I nuovi schiavi deportati dall’Africa per lavorare nei campi di pomodoro

15 luglio 2019

Il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro, illustra il vero significato dei “salvataggi” in mare sotto le coste libiche programmati “dal bieco imperialismo umanitario… Non salvare, ma fare profitto. Non integrare, ma lucrare. Non accoglienza di vite, ma tratta di nuovi schiavi”. Il ruolo delle “sinistre cosmopolite… utili idioti al servizio del capitale”   

“Contro ogni diritto del mare, le navi private deportatrici imbarcano esseri umani nelle coste della Libia destabilizzata dall’Occidente e dal suo bieco imperialismo umanitario (2011) e li deportano in massa in Italia. Dico contro ogni diritto del mare, perché tale diritto prevede che i salvati siano condotti nel porto sicuro più vicino. Il quale, dalla Libia, non può essere in Italia. Perché ciò avviene?

Sono navi private e la logica del privato sappiamo qual è: business is business. Non salvare, ma fare profitto. Non integrare, ma lucrare. Non accoglienza di vite, ma tratta di nuovi schiavi.

A che scopo? Chi ha interesse a questo disumano neocolonialismo postmoderno? I padroni del capitale, la classe dominante turbocapitalistica. Essa deporta nuovi schiavi dall’Africa, forza lavoro docile e supersfruttabile (campi di pomodoro, ecc.). E in tal guisa, abbassa i salari della classe operaia nel suo complesso, autoctona e migrante.

Inoltre, la classe dominante crea scontri orizzontali tra gli ultimi. I quali, anziché lottare verticalmente contro l’alto, lottano ora in orizzontale dividendosi tra migranti e autoctoni, bianchi e neri.

Le sinistre cosmopolite, per parte loro, con i loro utili idioti al servizio del capitale, ci mettono la legittimazione culturale: elogio lacrimevole dell’immigrazione di massa, glorificazione delle navi deportatrici, delegittimazione di ogni regolamentazione (subito etichettata come autoritaria e fascista).

Ormai è, o dovrebbe essere, chiaro. Società aperta, mente aperta, porti aperti: tutto aperto, perché tutto sia svuotato. È il sogno del turbomondialismo capitalistico: la riduzione del mondo a mercato planetarizzato con libera circolazione onnidirezionale delle merci e delle persone mercificate”.

Diego Fusaro, filosofo e commentatore

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