No alle sette nuove tratte di Tram a Palermo senza un vero Piano per la mobilità sostenibile

9 luglio 2019

E’ la presa di posizione del Comitato perPalermo, che denuncia come l’intera mobilità di Palermo voluta dall’attuale amministrazione comunale sia stata subordinata della realizzazione del Tram e non viceversa come prevede la legge. Sullo sfondo c’è la solita, vecchia politica dei grandi appalti: grandi appalti che rappresentano i veri ‘valori’ della sinistra cittadina (o presunta tale)  

Le nuove sette tratte del Tram di Palermo? Le vogliono i ‘Padroni’ della città. E chi sono? Quelli che riescono a subordinare al Tram tutta la mobilità del capoluogo siciliano, capovolgendo le previsioni di legge.

Tutto è possibile in una città già messa a dura prova da appalti ferroviari milionari, che hanno creato danni e disagi a mai finire. Ebbene, in una Palermo dove regna il caos nelle strade si dovrebbe creare altro caos, per gestire un’altra ‘scorpacciata’ di appalti ferroviari con forzature micidiali, tra conflitti di interesse e vizi vari.

Da qui la presa di posizione del Comitato perPalermo, che chiede al Comune di sospendere le procedure.

Si legge in una una del Comitato perPalermo, del quale fanno parte noti professioni, da Roberto Bissanti a Giovanni Margiotta, da Massimiliano Giudice a Fabio Davì, da Carmelo Sardegna a Fabio Alfano, da Giovanni Moncada a Francesco Cappello e Mario Guglielmino:

“La realizzazione del Tram è un’opera che incide profondamente sugli sviluppi urbanistici ed economici della città. Non è un problema la sua realizzazione in sé, è un problema la presentazione di un Piano, il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) appena adottato, partito dalle tesi per arrivare alla programmazione: un progetto predeterminato per giungere alla realizzazione di tutte le nuove linee. Una pezza messa a posteriori su uno strumento di programmazione che è invece strategico. In quest’ottica trova tristemente senso l’aperta ammissione, ascoltata in più occasioni da parte dell’amministrazione comunale, che «il tram è un dato di fatto». E da lì si doveva partire. Dal risultato preconfezionato e non dalla soluzione migliore. Per questo si chiede «l’urgente sospensione delle procedure in corso» poiché l’intera mobilità di Palermo diventa così funzione subordinata della realizzazione del Tram e non viceversa come la legge esige”.

“La presentazione del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – dice l’ingegnere Roberto Bissanti, esperto di energie rinnovabili e sostenibilità – da parte della Giunta (il riferimento è alla Giunta comunale di Palermo ndr), tardiva e carente di spiegazioni, rappresenta l’ultimo atto, purtroppo prevedibile, di un percorso di programmazione unilaterale da parte dell’amministrazione che non prevede un confronto reale sulla mobilità con la società civile, e che non tiene conto delle esigenze tecniche e di sostenibilità economica della città”.

Questa, in estrema sintesi, la posizione del Comitato perPalermo, che con una nota invia una lettera-proposta indirizzata al sindaco Leoluca Orlando e alle istituzioni.

Il Comitato perPalermo ha inviato al sindaco della città, Leoluca Orlando, e alle istituzioni una lettera-proposta. I professionisti del Comitato sottolineano di non avere alcuna preclusione “ideologica” nei confronti della realizzazione di opere come le nuove linee del Tram appena varate. Né intendono contrapporre al Tram un progetto di metropolitana automatica leggera, “peraltro già munita di progettazione di massima e sostenuta da linee di finanziamento in gran parte ignorate dall’amministrazione comunale”.

I professionisti del Comitato si chiedono e chiedono quanto sia utile il Tram, che non connette le periferie con il centro della città, ma andrebbe a impattare “nei quartieri centrali e centralissimi della città di Palermo, dove altri e infinitamente meno costosi mezzi – a partire da quelli già esistenti – sono in grado di assicurare velocità di percorrenza ed efficienza di gran lunga migliori”.

E’ noto che il Tram che si vorrebbe realizzare passerebbe anche per via Libertà, con un impatto tremendo su una parte della città che nessuno, fino ad oggi, ma mai pensato di stravolgere. In alternativa c’è la concreta ipotesi, nota l’architetto Massimiliano Giudice, di realizzare, sull’asse di via Libertà un “giardino lineare attrezzato con percorso ciclopedonale e brevi percorsi regolamentati per le esigenze residenziali. Una vera infrastruttura verde, un corridoio ecologico capace di ricucire il grande verde urbano della Favorita ed il centro città”.

Secondo il Comitato, ci sarebbero anche problemi di conflitto di interessi: da qui l’esigenza di un nuovo PUMS.

“Nelle more della redazione di un PUMS libero e vero – dice l’ingegnere Giovanni Margiotta, presidente emerito dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Palermo – redatto da soggetti esterni, indipendenti ed opportunamente organizzati dal punto di vista tecnico-strumentale, che parta da reali processi partecipati, anch’essi liberi, riteniamo urgente la sospensione delle procedure in corso che risultano peraltro affette da vizi tali che la mancata sospensione in autotutela dell’iter potrebbe portare al loro blocco, con la conseguente perdita definitiva dei finanziamenti”.

Tra l’altro, non è vero che il Tram, per Palermo, è la migliore soluzione sotto il profilo della sostenibilità: molto più sostenibili sarebbero i bus elettrici, che farebbero risparmiare anche un bel po’ di soldi, come ha spiegato il coordinatore del Verdi Siciliani, Carmelo Sardegna (QUI L’INTERVISTA A CARMELO SARDEGNA).

La verità è che l’attuale amministrazione comunale è espressione della vecchia politica che si sostanzia, alla fine, nelle peggiori ‘logiche appaltizie’. Quello che conta è andare a gestire i 450 milioni di euro da spendere per le sette nuove tratte di Tram. Lavori che si andranno ad aggiungere ai lavori del Passante ferroviario, dell’Anello ferroviario, del collettore fognario e via appaltando, tra strade tutte buche, strade chiuse al traffico, immondizia ovunque e altro ancora.

I lavori per queste nuove sette tratte di Tram renderebbero il traffico veicolare ancora più caotico. Ma questo è un problema dei cittadini, non del sindaco e dei suoi alleati.

Siamo davanti alla solita ipocrisia della sinistra di Palermo, o ‘presunta’ tale, che si ammanta di legalità, di ecologia, di rispetto della volontà dei cittadini e bla bla bla per perseguire i soliti obiettivi della vecchia politica-politicante…

 

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