Ormai la ‘Capitana’ Carola Rakete parla anche di politica estera

18 luglio 2019

La ‘Capitana’ è stata interrogata per quattro ore dai magistrati del Tribunale di Agrigento. I reati ipotizzati sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la disobbedienza a nave da guerra. Intanto Carola Rackete si rivolge direttamente alla Commissione europea: dopo quello che ha fatto è il minimo… 

In Italia, si sa, il confine tra dramma e melodramma è sottile. Un’ulteriore dimostrazione di questa legge non scritta arriva dall’evoluzione del ‘caso’ della ‘Capitana’ della Sea Watch, Carola Rackete, che, come leggiamo su Live Sicilia (che riprende una nota dell’ANSA), è stata interrogata per quattro ore dai giudici del Tribunale di Agrigento.

La ‘Capitana’, leggiamo su Live Sicilia, è “stata sentita nell’ambito del primo fascicolo di inchiesta aperto a suo carico: quello in cui viene ipotizzato il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la disobbedienza a nave da guerra”.

Molto interessante la dichiarazione del suo avvocato, Alessandro Gamberini:

“Che il clima di odio ci sia e venga alimentato da dichiarazioni aggressive, irresponsabili e false, come quelle che il ministro Salvini ha presentato nei suoi profili social è pacifico. Un conto che lo fa uno al bar, un altro è se arrivano da un uomo che ha responsabilità istituzionali. In questo senso noi crediamo – ha continuato il legale – che questo abbia una valenza istigatoria. Crea come un grande macigno buttato nello stagno, grandi ripercussioni”.

E fino a qui non gli possiamo dare torto: Il Ministro degli Interni e ‘capo’ della Lega è veramente insopportabile. Anche se – e questo probabilmente è legato al fatto che non non siamo né avvocati penalisti – non riusciamo a capire che cosa c’entri questo con le ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la disobbedienza a nave da guerra.

Poi, però, si va sulla politica estera:

“Il ministro degli Esteri dice espressamente che la Libia non è un porto sicuro – dice sempre il legale della ‘Capitana’-. Questo esigerebbe, se fossimo in una situazione coerente, che i Paesi europei si obbligassero a presidiare le acque Sar libiche. Criminalizzare le associazioni umanitarie per quello che dovrebbero fare i Paesi europei è una cosa incoerente, una vergogna. La motovedetta libica che si è avvicinata esibiva un’insegna del comandante di una milizia ed è una cosa documentata”.

Noi, in verità, nutriamo qualche dubbio sull’attività delle navi ONG e sulle “associazioni umanitarie” che orbitano nel complicato mondo dei migranti. Se non altro perché a noi non sembra molto corretto che queste persone paghino 4-5 mila euro a testa per arrivare in Europa via mare: ma il tema non è questo.

Quello che ci ha colpito, in questa storia, è la trasformazione della ‘Capitana’ in un’eroina del nostro tempo. Anche lei ci dà una bella ‘lezione’ di politica estera:

“Ci sono migliaia di profughi che vanno evacuati da un Paese in guerra. Mi aspetto dalla Commissione europea che trovi al più presto un accordo per dividere i profughi tra i Paesi europei”.

La ‘Capitana’, insomma, già dialoga a distanza con la Commissione europea. Ma una ragazza così intelligente com’è che non è stata ancora nominata Ministro degli Esteri in Germania?

Da decenni, in Europa, ci si scervella per trovare la soluzione ai migranti che arrivano nel vecchio Continente e nessuno ci è ancora riuscito. Invece Carola, in poche parole, ha azzeccato la soluzione che 28 Paesi europei, più la Turchia non sono mai riusciti ancora a trovare. Vi pare poco?

Ma un posto nella Commissione Europea non si riesce a trovare a una ragazza così arguta? I grillini – che ormai sono diventati ‘europeisti’ e hanno votato insieme con il PD e Forza Italia in favore della nuova presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen – niente possono fare?

 

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