 

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